di Giacomo Dolzani
Oltre 13 milioni di cileni sono chiamati oggi al ballottaggio per scegliere chi sarà il loro presidente per i prossimi quattro anni; il primo turno era già stato vinto, con largo margine, dalla candidata del partito socialista Michelle Bachelet che, il 17 novembre scorso, ottenne il 46.7% delle preferenze, distaccando di oltre 21 punti percentuali la sfidante, Evelyn Matthei la quale, pur essendo la candidata del partito attualmente al governo, raccolse il 25.1% dei voti; al terzo posto si era attestato Bewerber Marco Enriquez Onimani (11%), socialista indipendente e quarto, con poco più del 10%, il candidato indipendente Franco Parisi.
Secondo i sondaggi, così come al primo turno, la Bachelet è data in largo vantaggio sul centro-destra, e si avvia quindi ad ottenere il suo secondo mandato presidenziale.
Già nel 2006 infatti si registrò il suo primo trionfo elettorale ma, a causa della legislazione cilena che non consente ad un cittadino di ricoprire per due mandati consecutivi la carica di presidente, non poté ricandidarsi, cosa che portò alla vittoria del conservatore Sebastián Piñera.