Immagino che i catastrofisti non piacciano a nessuno, tantomeno al sottoscritto. Eppure è difficile, leggendo i dati pubblicati nel rapporto sul clima del National Climatic Data Center del NOAA (National Ocean and Atmospheric Administration), non farsi prendere dal pessimismo cosmico: da quando vengono raccolti i dati sul clima il mese di giugno appena trascorso è stato in assoluto il più caldo di sempre.
Quanto sia preoccupante la situazione lo si capisce molto bene osservando il grafico riportato qui sopra. I cerchi indicano le variazioni in gradi rispetto alla media dei mesi di giugno inclusi nel periodo che va dal 1971 al 2000: i cerchi blu indicano valori sotto la media e i rossi quelli sopra; anche le dimensioni sono indicative: maggiore è la differenza di gradi dalla media del periodo, maggiore è la dimensione dei cerchietti. Ebbene, il colore rosso la fa da padrone occupando quasi tutto il planisfero e in ampie zone del Nord America, della Groenlandia, dell’Europa e della Cina la dimensione dei cerchietti segnala un inquietante aumento delle temperature di 4 e spesso di 5 gradi.
Il NOAA studia il clima della e raccoglie i dati della temperatura dal 1880 servendosi di decine di migliaia di stazioni di monitoraggio sparse per tutto il pianeta. Scendendo più nel dettaglio dei numeri che emergono dal rapporto, lo scorso giugno è stato più caldo di 0,68° C al di sopra della media del XX secolo che è di 15,5° C, dato in linea con i modelli previsionali sull’aumento della temperatura media del pianeta. Per fornire un quadro complessivo più dettagliato i dati rilevati dal NOAA si differenziano tra temperature registrate a terra e quelle registrate in mare. Le anomalie di temperatura maggiori sono quelle rilevate sulla superficie terrestre: con 1,07° C in più della media infatti il giugno 2010 è stato il mese più caldo mai registrato, roba da far impallidire il precedente record stabilito nel giugno 2005 che registrò un aumento di “soli” 0,12° C. Come si vede bene anche sulla cartina, il Sud-est degli Stati Uniti, il Messico, la Cina nord orientale, l’Europa orientale e la Groenlandia sono le zone che hanno fatto registrare le variazioni maggiori della temperatura. Forse l’aspetto più preoccupante del rapporto è che i guadagni di temperatura sono più elevati là dove la superficie terrestre è più estesa e dove vive la maggioranza della popolazione mondiale.
Fosse quello di giugno 2010 l’unico mese con la temperatura media da record magari la situazione potrebbe anche essere meno grave ma il problema è che giugno ha stracciato il record che era di maggio 2010, che a sua volta aveva battuto il nuovo record registrato ad aprile 2010, che a sua volta aveva polverizzato quello di marzo 2010…
Non solo: come si vede dal grafico qui sopra che mostra la tendenza delle temperature dal 1880 a oggi, quello appena passato è stato il 304esimo mese consecutivo con la temperatura media superiore a quella registrata nel XX secolo. Sì, avete letto bene, 304 mesi di fila, ovvero più di 25 anni, che si registrano temperature superiori alla media. Non dovesse bastare, il luglio in corso promette alla grande: l’altro giorno ho sentito Il meteorologo Luca Mercalli dichiarare che fino a questo momento il mese corrente in Italia ha fatto registrare un aumento della temperatura media di 4 gradi centigradi. Ed è difficile smentirlo, basta mettere il naso fuori e testare di persona la situazione.
Serve altro per cominciare a considerare seriamente il problema?
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