Ciriaco Sforza nasce il 2 Marzo 1970 a Wholen (Svizzera) di origini irpine difatti i genitori sono di Mirabella Eclano in provincia di Avellino, il padre è un imbianchino immigrato in Svizzera.
Inizia la sua carriera professionistica nell’Aarau, per poi passare nel 1990 al club più importante della Svizzera il Grasshoppers e debutta appena sedicenne nella massima serie elvetica, diventando il più giovane professionista: un record, insomma, che divenne per lui il trampolino di lancio verso la Germania prima di trasferirsi al Grasshoppers. Le sue buone prestazioni agonistiche lo mettono in luce e, infatti nel 1993 il Kaiserslautern sborsa 2 miliardi di Lire per ingaggiarlo. In quello stesso anno, infatti, è nominato “Giocatore svizzero dell’anno”. Dopo due anni, 61 presenze e 15 reti al Kaiserslautern nel 1995 passa al più titolato Bayern Monaco.
Il 25 Febbraio 1995, Massimo Moratti diviene Presidente dell’Inter.
L’Inter, guidata da Mr. Roy Hodgson, conclude il campionato al 7° posto, arrivando a disputare anche la semifinale di Coppa Italia; ma quel che più conta è che finalmente arriva l’estate, e Moratti può iniziare a forgiare la sua nuova squadra. Quindi nell’Agosto del 1996 il Presidente dell’Inter, accontenta l’allenatore svizzero Roy Hodgson, che vuole a tutti i costi il centrocampista dal sorriso da papero e le gambe storte. Il Presidente dapprima si ritira di fronte alla richiesta bavarese di ben 17 miliardi di Lire, ma poi accetta di fronte soprattutto all’inspiegabile sconto che i dirigenti del Bayern sono disposti a fare pur di cedere Sforza, scendendo fino al prezzo di 5 miliardi per il costo del suo cartellino. Il contratto sarà di 3 anni da 600 milioni di lire a stagione.
Alla presentazione ufficiale,il dirigente Facchetti tesse le lodi dello svizzero ormai ventiseienne
ma con doppio passaporto, e quindi può essere tesserato come comunitario, che è da sempre stato un pupillo del tecnico inglese dell’Inter, che lo ha allenato anche nella Nazionale elvetica. Il suo compito designato deve essere quello di mettere ordine al centrocampo dell’Inter: farà invece ancor più confusione.
La data di inizio della nuova stagione è fissata per l’8 Settembre e l’Inter è attesa dall’Udinese allo Stadio Friuli.
La partita inizia e subito Paolo Poggi dell’Udinese ha una grande occasione da goal che non riesce a sfruttare; dopo pochi minuti è l’Inter con Marco Branca che colpisce il palo alla destra del portiere dell’Udinese, ma nulla, il risultato non si sblocca.
Finché, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, la palla arriva a Sforza, che dal limite dell’area lascia partire un esterno sinistro mortifero che si insacca sotto l’incrocio dei pali alla sinistra di un incolpevole portiere Battistini dell’Udinese, e questo sarà anche l’unico goal dell’incontro vinto dall’Inter per uno a zero.
Fra i dirigenti dell’Inter c’è subito grande soddisfazione e si sprecano le occhiatine compiacenti e le pacche sulle spalle, del resto…se il buongiorno si vede dal mattino…i 5 miliardi spesi per Ciriaco sembrano proprio spesi bene.
Invece quello resterà l’unico goal e l’unica convincente prestazione di una stagione finita presto nel dimenticatoio, con una Coppa Uefa buttata alle ortiche. Lento e statico, non aveva neanche molto senso della posizione: il piccolo regista, nonostante l’origine italiana, non riuscì infatti ad adattarsi ai ritmi del nostro campionato.
Inoltre all’Inter è preda di un acceso dualismo con l’inglese Paul Ince: problemi di incompatibilità, si pestano spesso i piedi, in realtà sono 2 giocatori che giocano nello stesso ruolo di regista centrale. Hodgson, ovviamente, preferisce Sforza e sposta Ince esterno, posizione non pertinente per l’inglese , tant’è che Ince finisce regolarmente per sconfinare al centro dove c è Sforza e lascia pericolosamente sguarnita la fascia il tutto condito con inutili litigate in campo trai due,
Quindi l avventura di Ciriaco Sforza in Italia e all’Inter si conclude dopo un anno: gioca 26 partite con 1 gol in campionato (nella gara d’esordio, vinta a Udine), 11 gare e 3 reti in Coppa Uefa, e 3 presenze in Coppa Italia. La sua ultima gara in nerazzurro coincide con la finale di Uefa persa ai rigori il 21 Maggio 1997 contro lo Shalke 04.
Torna quindi al Kaiserslautern, il club che ha maggiormente contrassegnato la sua attività, dove vi gioca fino al termine della carriera, inframmezzata da due stagioni come “cavallo di ritorno” al Bayern.
Scheda riassuntiva carriera
1989/90 Aarau 22(3)
1990-1993 Grasshoppers 75(7)
1993-1995 Kaiserslautern 61(15)
1995/96 Bayern Monaco 30(2)
1996/97 Inter 26(1)
1997-2000 Kaiserslautern 91(4)
2000-2002 Bayern Monaco 35(1)
2002-2006 Kaiserslautern 47(1)
…in nazionale…
1991-2001 Svizzera 79(7)