Volt, all’anagrafe Vincenzo Fani, scriveva nel 1920 il Manifesto della moda femminile futurista. Antico, obsoleto? Nemmeno per sogno. Anzi, direi piuttosto avanti. Tanto lungimirante da potere applicare, così come lo scrisse, tutti i dettami del suo sentire. “Basterà centuplicare le virtù dinamiche della moda, spezzando tutti i freni che le impediscono di correre, trasvolando sulle vertigini dentate dell’Assurdo”, sentenziava proponendo il cuore della moda così come doveva essere: genialità, ardire ed economia. Quali i punti da sottolineare del proclama?
Cinque modi futuristi di vivere la Fashion Week, alla maniera di Volt
1-”La moda è un’arte come l’architettura e come la musica, pertanto la direzione artistica delle case di moda dovrebbero essere di un poeta o un grande pittore”
2- “Idealizzeremo nella donna le conquiste più affascinanti della vita moderna. Avremo così la donna mitragliatrice, la donna thanks-de-Somme, la donna antenna-radio-telegrafica, la donna velivolo, la donna sommergibile, la donna moto-scafo.
3- “Spalancheremo le porte degli ateliers di moda alla carta al cartone al vetro, alla stagnola, all’allumino, alle maioliche, al caucciù, alla pelle di pesce, alla tela d’imbalaggio, alla stoppa, alla canapa, ai gas, alle piante fresche e agli animali viventi”
4. “Una veste femminile genialmente ideata e ben portata ha lo stesso valore di un affresco di Michelangiolo o di una Madonna del Tiziano”
5- “La donna futurista dovrà avere nel portare le nuove foggie di abbigliamento, lo stesso coraggio, che noi avemmo nel declamare le nostre parole in libertà, contro la ribelle asineria delle platee italiane e straniere”
Punti allo street style da futurista? Qualche consiglio su cosa indossare. Se cliccate sulle foto le potete vedere a dimensioni reali. Buona scelta!
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