Riceviamo e pubblichiamo
Ieri mattina, nella sua visita all’Università degli Stranieri, il ministro Cecile Kyenge è intervenuto sulla questione dei C.I.E e sulla proposta di costruirne uno a Perugia, affermando di essere impegnato “in un percorso di revisione degli strumenti e
Cecile kyenge
delle norme sull’immigrazione”… Con queste parole il ministro è entrato a gambe tese nel dibattito sulla costruzione di un C.I.E in corso a Perugia e ha ribadito la sua contrarietà a questi centri, a suo avviso da superare. Peccato che la Kyenge, nonostante abbia auspicato una collaborazione con il Ministero degli Interni, si sia dimenticata nel suo discorso di tenere conto della posizione dei principali soggetti interessati alla discussione, ovvero le Forze dell’Ordine, secondo le quali, al contrario, la creazione dei C.I.E dovrebbe essere pianificata non solo a Perugia, ma in tutte le province italiane: altro che soluzione superata! Secondo il sindacato di Polizia Siulp, la creazione di un C.I.E gestito dalla Questura in collaborazione con le altre Forze di Polizia, porterebbe grandi vantaggi sia per la giustizia, dato che il riconoscimento nei C.I.E dei clandestini che hanno commesso reati porterebbe a uno snellimento dei processi penali, sia per il sociale, visto che la permanenza in un C.I.E eviterebbe la possibilità che si commettano altri reati e permetterebbe lo svuotamento delle carceri piene di detenuti clandestini. La costruzione di un C.I.E a Perugia oggi è quantomeno necessaria per affrontare l’emergenza sicurezza in città, anche per il fatto che il vicino C.I.E di Roma e gli altri 12 centri in Italia sono ormai stracolmi e quindi non in grado di accogliere i clandestini dall’Umbria. La proposta del sottosegretario Bocci di attivare voli aerei da Perugia al C.I.E di Crotone è invece costosa e difficile da realizzare. Costruire un nuovo Centro di Immigrazione ed Espulsione a Perugia è di vitale importanza per affrontare in maniera decisa il problema sicurezza nella nostra città. Il Consiglio Regionale, che già nel 2011 aveva bocciato l’istituzione di tale centro in Umbria, metta quindi da parte l’ideologia e ascolti concretamente le richieste delle Forze dell’Ordine, fin qui tanto elogiate a parole per il lavoro svolto ma umiliati nei fatti con la privazione di risorse e strumenti!
Carla Spagnoli - Presidente Onorario del Movimento per Perugia