Magazine Diario personale
“Wow!!! Come sei graziosa!!!” esclamò Hitomi mentre ammirava come ero vestita.
Stavo provando un abito azzurro, aderente e un po’ corto a maniche corte, con fantasie floreali rosse e gialle. Le gambe vestivano un paio di calze a rete azzurre e ai piedi calzavo un paio di stivali bianchi con zeppa.
“Deciso! Lo compro!” esclamai, tornando in camerino per indossare di nuovo i miei abiti. Ero la classica ragazza alla moda, lampadata dai capelli lunghissimi e biondi ossigenati, scalati e cotonati sempre adornati con dei fiori che richiamavano le Hawaii. Ero una delle ragazze più alla moda del quartiere Shibuya, e ogni settimana portavo a casa almeno due o tre vestiti nuovi. Ero il terrore della carta di credito: Megumi Tanemura!
Uscii dal negozio con Hitomi, soddisfatta del mio acquisto. Si erano ormai fatta l’ora di cena, e dovevo rientrare. Così entrammo nel solito bar e, con la scusa di bere un succo di frutta, entrai nel bagno e mi struccai, dato che a casa era meglio essere in ordine e senza trucco. Era già tanto se i miei genitori mi accettavano con i capelli biondi ossigenati. Per loro era meglio se fossi rimasta con i capelli lisci, neri e senza forma, come li avevo in passato. Ma allora non conoscevo ancora il mondo nelle sue infinite sfaccettature! Il mondo è grande, e bello, perché è vario…ma, ahmiè, valli a capire i genitori! Ma alla fine non ero un totale disastro di figlia: a scuola prendevo il massimo dei voti, la disciplina non mi mancava, e avevo molte amiche e ammiratori. Ma anche ammiratrici, che volevano essere come me, il modello numero uno di Shibuya!
“Ma che bello che è il trucco che ti sei fatta, stai così bene! Il bianco ti dona! Risalta la tua splendida pelle abbronzata!” diceva una delle mie “fans”.
E un'altra: “Oh ma come è grazioso quel vestito! Dove l’hai comprato? L’ho cercato ovunque!”.
E un'altra ancora: “Non hai mai pensato di fare la modella?”.
“Vorrei essere come te.” Disse un'altra che , poverina, aveva qualche chilo di troppo e i capelli senza forma biondi con meches arancioni. Portava lo stesso abitini succinti, nonostante il grasso le fuoriuscisse dalle magliette. Si chiamava Meiko, ed era molto brava anche a lei a scuola. Ci trovavamo ogni tanto per i compiti, chiarimenti, ma nulla di che, ed ogni volta mi guardava quando arrivavo, squadrandomi dall’alto al basso e sorridendo con occhi lucenti, come se avesse appena visto un tesoro. Mi lodava dicendomi:
“come vorrei essere come te.”.
“Già…peccato che se fossi così speciale come tutti voi dite….perchè non ho qualcuno che mi apprezzi ogni giorno? Che mi dica quanto sono bella, ogni giorno….da avere ogni giorno, accanto al mio cuore.” Pensavo sempre.
Era un mondo magnifico, colorato, perfetto. Avevo i soldi, una famiglia che mi voleva bene ,andavo bene a scuola e le amiche non si stancavano mai di chiamarmi a qualche festa, shopping o karaoke.
Ero una principessa, in confronto ad altre ragazze. Mi sentivo così bella e lodata che mi sentivo al centro di tutto, una piccola principessa su un trono di cristallo. Eppure nonostante tutto sentivo che mi mancava qualcosa…che cos’era? Il cellulare lo avevo, i trucchi più belli del mondo li possedevo, i vestiti all’ultima moda non potevano mancare nel mio armadio….cosa mi mancava? Cos’era che dovevo cercare?
Ogni volta che percorrevo le strade di Shibuya e la piazza Harajuku, intravedevo almeno tre o quattro coppie di fidanzati … felici, spensierati. Come me? No. La luce che emettevano dai loro sguardi, il calore dei loro abbracci, scambiati con timidezza….no. Non ero felice come loro.
“Ho veramente tutto?” mi chiedevo.
Erano coppie di donne e uomini che si scambiavano dolci coccole….e io? Non avevo nessuno. Al mio fianco, sul trono di cristallo, mancava il mio pincipe. Ecco cosa cercavo: la felicità completa incarnata in un principe azzurro!
Avevo qualche ammiratore, ma nessuno di loro era al livello del principe dei miei sogni. Erano tutti in fila, a corteggiarmi con regalini e frasi fatte, ma nessuno mi conquistava! Volevo qualcuno che colpisse, che raccogliesse per me le stelle cadenti, che realizzasse ogni mio desiderio. Ah! Che eterna sognatrice che ero! Oltre allo shopping una cosa importante a cui non avrei mai rinunciato era sognare ad occhi aperti!
Fu così che iniziò il mio nuovo obiettivo verso la perfezione di me stessa e colmare il vuoto che era in me. La ricerca della mia anima gemella, la mia dolce metà, colui che sarebbe corso al mio castello pur di avermi: il mio principe azzurro.
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