TRAMA
La pellicola racconta di un giovane Steve Jobs (Ashton Kutcher), co-fondatore di Apple, e del suo percorso in salita verso il successo di una delle aziende più conosciute del pianeta. Abbandonato il Reed College in favore della ricerca della propria identità, Steve inizia la propria carriera sviluppando videogiochi per la Atari, finché, insoddisfatto del proprio ruolo, non decide di creare per la prima ( e non certo unica) volta qualcosa di nuovo: insieme all’amico di infanzia Steve Wozniak (Josh Gad) inizia a progettare nel proprio garage un hardware alla portata di tutti. Qui comincia la storia della Apple Computer…
RECENSIONE
Diretto da Joshua Michael Sterne scritto da Matt Whiteley, Jobs vuole dare al grande pubblico un’immagine del creatore di Apple umana e concreta, mettendo in primo piano non solo la personalità magnetica, fagocitante e coinvolgente di Steve Jobs, ma anche le fragilità, l’egocentrismo e l’estraniazione di una persona che ha tutti i costi vuole emergere, e che cerca con ogni mezzo di ottenere i risultati sperati, combattendo contro i crismi del sistema economico e rifiutandosi qualsiasi tipo di compromesso.
Non è un caso infatti che il film ripercorra la giovinezza più che gli ultimi anni del famoso genio creativo: l’evoluzione del personaggio attira e cattura lo spettatore, che non può non provare sentimenti contrastanti per il ragazzo che, con tutta la potenza della gioventù, riesce con immensi sforzi a portare avanti le proprie idee, con tutte le conseguenze del caso.
Merito anche di un cast estremamente somiglianti ai reali protagonisti della vicenda, ovviamente, primo fra tutti un Ashton Kutcher estremamente somigliante all’originale, che ce la mette tutta per immedesimarsi nello schivo, tormentato Steve Jobs.
Il risultato, decisamente buono, è quello di creare un personaggio convincente in cui chiunque può immedesimarsi, in un mondo dove i sogni di gloria possono diventare realtà, con la costanza e la passione che tutti da giovani abbiamo avuto: in questo Jobs risulta emotivamente coinvolgente.
Dal punto di vista tecnico, il film rientra nel genere del biopic, è in questo, purtroppo, sta anche il suo principale difetto: per quanto il personaggio e la sua evoluzione siano interessanti, il film risulta fin dall’inizio piuttosto lento,la regia, piatta, e i comprimari, per quanto incisivi nella trama quanto nella vita dello scomparso Steve, sono chiaramente solo dei personaggi secondari, con uno spazio in scena piuttosto limitato (nonostante la bravura: in particolare Josh Gad, che interpreta uno Steve Wozniak ben più che secondario).
La forza di questo genere di film è principalmente la personalità del protagonista, e Jobs/Kutcher, per quanto bravo, non riesce a farsi ricordare come, ad esempio, il memorabile Ray interpretato da Jamie Foxx (e giustamente, vincitore di un’Oscar).Decisamente sopra la media invece la colonna sonora,con brani, azzeccatissimi per accentuare il periodo, da Bob Dylan ai Led Zeppelin.
Quindi Jobs è un film affascinante, col grande pregio di far emergere in ognuno di noi la voglia di realizzare qualcosa di nuovo, di bello, ma sopratutto, l’importanza dei propri sogni. Il merito, però va dato più al trascorso di Steve Jobs che alla narrazione del film, che nonostante gli sforzi, risulta si coinvolgente, ma, purtroppo, mai memorabili.
Nazione: USA
Anno: 2013
Genere: Biografico
Durata: 128 minuti
Regia: Joshua Michael Stern
Cast: Ashton Kutcher,Josh Gad, Dermont Mulroney, Matthew Modine, J.K. Simmons, Lukas Haas, Victor Rasuk, Eddie Hassel, Ron Eldard, David Denman, Ahna O’Reilly, John Getz, Lesley Ann Warren, Brett Gelman, Nelson Franklin, Elden Henson, Lenny Jacobson, Kevin Dunn, James Woods
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