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Civitas pompeia. Tragicomico viaggio alla riscoperta di Pompei.

Creato il 12 dicembre 2015 da Postik @postikitalia

di Gianpaolo D’Elia

Prendiamo un giorno a caso, magari una bella giornata di dicembre, il sole brilla e invita alla classica gita fuori porta. Trovi sempre l’amico che ti chiede: “ma è periodo?” Neanche questo può smontarti, chissenefrega!

Zaino in spalla, come ai tempi della scuola, e via, Ti incammini fiducioso! Sì ma per dove? E già, l’entusiasmo c’è, ma occorre la meta. Ti viene in mente che manchi da un pezzo da Pompei, che da bambino sognavi sempre di andarci e che i tuoi, sì e no, ti hanno accontentato un paio di volte.

Pochi minuti, realizzi e parti. Per chi abita vicino Napoli, Pompei è a un tiro di schioppo. Sì e no tre quarti d’ora di macchina e, giunti all’uscita, “solo” un’altra oretta di traffico. Arrivi all’ingresso degli scavi già pentito di essere partito; per un attimo la monumentalità della porta che conduceva alla vicina città di Nuceria ti toglie il fiato, dimentichi tutto, anche che non puoi lasciare l’auto lì ed entrare negli scavi.

E’ solo un attimo. I clacson impazienti di chi è dietro di te ti riportano alla realtà.  Trovare un parcheggio nei dintorni non è un problema, anzi.

Gli scavi,  a ben vedere, sono circondati da parcheggi; forse ci sono più scavi che vigili urbani. Forse? Fermi la macchina nel primo che adocchi e, finalmente, scendi e ti avvicini fiducioso al botteghino. Qui ti rendi conto di una cosa: se gli scavi della città antica sono fermi da un po’, al contrario gli scavi della città moderna sono in piena azione. Primo scavo:

Tre euro per ogni ora e frazione di ora. Sul momento sbianchi, poi fai spallucce e abbozzi. Ormai ci sei. Ma il lavoro di scavo è solo iniziato: il tempo di avvicinarti all’ingresso e hai già potenzialmente perso un altro centinaio di euro.

11 il biglietto di ingresso … evvabbe’; 90 sono invece per la guida turistica. Sarebbero … diventano invece 70 se opti per un pagamento “informale”. E, come avrebbe detto Troisi, nun guarda’ a me, guarda a man! In più, in questo caso, hai il diritto di  visitare luoghi altrimenti chiusi per i comuni mortali. Facciamo a capirci? Paghi di più e vedi meno, da livido uomo della massa; paghi meno, ma vedi di più per uno strano e pindarico gioco sofistico.

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Scavi di Pompei, Via dell’Abbondanza

Decidi, risoluto, di rinunciare a qualsiasi cicerone – più o meno autorizzato – e ti accontenti della solita guida cartacea. Magari proprio la vecchia Pompei com’era / com’è; l’effetto scenografico è obsoleto: le foto delle vestigia cui sovrapporre i lucidi trasparenti con ipotetiche ricostruzioni. Ricordate? Da piccoli, con quelli, sognavamo ad occhi aperti; oggi, nell’era digitale, continuano ad avere il loro perché.

Pompei è grande. Ti ci puoi perdere anche se sei in compagnia di una guida, figuriamoci se a farti compagnia, sporadicamente, trovi solo qualche cane. Ogni tanto ti affiancano, sono i veri padroni della città antica. Qui li chiamano, con un po’ di bonaria ironia, gli archeo cani. Pericolosi? Quasi mai. Se li incroci da soli, ti guardano con l’occhio languido e acquoso di chi chiede “un offerta a piacere”. Se ti commuovi bene, altrimenti – scodinzolando – “ci provano” altrove. Non è però così quando si riuniscono in branco, è allora che riaffiora il loro istinto da killer. Si creano fazioni che si scontrano per il possesso dei vari territori della città. Niente di grave. In questo caso l’ importante è non essere nel posto sbagliato al momento sbagliato e, nel caso, trincerarsi in un ghandiano e omertoso: non so nulla e non ho visto nulla.

Quando si fa sentire la fame, ti accorgi che l’ora di pranzo è passata da un pezzo. L’unico punto ristoro lo trovi in prossimità del Foro. Coraggio! A differenza delle varie domus, lo trovi con grande facilità. Lo vedi già da lontano … perbacco! Ecco dov’erano tutte le guide! Lo scavo intanto continua: un panino? Ha il costo di un panino che compreresti in un autogrill e – ahimè! – lo stesso sapore.

Esci svuotato, non solo nel portafogli.

Davanti all’entrata, tra le bancarelle chiassose, l’ultimo spettacolo: un branco di cani – con sguardi tipo Arancia meccanica –  impietosamente mettono in fuga due zampognari, colpevoli, forse, di una sgangherata  esecuzione di Tu scendi dalle stelle ; o magari di non aver pagato il pizzo!

Gianpaolo D’Elia

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fonte Vignetta Ragusa News

fonte foto: yourpersonaltravelexpert.com

 


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