CipCip & Cip ...metti una sera a cena

Da Bruna48 @BrunaCipriani2
Anzi meglio, metti che un sabato mattina inoltrata sei ancora a letto che stai decidendo se aprire tutti e due gli occhi o se ne basta uno... e pensi che magari c'è il sole fuori... e che magari è il caso di darsi una mossa... quando il trillo del cellulare ti fa sobbalzare.
Inizia la ricerca frenetica del suddetto:
- Dove cavolo l'avrò lasciato?!
In borsa non c'è, in tasca della giacca nemmeno, seguo il suono che sembra diventato impaziente anche lui ed eccolo lì sul tavolino.
- Ciaooo, sono qui... sono arrivata a Chiavenna! Ho voglia di stare in compagnia e di ridere.
- Splendido!! Ci troviamo a ber l'aperitivo e poi decidiamo il da farsi.
Venite da noi... no venite voi a casa nostra... no! ho deciso che venite da noi!
Oh! Ogni tanto occorre un po' di decisione!
Ma ad una veneziana doc cosa posso far assaggiare? Pesce sicuramente no...
Comincio ad andare un po' in ansia.
Dovete sapere che uno dei CipCip sta per Cipriani Carmela, dei Cipriani di Venezia... sì proprio i proprietari dell'Harry's Bar... e l'ansia sale...
L'altro Cip è un altro Cipriani, Paolo, lo conosco da sempre...
&Cip sarei io: tre Cipriani assieme ma nemmeno lontanamente parenti.
Lei veneziana, lui di qui  ed io con origini romano/abruzzesi, curiosa coincidenza vero?
Chissà quali strane congiunzioni astrali  hanno portato a conoscerci, ma internet, il web e Facebook hanno aiutato molto.
Torniamo però alla cena.
Alla fine decido di preparare dei piatti tipici di qui e la cosa mi mette una certa tranquillità.
Passando davanti al fiorista vedo delle rose di un colore particolare e delicato che si accompagna bene ai piatti che pensavo di usare, van benissimo come centrotavola.

Trilla il campanello ed eccoli sorridenti.Paolo si precipita in cucina.- Mi dai una caraffa? Ho "rubato" all'Harry's il succo di pesca fresco e il prosecco, ti faccio il Bellini doc!

Splendido!!

Su brindiamo...Ai CipCip & Cip...e a Ciop mio marito.
Come antipasto ho servito i
Taròz in cialda di parmigiano

me li avevano fatti cucinare anche alla Prova del Cuoco quando mi avevano invitato in trasmissione, qui c'è il video se volete vederlo


Il Taròz, o meglio, i Taròz, al plurale come dicono qui, è un antico piattovaltellinese, nato a Sondrio e dintorni, ma diffuso in tutta la Valtellina eValchiavenna, con alcune varianti legate al territorio e alla stagionalità, ed è conosciuto con nomi diversi: come mausc a Teglio, mach a Berbenno, maseràt ad Aprica, paisà de la vulp(pastone della volpe) a Tirano e rustiment a Mese. Il nome Taroz, come Taragna e Tarel, deriva da "Tarà" (tarare), chenel nostro dialetto locale signifca rimescolare. Infatti si tarano, sirimescolano, con il tarel (bastone di legno) sia i taroz che la polentataragna.
E' un piatto contadino preparato con le poche materie prime che il nostroterritorio montano poteva offrire in antico: gli scarsi prodotti dell'orto ed iprodotti della stalla. Quindi patate, fagiolini, sostituiti in inverno con ifagioli lessati, formaggio e burro d'alpe.
Non c'è una vera ricetta codificata, ognuno si è sempre regolato con ciò di cuipoteva disporre,utilizzando anche gli avanzi.
Vi metto la ricetta con le dosi, ma non è obbligatorio seguirle, fate comevolete o come la vostra salute vi permette, va comunque condito per bene.
Ingredienti per 4 persone: 
400 g di patate già pelate - 200 g di fagiolini verdi - 200 g di formaggio Casera - 150 g di burro - 50 di cipolla - sale, pepe e noce moscata q.b,- 200 g di formaggio di grana per la cialda

Procedimento:
Pelare le patate e bollirle con i fagiolini in acqua salata.
A cottura ultimata scolare le verdure, porle in un tegame
ed aggiungere il Casera tagliato a cubetti, il sale, il pepe e la noce moscata.
Con l'aiuto di un cucchiaio di legno, spappolare il tutto a pezzetti.
Facoltativo(ma fa più fine…) Scaldare una padella antiaderente di circa quindici centimetri di diametro,cospargerne il fondo con una manciata di formaggio di grana grattugiato e formare una cialda per ogni porzione.
Togliere la cialda dalla padella appena tende a colorirsi,appoggiarla sopra un bicchiere capovolto,darle forma con l'aiuto della mano,lasciarla raffreddare, quindi toglierla dal bicchiere.
Rosolare la cipolla tagliata a fettine (volendo si possono mettere anche dei dadini di pancetta) nel restante burro,finché il burro stesso diventi color nocciola,e versare metà del condimento sopra ai taròz. 
Riempire la cialda con i taròz e mettere sopra a ciascun piatto un paio di cucchiai di condimento 
Continuiamo conStinco di vitello ai funghi con polenta

- Oh... ma che scherzi sono questi!!! La crosta della polenta non la mangio e non me la metto nemmeno per cappello!!

- Tranquillo Paolo...ecco qui il resto

- Così si che mi piace!!!

La ricetta la trovate qui spiegata passo passo Stinchi di vitello ai funghi con polenta
Come dolce ho servito un
Semifreddo al limone con sciroppo di fragole e scorzette d'arance candite

Il semifreddo è la famosa Mattonella al limone di Babetteper 8persone circa
stampo tipo plum-cake lungo circa 30 cm
1/2 litro di panna liquida fresca (del tipo da montare)
5 tuorli d'uovo
3 albumi
300 grammi zucchero al velo
2 e 1/2 tazzine da caffé di succo di limone filtrato (*)
2 cucchiai rasi di buccia di limone grattugiata
(*) per tazzine da caffé si intende del tipo da bar non più grande, altrimentise si usa la stessa dose misurata in tazzine più grandi il semifreddorisulterebbe troppo aspro, quasi sgradevole.
Con un mixer elettrico montare i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere unacrema gonfia e spumosa, quindi, sempre frullando, aggiungere adagio il succo dilimone e la scorza grattugiata.
Montare la panna . A parte, montare gli albumi a neve.
Con una spatola flessibile o un cucchiaio di legno, unire il composto di uova elimone alla panna montata ed agli albumi a neve, mescolando dal basso versol'alto fino a quando non sono del tutto amalgamati. E’ indispensabile mescolaredal basso verso l'alto in queste ultime fasi altrimenti si rischia di smontaree la panna e gli albumi.
Sarebbe ideale foderare lo stampo o con pellicola o carta oleata o da forno peragevolare il capovolgimento del dolce prima di servirlo.
Una volta che lo stampo è foderato, versare il composto, livellarlo battendolosul piano del tavolo, coprirlo con pellicola o alluminio e mettere nelcongelatore.
Non occorre scongelarlo prima di servirlo: sarà sufficiente, dopo averlocapovolto su un piano tipo tagliere, tagliarlo con un coltello grande da cucinala cui lama sia stata passata sotto l'acqua calda.
Disporre la fetta nel piattino e guarnire con fettina di limone tagliataartisticamente o caramellata e foglioline di menta, oppure con salsa d’aranciaal rum,  con frutta fresca e coulisse difragole, cosparsa di caffè macinato ed una coulisse alla frutta. 

In alternativa alla forma di mattonella, si possono realizzare gli stampinimonoporzione da servire guarniti allo stesso modo.

Non sto a dirvi come ho fatto lo sciroppo di fragole perché mi sa che una seconda volta non mi viene.
Volevo fare la confettura di fragole con il metodo Ferber, poi per mancanza di tempo prima e di voglia dopo, ho lasciato la terrina con fragole e zucchero per un tot di giorni e notti in più di quelli previsti.
Risultato: fragole rinsecchite dallo zucchero che ha estratto tutto il loro liquido, ma lo sciroppo è una favola!


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