“ Drin, driin…”
“ Pronto chi parla?”
“ Ciao, non ti dico chi sono, se vuoiscoprirlo, vieni domani allediciotto a S. Apollinare in Classe, citroviamo davanti all’ abside, sappi solo che eri e sei nei miei pensieri.”
“ Ma chi sei, stai scherzando? Comunque io non vengo a nessun appuntamento.”
Clic.
Claudia ha buttato giù la cornetta del telefono, interrompendo brusca laconversazione, ma il filo dei pensieri non si è interrotto, anzi più passano i minuti più la curiosità siaccende.
Chi era al telefono?
La voce le ricorda qualcosa di lontano, disperso nella nebbia del tempo.
Meglio uscire a fare una passeggiata, perché non andare proprio alla basilica di S. Apollinare ad immergersi nell’ ombra luminosa dei suoi antichi mosaici?
Detto e fatto, una doccia veloce, una buona dose di crema per il corpo, un fresco abito a fiori, sandali, rossetto e una sottile riga nera al contorno degli occhi.
Claudia è pronta per uscire, carina e sicura di sé.
Da Ravenna arrivare a Classe, sono pochi chilometri. L’ antica chiesa delVI secolo si erge possente e nuda all’ esterno, ma l’ interno rifulgedei frammenti di luce dei suoi mosaici bizantini.
Una calamita attrae il visitatore all’ abside, dove al centro in un trionfo di tonalità verdi appare la figura del patrono diRavenna : S. Apollinare con la veste adorna di api
Le api sono simbolo di eloquenza, sono piccole ed umili, ma producono il miele che è il cibo più dolce che c’è.
“ Oh cavolo!"
immagine di Teoderica