L’importanza di una gravidanza consapevole aiuta la mamma a entrare in uno stato di connessione con il proprio potere creativo, ovvero la Creazione che c’è in lei. Nella fase di gestazione, il feto, per tutti i nove mesi che è all’interno dell’utero materno, assorbe credenze, convinzioni, prospettive di vita ed emozioni non solo della madre, ma anche dell’ambiente esterno. Questa fase è molto importante poiché è parte integrante della creazione di un suo imprinting, ovvero delle modalità in cui il bambino una volta nato entrerà in relazione non solo con i genitori, ma anche con il resto del mondo.
Gli studi sulla epigenetica hanno dimostrato che l’ambiente ha una influenza nettamente superiore al DNA nella espressione di quello che sarà l’individuo. Da questo ritengo di primaria importanza che le gestanti imparino a gestire il loro stato mentale ed emozionale durante la gravidanza.
Il medico olistico e il suo staff preparato può aiutarvi a somministrare cure epigenetiche aiutandovi a controllare i pensieri e trovando la tranquillità emotiva.
Il DNA del bambino che avete in grembo e quindi la sua formazione fisica dipende dalla vostra forza psichica.
Per questo oggi vi parlo di PNEI (Psiconeuroendocrinoimmunologia) la disciplina che spiega i meccanismi attraverso i quali la psiche gestisce tutti i sistemi e come questi sono interconnessi tra loro.
Per la psiche (PNEI) si possono (tramite il coach) strutturare una serie di programmi che vanno dalla visualizzazione al miglioramento del dialogo interno fino alla messa in opera di programmi tesi al ridere, al divertimento e al pensiero positivo.
Questo può essere fatto in gruppo o singolarmente.
Parlando di psiche vorrei introdurvi il concetto dell’omotossicologia partendo dagli esperimenti di Masaru Emotu sull’acqua e per chi vuole approfondire gli esperimenti di Montagner sull’acqua che gli hanno conferito il premio Nobel per la medicina.
A questo proposito vi invito a vedere il filmato: vi ricordo quindi che non solo siamo costituiti di acqua ma anche che il bambino, sin dall’inizio è immerso nel liquido amniotico che assume le forme che abbiamo visto negli esperimenti, in base alle emozioni che proviamo e trasferisce una informazione emozionale in tempo reale.
La consapevolezza di questo fenomeno modifica il nostro approccio alla vita psichica durante la gestazione e impone alla madre di creare un ambiente favorevole e adatto.
Gli altri fattori che influenzano il benessere della madre e del feto sono la Nutrizione personalizzata (PNEI) che rappresenta fonte di informazione, energia e struttura per il bambino e l’ Esercizio Fisico (PNEI). Sull’Esercizio fisico ci sarebbero come per la nutrizione, molte cose da dire:requisito essenziale è che sia divertente perché se è vissuto come una forma di costrizione per mantenersi in forma e non prendere peso, non fa che aumentare il cortisolo endogeno (ormone dello stress) che aumenta la resistenza periferica all’insulina (meccanismo alla base della sindrome metabolica anche in gravidanza) e peggiorare tutti i meccanismi che vogliamo invece contrastare.
Quindi si allo sport ma….potenziante!!!
Inutile fare acqua gym se alla madre non piace il contatto con l’acqua. E poi chissà che informazione potrebbe prendere quell’acqua da emozioni negative prima di entrarvi!!
E quindi l’aiuto della I (PNEI) come medicine Integrate nel favorire il raggiungimento dello stato migliore ottenibile partendo dalla condizione in cui ci si trova.
Personalmente mi avvalgo dell’omotossicologia, una branca dell’omeopatia inventata da Rekeweg negli anni ’50.
Obiettivo dell’omotossicologica è disintossicare l’organismo ed eventualmente riparare i danni causati dalle “tossine” (batteri, virus, funghi, metalli pesanti, fumi, stress, malgame, alimenti ma anche emozioni, pensieri e immagini) attraverso i farmaci omotossicologici, cioè sostanze chimiche in diluizione omeopatica opportuna per poter innescare l’inversione dell’effetto che, intervenendo nelle reazioni enzimatiche (su cui agiscono da induttori), e sul sistema immunitario, possono attivare “sistemi difensivi” e di guarigione.
Attraverso queste terapie si fornisce al corpo e all’acqua uno specifico segnale (a seconda delle diluizioni basse medie e alte utilizzate si andrà ad agire rispettivamente su un sintomo, su un quadro clinico e sulla sua genesi psichica) che andrà a riportare l’organismo sulla giusta frequenza della salute. Cosi ad esempio in gravidanza il vomito può essere trattato come sintomo ma anche affrontato guardando al corrispettivo emozionale che lo genera (ad esempio una gravidanza che è incompatibile con la professione della madre: questo genera nella donna un conflitto tra l’essere madre e la sua affermazione professionale).
L’auricoloterapia
E’ la diagnosi e la terapia attraverso i punti riflessi dei vari organi, nell’orecchio.
L’orecchio serve non solo per ricevere suoni ma anche per trasmetterne dall’interno verso l’esterno. L’orecchio è collegato al cervello tramite una rete di molteplici innervazioni; ogni punto del padiglione forma un minuscolo complesso neurovascolare, attraverso il quale avviene un continuo scambio di informazioni tra orecchio, cervello e organi.
L’auricoloterapia non ha effetti collaterali e può essere utilizzata durante la gestazione per trattare sintomi o sindromi (dal dolore in associazione con i tape alle alterazioni del sonno, il reflusso gastroesofageo, la sonnolenza ecc).
Ma può essere utilizzata per agevolare o facilitare il parto, per migliorare le contrazioni, favorire la dilatazione del collo dell’utero ecc. Questa metodica in associazione con alcuni rimedi dell’omeopatia classica e con il coach costituisce una tecnica efficace per controllare il dolore del parto e fare in modo che questa sia una esperienza piacevole e non dolorosa.
E’ necessario però iniziare il percorso quanto prima durante la gestazione per avere il tempo e il modo di imparare tecniche di rilassamento e visualizzazione. In questo percorso si può inserire anche il compagno della gestante che potrebbe esso stesso divenire il coach della compagna al momento del parto.
I fiori di Bach sono una delle terapie essenziali sulla gestione delle emozioni e sul loro ripristino: la terapia è personalizzata dal terapeuta che li prescrive e ne verifica l’efficacia sulla gestante e sul nascituro.
Il metodo Kinesio Taping è una tecnica basata sul processo di guarigione naturale e sviluppa la sua efficacia attraverso l’attivazione dei sistemi neurologico e circolatorio del paziente. Questo metodo proviene dalla scienza kinesiologica ed è per questo motivo che si usa il termine “kinesio”. Ai muscoli non viene attribuito solo il compito di muovere il corpo, ma anche il controllo della circolazione dei fluidi venosi e linfatici, della temperatura corporea etc.
Kinesio Taping riduce il dolore e facilita il drenaggio linfatico tramite la mobilizzazione della cute.
La superficie corporea coperta dal Kinesio Tape forma convoluzioni nella pelle che aumentano lo spazio interstiziale. Il risultato è una riduzione della pressione e dell’irritazione sui recettori della pelle. Successivamente e lentamente la riduzione della pressione permette al sistema linfatico di drenare liberamente. Questo sistema soprattutto negli edemi degli arti inferiori con stasi linfatica delle gravide si differenzia dal metodo classico di compressione con calza elastica che durante la gravidanza non solo è poco utile (forza un sistema…non favorisce) ma anche scomodo.
Come medico olistico mi occupo anche dell’aspetto della bellezza in gravidanza in quanto la cura di questo aspetto sottende alla cura del benessere generale della gestante: dalla prevenzione delle smagliature al suo trattamento fino alla cura delle macchie cutanee (cloasma) e di tutti gli inestetismi che possono presentarsi con il disequilibrio ormonale.
Mi permetto di concludere cosi.
Questa è la foto di Samuel, un bambino operato quando era ancora nel ventre materno e che durante l’intervento, prima ancora di nascere, serrò con la sua manina quella del chirurgo.
Il testo dell’articolo riassunse questa storia che è un bellísimo inno alla Vita.
La foto è di un bimbo di 21 settimane, Samuel Arnas, a cui fu diagnosticata la spina bífida, una malformazione che non lascia speranza di sopravvivenza, a meno di ricorrere a un intervento intrauterino.
Il Dr. Bruner, dopo numerose ricerche effettuate nel Centro Medico Universitario di Vanderbilt, a Nashville, nel Tennessee, annunció che avrebbe potuto compiere tale intervento, con il bimbo ancora nel’utero materno.
Durante l’intervento il chirurgo fece un normale taglio cesareo, estrasse l’utero e vi praticò una piccola incisione attraverso la quale operare il piccolo Samuel.
Il Dr. Bruner stava completando l’intervento, che era andato bene, quando Samuel, attraverso il taglio praticato, sporse la sua piccolissima manina e si attaccò al dito del medico stupefatto.
Il New York Times intitolò la foto “Hand of Hope” (Mano della speranza). Il prestigioso chirurgo disse di aver vissuto il momento più emozionante della sua vita, quando la manina di Samuel prese il suo dito quasi per ringraziarlo del dono della vita che gli aveva fatto. Egli rimase impietrito per vari secondi, durante i quali Samuel continuava a tenergli il dito, dando così la possibilità all’équipe di scattare le fotografie.
La madre di Samuel dichiarò di aver pianto per alcuni giorni dopo aver visto le incredibili foto.
Ecco qua Samuel…Vive una vita normale al 100%. E ci chiediamo ancora se Dio esiste?
Che la storia di Samuel tocchi il tuo cuore, e Dio ti benedica. Vi auguro una gravidanza meravigliosa, preludio di un incontro con i vostri figli che diventerà ogni giorno una festa.
Se volete sapere come un medico olistico e mental coach può aiutarvi in gravidanza, contattatemi.