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Cinema "per piacere" / "L'altra metà del cielo" /L'Africa delle religiose

Creato il 09 febbraio 2013 da Marianna06

Nova-T_Torino

 

Quasi certamente non sarà facile reperire questo film-documentario della “Nova- T”, una casa produttrice cinematografica, che fa capo ai Cappuccini in Torino e che ha, da sempre, regalato pregevoli film e/o buoni documentari di argomento religioso e formativo (biografie di santi o di beati illustri come quello, ad esempio, che racconta di Giuseppe Allamano, il fondatore dei missionari della Consolata) adatti specie a un pubblico giovanile ma non necessariamente.

Una certa Torino , la città dei “santi sociali” (in primis don Bosco), offre per altro, ieri come oggi,  proprio per questo genere di realizzazioni una notevole quantità di spunti e di suggerimenti.

Con tutte le difficoltà del caso vale la pena, perciò, di attivare col “passa parola”  una ricerca tra  amici e  conoscenti, che, magari, lo conservano polveroso e dimenticato in qualche scaffale fuori dalla vista. Perseveranza e tenacia generalmente sono premianti.

Parlo di “L’altra metà del cielo”.Sottotitolo :  “Suore in Africa”. Una produzione del 1998.

E che cosa  racconta, appunto, questo film-documentario che, in qualche modo, merita così tanta  attenzione?

Narra di donne europee, italiane, africane  che, da suore missionarie, hanno fatto la scelta ( quasi sempre non facile in rapporto ai loro contesti di provenienza) di mettere la propria vita al servizio degli ultimi, dei più poveri.

Alcune lavorano con i carcerati (e le carceri in parecchi Paesi africani sono sul serio dei posti terribili in cui vivere), altre si occupano di malati, lì dove spesso mancano anche i più elementari supporti medico-sanitari,  per le mille e una motivazione, che possiamo facilmente intuire. E, infine, altre ancora si occupano dell’infanzia, guidando bambini e madri (quando queste ci sono) in quella che potremmo definire una”crescita armonica” nonostante i disagi  di certe situazioni problematiche molto diffuse.

E tutto questo accade sempre con il sorriso sulle labbra anche quando un insuccesso imprevisto o la stanchezza fisica potrebbe scoraggiare  (qualcuna di loro nel film dice :”Sei consapevole spesso che il sistema in cui ti muovi è molto più grande di te, eppure resisti in quanto senti che la verità arriverà alla fine) e far recedere dall’impegno.

Che poi, in questo caso, è un impegno preso con Dio prima che con se stessi.

Legame, dunque, difficile, se non impossibile, da sciogliere. Nella maggioranza dei casi.

L’intero video è costruito su testimonianze dirette delle protagoniste ed è per questo che il coinvolgimento dello spettatore, durante la visione, è immediato e totale.

Quando fu prodotto ed entrò nel circuito commerciale, a suo tempo, meritò anche un riconoscimento nazionale ufficiale.

Contro certa paccottiglia odierna, tanto cinematografica (molto spesso) quanto  specialmente televisiva, sarà proprio il caso di farsi segugio per l’occasione e andare alla ricerca.

Altro merito, nient’affatto trascurabile, è la presentazione-proposta del “lato femminile” della missione,  un pianeta sconosciuto ai più ma che, invece, vale molto  la pena di conoscere.

Quindi niente libro per questo week-end  ma un film-documento.

Un gioiello, questa volta, a mio parere, di rara fattura.

 

   di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

  

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