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Cloud Nine - Incensati (II parte)

Da Lerigo Onofrio Ligure @LerigoOLigure
Entrò nella tenda che era stata riservata loro. Martin non scherzava quando diceva di aver pensato a tutto! Si disse dando un’occhiata alla strumentazione – Li fuori sembra che siano pronti per una festa in maschera! – – Capo sei sicura che sia il caso di montare questa roba? Potrebbero scoprirci. – – HP hai visto cosa ha tentato di fare il K’Thor prima, non è vero? – fece notare Selene – Credi gli sia sfuggito il fatto che ho risposto per le rime alle sue insinuazioni? – – Qualsiasi K’Thor avrebbe reagito allo stesso modo, capo. Tu hai solo voluto sfidarlo apertamente, il che ti mette in una posizione di vantaggio su di lui, ma non credo sia utile avere degli incensati che ci tengono sotto controllo. Specie se utilizziamo apparecchiature per mascherare le tracce psioniche, intendo dire. –
– Un incensato rimane sempre un incensato. – ammise Roman scettico – Non penseranno di avere davanti qualcosa di più che dei semplici scienziati, oppure crederanno che siamo dei pazzi pronti a sovvertire l’ordine delle cose. In entrambi i casi staranno zitti e tremeranno nell’ombra! – La sintesi di quei due scenari sembrava tanto scontata quanto logica, del resto i K’Thor sapevano essere imprevedibili e contorti abbastanza da interpretare l’ovvio come indizi di una contorta macchinazione e viceversa. Non i pochi che vengono addestrati sulle navi xatrane, T'Taf sarà sicuramente uno tra i fedelissimi di Kolovich. – Mi spiace interrompere, signore. – intervenne la voce di Gill Rods dai loro comunicatori – Il Colonnello Larsson ha richiesto di parlare con lei in privato. Sembra che l’Armiere Martin lo abbia già informato del vostro incontro con gli Oscuri. – – Mettilo in contatto, frequenza isolata. – – Frequenza stabilita. – avvertì l’hacker – La sta ascoltando. – – Salve Colonnello, vogliamo sempre darci del tu? – Dall’altro lato un attimo d’esitazione fece perdere all’uomo la baldanza o la rabbia – Selene non sono qui per scherzare, purtroppo. – Sorridendo Selene si ripromise di scrivere un lungo rapporto sul Colonnello Larson – Come vuoi Matias, mi stupisco che il tuo cane da guardia avesse l’ordine di tenerci d’occhio prima ancora di aver messo piede nel suo avamposto. – – Selene temo che il vostro soggiorno nel sottosuolo sia cominciato nel modo peggiore. – spiegò il Colonnello con sarcasmo – Doug ha lasciato perdere tutto per correre ad avvertirmi, sembra che gli abbiate messo una paura del diavolo con le vostre bravate. – – Il mio piccolo incontro con gli Oscuri? – – Selene hai mai avuto a che fare con un K’Thor? Sai come funziona la loro etichetta? – Per un attimo pensò di mentire all’ufficiale e sembrare inetta, ma poi ripensò al comportamento di Martin e alla velocità con cui Larsson era stato messo al corrente: difficilmente poteva passare inosservato il comportamento di Selene e persino il più giovane ufficiale sapeva come relazionarsi con gli alieni, figurarsi se all’uomo di Larsson poteva essere sfuggita la cosa – Conosco la loro etichetta. Non ho mai apprezzato il loro sessismo. – Dall’altro lato l’uomo rimase in silenzio per un istante di troppo, forse incerto su cosa dire o nel tentativo di trovare delle parole che potessero rimproverarla – Selene non c’è da scherzare, hai imposto la tua autorità su un K’Thor, sul comandante della pattuglia proveniente dalla Xiria, in particolare. – Andando all’esterno della tenda per osservare meglio la pattuglia K’Thor, Selene si disse che l’incidente con gli incensati le stava costando fin troppo, la copertura dell’intera squadra dipendeva da come avrebbe reagito con Larsson e da quanta indipendenza avrebbero lasciato loro. Certo, poteva sempre far alzare il telefono da qualcuno delle alte sfere e tutti si sarebbero magicamente ritrovati a dover far altro, ma non voleva giocare quella carta, farlo avrebbe decretato il suo fallimento. – Selene sei ancora li? – – Si Matias, io… – – L’Armiere Martin mi ha chiamato perché conosce bene l’Apprendista T'Taf e come è già capitato, il bastardo andrà a piangere da Kolovich per qualsiasi cosa non appena ne avrà la possibilità. Tu sarai solo la prossima nella lista, puoi scommetterci! – Le servì la forza di tutta la sua mente per impedirsi di far notare che un K’Thor battuto al suo stesso gioco e con la reputazione a brandelli non avrebbe mostrato una simile debolezza facendole rapporto, specie perché lamentarsi di un simile evento ne avrebbe anche ufficializzato l’importanza, indebolendo ancora di più la sua reputazione – Matias ho reagito d’impulso! – tagliò corto. Larsson fece un sospirò udibile anche attraverso la comunicazione – Selene capisco la volontà della tua squadra di trovare dei dati da presentare al Governatore, ma gli occhi del Capitano Kolovich sono puntati su CTU e sulla nostra operazione nel sottosuolo! Se Kolovich riterrà che le nostre attuali manovre non siano incisive o se avrà rapporti negativi dai suoi servi incensati, il Generale non ne sarà contento. – – Un Apprendista che perde la faccia non è un rischio. – – Lo è se Kolovich si affida al suo giudizio, non spetta a me ricordarti quanta influenza possiede il Capitano della Xiria. – le parole di Larsson erano velate di una certa preoccupazione, come era giusto che fosse: del resto Gurevich l’aveva incaricato di occuparsi della squadra di Selene proprio per quel motivo. – Cosa dovrei fare? Scusarmi con un K’Thor scortese e fare la figura dell’idiota non migliorerà la sua rabbia nei miei confronti, anzi si sentirà insultato dal dover accettare delle scuse. – si morse la lingua rientrando nella tenda, consapevole di aver detto qualcosa di troppo. Pratt le si avvicinò preoccupato, consapevole che il colloquio per radio potesse rivelare molto di più di quanto Selene aveva cercato di nascondere ai K’Thor in principio. – Se non riceverò un rapporto positivo da Martin mi troverò costretto a intervenire di persona, Selene. – Selene comprendeva alla perfezione il quadro della situazione, del resto tutte le volte che c’erano i K’Thor di mezzo arrivava la politica a fare danni e se c’erano di mezzo i militari era persino peggio – I miei ordini scavalcano la Xiria e le beghe tra esercito e flotta, ti prego di lasciar perdere Matias! – chiuse la comunicazione bruscamente, fissando Pratt negli occhi. – Avere Larsson tra i piedi non è una buona cosa. – – Non conta nulla, HP. Attiva la nostra seconda boa di trasferimento, dovremo essere pronti il prima possibile, prima che questi idioti dell’esercito ci impediscano di fare il nostro lavoro. – Si lasciò cadere su una branda con un sospiro stanco, una parte di se avrebbe voluto sfiorare Pratt e ricordare cosa erano stati in passato, l’altra stava cercando un modo per togliersi dai piedi l’esercito e portare a termine la missione. In un’ipotesi folle immaginò che potesse convincere gli Oscuri a seguirla e fornire alla squadra un supporto contro i Mutanti. Dovresti solo uccidere il loro capo pattuglia e ricevere i complimenti da parte di Kolovich!

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