partenza: Stazione autobus di Malcesine.
arrivo: Stazione autobus di Malcesine.
distanza: 25 chilometri.
profilo altimetrico: Dislivello totale 420 m.
condizioni del percorso: Asfaltato e sterrato.
segnaletica: Presente in modo soddisfacente
momento migliore: Tutto l’anno.
sicurezza: Prestare attenzione, specialmente nei tratti promiscui.
Itinerario
Una mountain bike, un caschetto e buone gambe è quanto basta per percorrere questo stupendo itinerario che si sviluppa tra gli ulivi, lungo i viottoli che congiungono i borghi e le antiche contrade poste tra Malcesine e Castelletto, offrendo ampi panorami sulla costa lacustre.
Dalla piazza della chiesa di Castello, imbocchiamo una strada ciottolata che prima ci fa salire in maniera ripida tra le antiche case, poi in continui saliscendi, ci conduce fino a Ca’ Romana.
Eccoci all’unica “vera salita” proposta da questo percorso che culmina a Campo, suggestivo borgo antico immerso tra gli ulivi, raggiungibile solo a piedi o in mountain bike. Lasciato a malincuore questo “fantastico angolo di paradiso”, attraverso un panoramico saliscendi costellato da terrazze di ulivi, raggiungiamo in breve Castelletto Alta da dove risaliamo fino alle contrade di Biasa e Fasor. Superata quest’utima contrada, riprendiamo il sentiero tra gli ulivi ed in breve eccoci a Marniga quindi di nuovo a Ca’ Romana, Boccino, Castello. Da qui, procediamo lungo la strada in direzione Zignago fino a raggiungere il primo tornante a dx da dove proseguiamo diritti per Sommavilla. Raggiunto e superato quest’ultimo centro abitato, puntiamo verso Cassone Alta; continuando sulla medesima strada, potremmo arrivare quasi fino a Val di Sogno senza invadere la strada Statale.Eccoci ora sulla Gardesana per dirigerci verso Malcesine su un tratto di strada completamente pianeggiante e privo di ogni difficoltà; questa caratteristica ci consente di ripercorrere con la mente tutto il fantastico percorso che abbiamo da poco sviluppato, percorso che ci sentiamo assolutamente di consigliare a chiunque si sente appartenente alla “Nostra Tribù”.