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Classico d'autore: Il caso di Charles Dexter Ward di Howard P. Lovecraft

Creato il 14 settembre 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario


Cari lettori e lettrici,

grazie alla Bur, possiamo rileggere uno dei racconti meno conosciuti del grande maestro del fantastico H.P. Lovecraft.  E' bene premettere che vi è un problema di classificazione: si tratta di un romanzo breve o di un racconto lungo? La struttura è tale da far propendere per il romanzo breve, ma la storia così come è formulata, sembra più un racconto... Difficile da classificare. 

Certo, la vita non ha senso. Ma neppure la morte ne ha. Ed è una delle cose che gelano il sangue quando si scopre l’universo di Lovecraft. 
Michel Houellebecq
Il Caso di Charles Dexter Ward Trama:
Quali strani rumori, voci e odori provengono dal laboratorio di Charles Dexter Ward? A cosa è dovuto l’inquietante cambiamento in atto nel suo corpo? Perché i suoi lineamenti sono precocemente invecchiati, la voce è divenuta roca, la grafi a ricorda quella di un uomo morto ormai da secoli? Cosa significano le litanie simili a formule magiche che Charles costantemente ripete? Si tratta davvero di pazzia come molti sostengono? Il Dr Willet, medico di famiglia, viene chiamato a indagare sul caso e a ricomporre i vari tasselli di un intricato puzzle che sembra avere radici nella passione del protagonista per il lontano passato. Il caso di Charles Dexter Ward, come sottolinea Valerio Evangelisti nell’ampia introduzione al volume, è tra le opere migliori di Lovecraft per il suo potere suggestivo ed evocativo e per la capacità di risvegliare nel lettore paure ancestrali.
RECENSIONE Lovecraft è LovecraftPer chi ha trascorso interi pomeriggi d'estate a leggere e rilegge i suoi miti di Cthulhu, questo volume è un must-have. E lo è anche per chi non ha mai letto nulla di suo, intimorito dalla quota di orrore che si cela nei suoi scritti.
Questo romanzo non ha una forte connotazione horror. E' un vero e proprio incrocio di generi: mystery, giallo, horror. Tinte forti e inquietanti mescolate con la maestria del genio. La costruzione del romanzo è assai particolare: si tratta di due storie, l'una incastonata dentro l'altra e a essa direttamente collegata, un romanzo nel romanzo. E' la storia di un'ossessione che si conserva attraverso i secoli e che distrugge la vita di chi vi si accosta.
Tutto parte dallo strano malessere che colpisce il giovane Charles Dexter Ward: il giovane si riduce a un simulacro di se stesso, un corpo malato e incartapecorito, privo di voce che finisce morto, letteralmente in polvere, nella propria stanza d'ospedale. A indagare sulle cause del suo malessere senza nome è il dottor Willet, coinvolto dal padre del giovane. E' attraverso gli occhi del medico, che si svela la realtà e che il lettore rabbrividisce di orrore. Il giovane Ward, anima solitaria e malinconica, ha scoperto tracce di un suo misterioso avo, anch'egli vissuto a Providence, città simbolo e luogo dell'anima per Lovecraft. Providence e i suoi dintorni rappresentano lo scenario immobile e provinciale in cui Charles Ward si muove, ripercorrendo le strade del suo predecessore, il ricco e potente Joseph Curwen. 
Nel momento in cui le indagini del giovane prendono corpo, il lettore scopre progressivamente la storia di quest'uomo cupo, proveniente da Salem, e mai del tutto integrato con la comunità locale, puritana e devota. Nemmeno il matrimonio con la bella Eliza riesce a far sì che questo sconosciuto sia accettato, ne nulla o quasi possono le ingenti donazioni alle associazioni caritatevoli. Troppo sospetti sono i suoi comportamenti, strani le sparizioni dai cimiteri, inspiegabili la scomparsa di schiavi e marinai, raccapriccianti le urla che provengono dalla sua dimora fuori Providence. Passano però molti anni prima che i buoni cittadini decidano di agire e di mettere a ferro e fuoco la proprietà di Curwen. Ciò che vi trovano dentro è talmente raccapricciante e inumano da determinare la distruzione dell'edificio, la morte di Curwen (o di chi per lui) e la damnatio memoriae.
Per puro caso, il giovane Charles si imbatte in un frammento della storia familiare in cui si fa menzione di Curwen. Incuriosito prima, ossessionato poi, il giovane giunge a dilapidare risorse e denaro per trovare testi alchemici e di stregoneria, polveri, strane sostanze e apparecchiature che nasconde in una stanza presso cui custodisce un ritratto di Curwen, scampato alla furia distruttrice dei suoi nemici. Ben presto la famiglia del giovane cerca di porre un freno alle sue follie. Chiama un medico, il dottor Willet, che comprende come ciò che affligge Charles non abbia una radice biologica, ma sia molto più tetro e spaventoso... Lovecraft è forse l'autore che ha maggiormente segnato la narrativa fantastica e horror del Novecento. Sebbene non abbia mai scritto romanzi di grosse dimensioni, il suo immaginario è divenuto parte essenziale dell'orrore letterario. I suoi mostri mai raffigurati nelle loro fattezze, sono invece descritti attraverso l'orrore che suscitano nell'osservatore e nella voce narrante. Un orrore in cui il protagonista spesso si rispecchia e si riconosce. Primo fra tutti, Lovecraft mescola orrore e quotidiano, è il corifeo del Male che si insinua nella vita degli esseri umani stravolgendolo fino al punto di non ritorno. Questo è ottenuto grazie a un approfondimento psicologico innovativo e condotto con rigore metodico, che rappresenta il trait d'union tra la narrativa "alta" e quella fantastica e che ha segnato l'ingresso dello studio psicologico dei personaggi nei romanzi di genere. La caratteristica di quest'autore è un uso massiccio di aggettivi che, lungi dal rendere la prosa pesante e leziosa, qualificano in maniera ricca le sensazioni di paura, angoscia e sconvolgimento provate dai suoi personaggi. In particolare, la caratteristica saliente di questo romanzo è il tono tipico di una relazione medica ufficiale, basato sui dettagli e sul narrato, quasi privo di dialoghi e ricchissimo di descrizioni. Attraverso questo registro linguistico il distacco del lettore rispetto alle vicende narrate è massimo. L'effetto è quello di una narrazione asettica, uniforme ma ricca di tensione, coniugato a un lessico fortemente evocativo, in grado di suscitare il risveglio di angosce primordiali nel lettore.  
Lovecraft è spesso contraddittorio: legato a stereotipi fortemente conservatori, che vedevano persone di colore e indiani come persone dalle fattezze sgradevoli dai comportamenti rudi, è anche un grande innovatore nell'uso del linguaggio, oltre che un fertile scrittore. Tuttavia, la sua genialità è tale da mettere in secondo piano queste pecche, regalandoci pagine di paura e angoscia irripetibili. Infine, a corredo di quest'opera si trova un saggio introduttivo di Valerio Evangelisti che, per stile e l'accurata analisi esegetica, è un autentico gioiello da leggere prima e dopo aver letto il romanzo, per capire al meglio il mondo di incubi di Lovecraft. L'AUTORE: Howard P. Lovecraft (1890-1937) è il più grande autore di letteratura fantastica del Novecento. Tra le sue opere, oltre al Caso di Charles Dexter Ward, da cui nel 1963 è stato tratto il film di Roger Corman La città dei mostri, ricordiamo Le montagne della follia, I racconti del Necronomicon e I mostri del Cthulhu.

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