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Coca Cola e McDonald’s: due simboli del capitalismo americano sbarcano a Cuba.

Creato il 06 febbraio 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Il 17 dicembre di quest’anno, dopo 53 anni dalla rottura delle relazioni diplomatiche, gli Stati Uniti e Cuba hanno aperto un canale di dialogo ufficiale.

Il riavvicinamento dei due paesi è iniziato con lo scambio di prigioneri, che ha portato ad un accordo più ampio: dalla riapertura delle reciproche ambasciate al probabile stambilimento nel Paese cubano dei due più grandi simboli del capitalismo americano.

Sia dal punto di vista economico che quello politico, l’embargo non si è dimostrato così utile, infatti ha portato a perdite cospicue sia per l’economia americana che per quella cubana.

Il disgelo è stato necessario, sopratutto per Cuba, a causa delle pessime condizioni economiche del suo maggior partner economico- politico, ossia il Venezuela, ormai in perenne rischio di default. É stato forte il legame tra i due paesi durante la presidenza Chavez, tanto da aver creato un particolare accordo per cui il Venezuela si impegnava a fornire l’assistenza finanziaria ed energetica in cambio di medici e insegnanti cubani che facessero parte delle cosiddette Missiones venezuelane.

La distensione dei rapporti porterebbe ad un grande vantaggio per entrambi i Paesi. Per Cuba c’è sicuramente la possibilità di ottenere un rientro di capitali cubani nel paese, favorire un flusso di Investimenti Diretti Esteri e allo stesso tempo avviare il processo di riforme strutturali all’interno del Paese per un nuovo sistema economico, sempre statalizzato ma con una maggiore apertura.

Gli Stati Uniti, attraverso l’allentamento dell’imbargo, possono creare canali di cooperazione economica e commerciale, cioè aprirsi a un mercato povero e molto attraente visti i bassi costi della mano d’opera. Proprio in questa sfera possiamo ricondurre le dichiarazioni di uno dei figli di Fidel Castro.

Alex Castro ha affermato, a seguito di un’intervista per Américatevé, che si potrebbe produrre la Coca Cola a Cuba e portare anche sul territorio i fast food McDonald’s, oltre ad ammettere che il loro socialismo ha commesso degli errori, senza però segnalare quali.

È ancora presto per identificare con precisione quali saranno le varie tappe che porteranno il Paese caraibico ad una piena e completa apertura con gli Stati Uniti. Indice, però, della volontà reciproca di affrettare il processo sono gli incontri ad alto livello fissati tra le due amministrazioni, che ha portato alla prima visita ufficiale di un funzionario americano, la “Assistant Secretary of State for Western Hemisphere AffairsRoberto Jacobson, a Cuba il 15 gennaio.

Tags:Caraibi,Coca Cola,cuba,MacDonald's Next post

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