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Cinema / reality

Creato il 01 ottobre 2012 da Secondo Lucy
Quando la televisione si sostituisce a Dio. Non ci si deve più comportare bene perchè Dio ci osserva, ma perchè a scrutarci sono quelli del Grande Fratello che decideranno, in caso,  di farci entrare nella casa più spiata d'Italia.
CINEMA / REALITY
Il protagonista della nuova pellicola di Matteo Garrone, film tra i vincitori all'ultimo Festival di Cannes e uscito decisamente in ritardo nelle sale italiane è Aniello Arena, ergastolano che da anni studia teatro e recita, e che da solo regge magistralmente tutto il film. 
Vive a Napoli con la sua numerosa e invadente famiglia, gestisce una pescheria di piazza e arrotonda con qualche piccolo imbroglio. Quando gli si presenta però l'occasione di partecipare al reality per eccellenza, il Grande Fratello gli si presenta assieme anche l'opportunità di svoltare. Non solo guadagnare, sistemare la famiglia, vendere la pescheria per non puzzare più di pesce ma diventare famoso, essere amato da tutti e idolatrato anche dai figli piccoli che l'avevano spinto al primo provino.
Che succede però se poi la chiamata per entrare nella casa non arriva? Si fa di tutto per dimostrare di essere il miglior concorrente potenziale.
CINEMA / REALITY
Tutto è troppo ma tutto è reale, non si ha mai la sensazione che i toni siano stati forzati  che Garrone abbia creato delle macchiette o stereotipi, potrebbe essere un documentario (a partire dalla scena inziale del matrimonio napoletano che in certi caso so funzionare così).
Perchè in effetti da documentario Reality è girato, telecamera quasi sempre fissa o a seguire l'espressione a volte ingenua a volte affascinata del protagonista Luciano. 
All'inizio il film mi ha dato l'impressione di essere in ritardo di qualche anno sul tema. Oramai per quel che ne so io il Grande Fratello non funziona più, e non rappresenta più il sogno di celebrità di alcuni ragazzi (sottolineo alcuni perchè ho sempre detestato l'idea che siamo la generazione di veline, tronisti e grandi fratelli).
Mi hanno però fatto notare all'uscita dal cinema, mentre ne discutevamo che è come se questo film facesse il punto, come se visto tra qualche anno avesse perfettamente inquadrato un particolare momento storico che la nostra società ha vissuto, allora pazienza io lo trovi leggermente in ritardo.

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