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Città della musica? Ecco Lucca, per esempio

Creato il 14 aprile 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Non si diventa città della musica perché lo decide qualche ambizioso signore dopo una sostanziosa cena innaffiata da un sapido vino. Nessuno è autorizzarsi a nominarsi da solo. Il titolo di città prediletta dalle sette note è il coronamento di un’ascesa tutt’altro che limitata a qualche articolo comandato e da alcuni concerti.

Non si può scherzare e inventarsi una città che non esiste: alcuni tuttavia coltivano un’illusione suggerita dalle muse peggiori, autentici satiri scambiati per sibille o da vecchi clown promossi nel ruolo di oracoli.

Ovviamente il risultato è agro. Andiamo molto male. Cremona non è una città della musica. Ci sono botteghe di artigiani altamente qualificati che fanno violini assai apprezzati ma la città della musica è un’altra cosa.

Lo può diventare invece Lucca, ma non perché lo vuole qualche industriale o un gruppo di agricoltori. Tocca riportare un sereno e convincente articolo del Tirreno, che parla di Lucca.

http://iltirreno.gelocal.it/lucca/cronaca/2014/03/06/news/citta-della-musica-passi-avanti-1.8801062

Città della Musica, passi avanti

di Nicola NucciLUCCA. Lucca fa un passo avanti nella corsa al titolo di “città della musica” dell’Unesco. L’amministrazione Tambellini dopo le lettere d’appoggio di Siviglia (Spagna), Glasgow (Scozia) e Brazzaville (Congo) si appresta ad ottenere anche il sì di Bologna, la prima ed unica città italiana che può vantare questo titolo dal 2006.

Nei giorni scorsi una delegazione del gruppo di lavoro guidato dal capo di gabinetto del sindaco è stata ospite del Comune di Bologna, città capofila del network delle città creative della musica, che ha organizzato il recente meeting mondiale delle “creatives cities of music”.

Lucca è tornata a casa con un risultato positivo che può avere un peso importante, se non decisivo, per sbaragliare la concorrenza. Su tutti la città giapponese di Hamamatsu, famosa nel mondo per il suo unico museo degli strumenti musicali che accoglie milioni di visitatori.

L’appoggio manifestato da Bologna potrebbe convincere anche le altre città musicali attualmente riconosciute all’interno di questo particolare circuito creato dall’Unesco, ovvero Gent (Belgio) e Bogotà (Colombia).

In tutto serve il sostegno di cinque città e Lucca ne ha già conquistati quattro, anche se quello di Bologna deve essere ancora formalizzato da una lettera d’appoggio. “Bologna ha valutato la candidatura di Lucca come credibile ed interessante” commentano dall’amministrazione comunale. A palazzo Orsetti è tornato l’ottimismo.

Anche se la strada non è ancora conclusa. Il Comune dovrà completare il nuovo dossier entro il 20 marzo a Parigi, sede dell’Unesco, che si pronuncerà sulle candidature il 30 novembre.

A svantaggio della candidatura lucchese potrebbe esserci il fatto che nel circuito internazionale delle città della musica non c’è ancora una rappresentante del continente asiatico, mentre l’talia è già rappresentata.

Ma non significa che non ci siano possibilità. La città di Giacomo Puccini, Luigi Boccherini, Alfredo Catalani, Francesco Geminiani e Gaetano Luporini e de più moderni Summer e Winter Festival resta tra le favorite.

La procedura messa in atto dall’amministrazione comunale, dopo il convegno dei Club Unesco a Lucca nel 2012, rappresenta anche un’opportunità per migliorare l’offerta musicale cittadina ed evidenziare le carenze dal punto di vista degli spazi dedicati alla musica.

Questo riconoscimento non si limita ad assegnare un “bollino”, ma valorizza le città che dimostrano di avere una produzione e creatività musicale nei confronti della musica, intesa anche come music business, sviluppo economico ed occupazionale, concerti e luoghi per fare musica aperti e grandi eventi. Lucca punta ad entrare nella lista dell’Unesco e lo vuole fare passando dalla porta della musica.


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