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Cindirella's Enemy

Creato il 10 maggio 2010 da Nicolcurini

Sofia passo' tutto il giorno con la dolce e placata tristezza di chi ha deciso di dare una svolta, che potrebbe essere molto dolorosa.

La sera seguente, dopo aver rimboccato le coperte alle creature, va in salotto ad aspettare Gabriele. Lo aspetta seduta comodamente ma assolutamente composta, lineamenti distesi, una tranquillita' fittizia di chi ha dentro di se' solo le braci di un'esplosione. In un sospiro tranquillo e dolente gli dira' che cosi' no, che non sopporta piu' questa situazione, che ci sono solo due strade, e lei gliene stava proponendo una: ributtarsi con nuova energia nella relazione. "Sforziamoci, andiamocene insieme qualche giorno da soli. Riproviamoci. Cominciamo di nuovo".

Gli uomini si fanno prendere dal panico molto piu' facilmente di quello che possiamo immaginare, e cosi' Gabriele, nego' l'evidenza e se ne ando'.

Non bisogna maiaspettarsi granche' dai primi tentativi, e l'idea "molla tutto e vieni via con me" agli uomini piace solo se, a proporla, sono altri uomini in qualche film di azione e la Lei del momento e' una Angelina Jolie, altrimenti la maggior parte dei mariti se non vengono spronati e emozionalmente stimolati, tranquillamente lascerebbero le loro mogli a ingrassare sole in casa! Naturalmente non e' il caso di Sofia, lei sa cosa fare.

Sapete come ci si senta di fronte a una proposta di matrimonio? Chiedetelo a Tiffany. Si sveglia, ancora un freddo cane nella grigia Londra, e la richiesta di matrimonio, bizzarra, travolgente, gridata vivacemente la travolse prima ancora di essersi lavata i denti. La sua reazione fu quella di un chirurgo di fronte a una appendicite. Fredda, analizza il bianco piu' assoluto che le era apparso di fronte agli occhi. Che dire? Qualunque cosa, pero' dopo il caffe'.. Lane con una smorfia la ringrazia per l'entusiasmo..

Passeggiando in una notte autunnale per le vie di Melbourne, un asiatico vestito da gangster degli anni '30 ci invita a entrare nel locale alle sue spalle. Sbircio. Il locale si chiama Burlesque, piccolo, specchi, tende rosse, boa di piume rosse, cameriere in giarrettiere, e un gruppo pittoresco che suona un ritmo gitano, balcanico e un po' jazz. Naturalmente entriamo. Nel palco: un contrabbassista dalla faccia molliccia e le guance a goccia "datemi un gin e sono felice" decorate da un cappello a bombetta, una fisarmonica dominata in una divertente lotta da un biondissimo rasta, una violinista gustosa dai capelli arruffati e le calze rosse, un trombettista attraente dal sorriso affascinante, chitarra e voce personificate in un pirata moderno dagli occhi dipinti e il sorriso seducentemente malvagio [esattamente quel grado di sensuale malignita' che gusta a noi donne negli uomini], e lei, voce e regina del piccolo palco a scacchi bianchi e neri, piccolina e formosa, con una montatura di occhiali nera e spessa, un tovagliolo rosso alla pin-up le raccoglie i capelli scuri, labbra carnose e dipinte di rosso, due orecchini da zingara le incorniciano il viso e una panzetta da "bella vita" che io trovavo piu' sexy che mai. La sua voce rauca riempie il locale, come si muove e come balla, e la sua voce cosi' profonda. Sembra di essere entrati nella carovana di un gruppo di zingari o al Moulin Rouge. La vorrei fotografare con il suo carisma, trasmettere quanto fosse divertente e deliziosamente sfacciata, l'esempio perfetto della mia eroina: la Cinderella's Enemy [la nemica di Cenerentola], non bella da copertina, non volgare, non perfetta, ma assolutamente attraente per quella scintilla di malvagia divertente impudicizia che le fa dipingere le labbra di rosso, l'anti bambolina che aspetta di perdere la scarpetta, quella che trova l'amore in una notte di scotch e cola, che finisce scambiandosi baci impudici al sapore di tabacco e rum tra le lenzuola di un uomo sconosciuto, scappando con un forte mal di testa e le occhiaie per i troppi drinks prima che si svegli il mammifero tra le braccia del quale si spalmo' la sera prima, perche' i risvegli sono sempre imbarazzanti e fanno venire i rimorsi di coscienza, Lei la personificazione del mio idolo che era presente solo nella mia mente l'ho incontrata: la mia Cindirella's Enemy..

Felice di aver trovato la versione in carne e ossa del mio fumetto, torno a casa a braccetto del mio Juansito, sussurrandogli sciocchezze all'orecchio come che e' lo zucchero del mio caffe' solubile, e che ho un segreto che gli posso dire solo se si avvicina vicino vicino vicino a me...


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