Magazine Cinema

Cinema sotto l’albero: tutto tutto niente niente.

Creato il 17 dicembre 2012 da Ela & Fabio V. @parisienneroma

filn-natale-cinepanettoni

Cose che non saltano agli occhi. Idee che non vengono in mente. Brandelli di trama spaiati facenti parte di un copione assente. Questo è ciò che emerge in questi giorni se si sfogliano le varie pagine dei giornali alla voce Cinema.

La settimana prima di natale è da sempre un periodo cruciale per le case di distribuzione cinematografica che si sfidano a colpi di blockbuster e piccole sciccherie romantiche, nella speranza di accaparrarsi la fetta più vasta e trasversale di pubblico servita loro direttamente su un piatto d’argento dal caro e vecchio spleen natalizio ( avete capito bene – spleen, non spread ). 

In questo particolare periodo dell’anno le persone comuni devono infatti affrontare la difficile missione di scegliere cosa fare di quel surplus di tempo libero che deriva loro dal ritrovarsi improvvisamente orfane del proprio lavoro. In questo senso, il cinema è sicuramente una risorsa. Una risorsa peraltro, destinata a diventare automaticamente oggetto della  cupidigia di chi i film li produce e li distribuisce. Eppure, assolutamente a sorpresa e nonostante un meccanismo ampiamente oliato e soddisfacente da entrambe le parti, la sensazione diffusa è che, per quanto riguarda quest’anno, il pubblico sia stato un tantino snobbato. Ciò almeno a giudicare dai titoli e trailer disponibili, proprio come quando già dopo aver dato una rapida scorsa al programma si capisce in anticipo che il maestro di cerimonia non deve essersi applicato poi troppo.

Scartando i cinque o sei film del filone familiare/corale che sono l’espressione di un cinema italiano davvero inqualificabile, il panorama odierno offre uscite abbastanza tiepide quali La regola del silenzio” di e con Robert Redford che ogni dieci anni paga il suo tributo alla nostalgia dei tempi in cui lavorava con Sidney Lumet; Vita di Pi” drammone in chiave naturalista di Ang Lee; e Lo Hobbit” il prequel della trilogia degli Anelli di Peter Jackson.

Leggermente in secondo piano, i due unici film d’autore che rispondono presente all’appello: il nuovo di Ken Loach, La Parte degli Angeli” e Il Sospetto” de “il regista di Festen” di cui probabilmente e nel momento stesso in cui leggete l’articolo, qualcuno ha appena finito di scrostare il più estremo e isolato lembo di locandina ancora superstite dall’ultimo cinema in programmazione.

Nel quadro assistenziale di questo oscuro vernissage natalizio, vorremmo poter dire che almeno la fantasia ed il sogno l’hanno fatta ancora una volta da padroni. Ma anche in questo caso guai a cedere troppo facilmente alle tentazioni – perché manco a dirlo, nemmeno i film d’animazione sembrano essere all’altezza del loro compito. Stucchevoli e rivolti a un pubblico eccessivamente giovane, sono anni luce lontani dall’utopistica aspirazione di voler portare al cinema tutta la famiglia. L’unico che ci sentiamo veramente di segnalare è La Bottega dei Suicidi”, di Patrice Leconte – il regista di Ridicule (1996) .

Un discorso a parte merita Grandi Speranze”, direttamente dal capolavoro di Charles Dickens (giunto ormai alla sua quarta riduzione cinematografica, se si esclude Paradiso Perduto con De Niro, che ne era solo una trasposizione in chiave moderna) diretta da Mike Newell (Harry Potter e il calice di fuoco), e nel cui cast compaiono attori del calibro di Helena Bonham Carter e Ralph Fiennes. Peccato per il sospetto, peraltro assolutamente fondato, che a prescindere dalle premesse la vicenda sia destinata a venire poi quasi integralmente retta dai protagonisti più giovani, poco navigati, e – soprattutto – dai cachet molto meno elevati.

Per sfuggire a quella che a questo punto molto probabilmente è diventata a tutti gli effetti una realtà davvero poco attraente, in ultima istanza potrete forse scegliere di andare a vedere lo stralunato film di Wes Anderson, Moonrise Kingdom”. Il cast è di tutto rispetto.

La ricetta per farsi piacere qualsiasi cosa in fondo è semplice.

Basta solo evitare di prestare attenzione e non ricordare il fatto che l’anno scorso di questi tempi uscivano “Midnight in Paris”, “The Artist” e “Hugo Cabret”. Solo per citarne alcuni.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :