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City Island. La Commedia degli equivoci odierni.

Creato il 27 aprile 2013 da Valentina Orsini @Valent1naOrs1n1
City Island. La Commedia degli equivoci odierni.
Si potrebbe parlare di "commedia degli equivoci" e non a torto, poiché dalle variazioni delle commedie latine deriva questo espediente in grado di metter pepe, di creare confusione e, equivoci, al consueto andamento della storia. Lungi dalle commedie di Plauto, ma in un certo modo più accostabili al più recente Molto rumore per nulla, portato sullo schermo dall'autore per eccellenza quale è Kenneth Branagh (ci sono stati altri adattamenti, ultimo Joss Whedon) anche City Island, può essere inserita in questo stesso contesto.
City Island. La Commedia degli equivoci odierni.
Il film è scritto e diretto da Raymond De Felitta, di lui so relativamente poco o nulla ma una cosa è certa, questa sua commedia ha un fascino irresistibile, perché si insinua in una casa come tante, abitata da una famiglia come tante e messa a nudo dalla macchina da presa, a mo' di reality. Infatti i protagonisti esplodono di ironia e divertimento, proprio nel momento in cui tentano l'impossibile e l'assurdo, pur di salvaguardare le loro menzogne, piccole, ma pur sempre pericolose per il bene della convivenza. Vince Rizzo/Andy Garcia è una guardia carceraria con la inconfessata e inconfessabile passione per la recitazione. Frequenta dei corsi ma alla moglie Joyce/Julianna Marguiles, dice di andare a giocare a poker. Lei, dal canto suo, è convinta che il marito abbia un'altra donna e le sue bugie ormai l'hanno lanciata nella rassegnazione più totale. Il loro matrimonio infatti è in crisi, in difficoltà persino nelle piccole cose, come il dialogo tra due persone che almeno si conoscono e vivono sotto lo stesso tetto. A marcare questa situazione due figli entrambi con i loro piccoli segreti da custodire. Lei, la più grande (nonché figlia di papà Garcia), è stata sospesa dal college e per recuperare i soldi della borsa di studio persa, fa la spogliarellista in un night club. Lui, Vince Jr. (un adorabile, come sempre, Ezra Miller) ha il debole per le donne in carne e passa le sue serate davanti al pc, seguendo con ansia questa ragazza in un programma web piuttosto strano, "Botero".
City Island. La Commedia degli equivoci odierni.
A cambiare un po' tono, è l'arrivo di due personaggi messi lì di certo non a caso. Molly/Emily Mortimer è la partner di Vince al corso di recitazione, una donna solare ma al tempo stesso misteriosa e malinconica. Forse a rendere questo personaggio ancor più amabile è l'idea di immaginare questa bella amicizia tra un uomo e una donna, che condividono la stessa passione e per entrambi è quasi diventato impossibile comunicare con gli altri. Ognuno diventa spalla su cui piangere per l'altro, ma anche questo porterà poi a una serie di equivoci tanto cari alla commedia. C'è poi il ragazzo prelevato dalla prigione, Tony Nardella/Steven Strait, il segreto più grande di Vince, il figlio avuto da una donna un po' sbandata, morta proprio per colpa del suo malessere esistenziale.
City Island. La Commedia degli equivoci odierni.
Insomma alla fine, questo ragazzo, si ritrova a lasciare la cella per una gabbia di matti più consolidata della prigione. C'è una sequenza particolare che a me ha colpito più delle altre. La macchina da presa si sposta a blocchi nei vari punti della casa, per rivelare come una piccola bugia posa allontanare i membri di una famiglia, o in linea generale due persone che condividono qualcosa. Quella sigaretta fumata in solitaria, chi sul tetto, chi sul retro della casa, sta a significare che nella vita a volte ci scombiniamo l'esistenza solo per la paura di "parlare". E' un nostro bisogno primordiale questo. Inutile negarlo, inutile provare a nascondersi dietro a un dito. La stragrande maggioranza dei problemi legati alla salute mentale dell'essere umano deriva da questa paura.
L'esito per chi guarda può essere comico, ma la vita reale non è su un palco, è nelle nostre case...

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