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Alessandro D’Avenia, studente nel liceo dove Padre Puglisi insegnava, ha raccolto la sfida che la vita allora gli aveva lanciato: raccontare quegli anni terribili con gli occhi di un giovane.
Mesi dopo, alla fine di un nuovo anno scolastico, mentre si prepara ad andare a Oxford per un mese di studio, Federico incontra 3P, il prof di religione. Lo chiamano così perché il suo nome intero è Padre Pino Puglisi, e lui non se la prende: sorride.
3P invita il ragazzo ad andare a Brancaccio, a dargli una mano con i bambini del centro Padre Nostro, che don Pino ha inaugurato per strapparli ai “padrini” del quartiere, parodia violenta della paternità.
Quando Federico attraversa il passaggio a livello che porta a Brancaccio, ancora non sa che in quel preciso istante incomincia la sua vera vita. Quella sera tornerà a casa senza bici, con il labbro spaccato da un pugno e con la sensazione di dover ricominciare da capo: dal buio dei vicoli controllati da uomini senza scrupoli come il Cacciatore, ‘U turco, Nuccio; dalle vite spesso disperate, durissime, ma anche felici di Francesco, Maria, Dario, Serena e tanti altri; e da Lucia, ragazza dagli occhi pieni di coraggio e limpidezza…
Fino al 15 settembre 1993: il giorno del cinquantaseiesimo compleanno di padre Pino, lo stesso in cui viene ucciso. Il giorno in cui la bellezza e la speranza per Palermo restano affidate alle sue mani di ragazzo, chiamato a cercare e difendere, in mezzo all’inferno, Ciò che inferno non è.
Alessandro D’Avenia, trentasette anni, dottore di ricerca in Lettere classiche, insegna Lettere al liceo ed è sceneggiatore. Dal suo romanzo d’esordio, Bianca come il latte, rossa come il sangue (Mondadori 2010) è stato tratto nel 2012 l’omonimo film. Sempre per Mondadori ha pubblicato Cose che nessuno sa. Ciò che inferno non è, sempre pubblicato da Mondadori, è disponibile in libreria al prezzo di Euro 19,00.