Magazine Diario personale
I taccuini Paperblanks: io ho una passione smodata per certi oggetti di cartoleria, taccuini e penne soprattutto. I Paperblanks li ho scoperti un annetto fa, alla Feltrinelli della stazione di Porta Nuova, ed è stato subito amore. Belli da vedere, robusti (quel primo che acquistai ce l'ho ancora, lo uso per prendere appunti sulla storia che sto scrivendo ed è in ottime condizioni, nonostante i maltrattamenti subiti) e comodi - imho: piccoli, sottili, posso portarne in borsa anche due o tre, senza che "affollino". Costano un botto e mezzo, è vero. E io sono così ossessivo-compulsiva da prenderne uno per ogni storia su cui lavoro. Ma amen. Li trovo consolatori: sono lì, a portata di mano, fitti di appunti, cancellature, sottolineature, orecchie, con tutto quello che mi serve sempre a disposizione quando sono fuori e, per ovvi motivi, non ho accesso ai miei pc e a Scrivener. E poi, mi piace sfogliarli e rendermi conto che sto lavorando davvero alla stessa storia, con costanza, senza farmi buttare giù da stanchezza e momenti morti. Mi piace rileggere le prime pagine e constatare come sono cambiati storie e personaggi. O trovare note su eventuali sequel o side. Insomma, a costo di riempirmi la borsa solo di Paperblanks, a questi taccuini non rinuncio e chissenefrega se per qualcuno fanno poseur intellettualoide! Mi piacciono e mi ci trovo bene.
Le penne Uni-Ball Signo 207: stessa storia dei Paperblanks. Scoperte lo stesso giorno, nella stessa occasione del mio primo taccuino. Da allora sono un'accoppiata indivisibile, per me. Quando scrivo a mano voglio una penna che fili sulla pagina senza grattare, senza farmi lo scherzaccio di buttare inchiostro sugli appunti o di non scrivere più. Queste sono perfette. E sì, mi piacciono anche perché sono coloratissime. La mia preferita è quella viola, seguita dalla rossa e dalla arancione. Anche queste costano in modo infame e io le consumo come grissini, ma - di nuovo - amen. La spesomania di cui soffro ha queste (e i Paperblanks) come bersaglio. Non a caso, in famiglia - quando mi vedono uscire allegra e pimpante da una cartoleria o una libreria - scuotono la testa e borbottano: "è una femmina atipica, ci tocca sopportarla così". Be', almeno non spendo cifre spropositate in altre cose... Oh, insomma, a ognuno la sua! :)
L'iPod Touch: il regalo perfetto! Il mio fedele mp3 è morto all'improvviso. Almeno ha scelto di farlo a una manciata di giorni dal mio compleanno. Non ho mai avuto prodotti Apple, in vita mia, né me ne ero mai interessata - fino al momento in cui mi sono trovata a scegliere: altro mp3 o cambiamo aria? Ho cambiato aria. E adesso ho tra le mani questo potentissimo strumento per la scrittura :) Se, in un momento qualsiasi, non ho a portata di mano penna e taccuino - per esempio, quando mi scordo di metterli sul comodino accanto al letto - lui c'è sempre... perché ascolto sempre un po' di musica prima di spegnere la luce. L'occasione per usare le Note dell'iPod è capitata circa un mese fa ed è stato come essere folgorata sulla via per Damasco. Da allora me lo porto sempre dietro, in borsa. Anche per scattare foto d'emergenza, quando qualcosa mi colpisce al punto di volerla sfruttare per una storia. La combinazione perfetta: ascoltare la musica che mi serve e prendere appunti/abbozzare scene. Miracolosa in caso di insonnia, se non ho voglia di strisciare fuori da sotto le coperte per mettermi al pc.
La chiavetta usb: perché ci sono giorni in cui se non dimentico la testa sul cuscino è solo perché ce l'ho attaccata al collo. Perché quando devo partire, lo zaino lo riempio sempre e solo all'ultimo minuto, così capita che nel bel mezzo del viaggio mi renda conto di aver dimenticato qualcosa di importante. E perché - bene o male - ovunque vado un pc lo rimedio sempre. Così qualche giorno fa ho comprato una nuova chiavetta. Non quella fichissimitica della foto, purtroppo, ma fa lo stesso il suo sporco lavoro e, soprattutto, ci posso stipare dentro 32G di roba. Una pacchia! Ci ho subito riversato dentro le millemila cartelle con le mie storie, la musica e qualche film, per quando ho bisogno di staccare o mi serve rivedere qualcosa che mi ispiri.
Il cellulare: quando mi dimentico tutto, ma proprio tutto, almeno il Blackberry è quasi sempre con me. A volte è solo questione di ricordare in quale dannata tasca l'ho infilato. Altre, invece, è solo questione di rendermi conto che ce l'ho in mano... In ogni caso, siccome talvolta - quando cambio borsa ed esco di corsa - mi capita di lasciare penne, taccuini e iPod in quella che lascio a casa, il cellulare è un sostituto più che dignitoso. Anche qui sfrutto le Note. Le foto non vengono benissimo, ma non importa. Tutto fa brodo, quando serve.
La "tragedia" avverrà il giorno in cui dimenticherò anche il cellulare :)
Finora mi è capitato di scordare i Paperblanks, le penne e l'iPod; l'iPod e il cellulare; il cellulare e i Paperblanks, ma non le penne.
L'importante, comunque, è avere qualcosa con cui scrivere. La superficie su cui farlo la si rimedia: fazzolettini, tovagliolini di carta fregati nei bar. Anche la pellaccia va bene :)
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