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Cocktail di classico/horror: eccovi servito il mash-up

Creato il 23 ottobre 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario
Pubblicato da Gabriella Parisi Cocktail di classico/horror: eccovi servito il mash-up La parola mash-up in letteratura è stata introdotta da Adam Cohen sul New York Times all’uscita di Pride and Prejudice and Zombies (Orgoglio e pregiudizio e zombie, Nord ottobre 2009). Impadronendosi del termine utilizzato sia in informatica che in musica, Cohen ha indicato la combinazione di due diversi generi letterari che si fondono — è più corretto dire che si scontrano, data la loro diversissima natura — creando un genere completamente nuovo.


Cocktail di classico/horror: eccovi servito il mash-up

Seth Grahame-Smith

Seth Grahame-Smith, un autore di fumetti, saggista e produttore televisivo, ha nel 2009 la felice idea (o infelice, dipende dai punti di vista) di prendere due dei generi più richiesti del momento, ovvero i romanzi di Jane Austen — i cui derivati continuano ancora a venir sfornati a ritmo incredibile — e l’elemento paranormale, costituito, in questo caso, da sanguinose e disgustose orde di zombie e di miscelarli creando un prodotto assurdamente divertente. Grahame-Smith si è avvalso di oltre l’85% del lavoro già fatto da Jane Austen, utilizzando il testo di Pride and Prejudice e aggiungendo solo i non-morti. Ha poi modificato alcune sequenze del libro della Austen in modo che Lizzie e Darcy diventassero due guerrieri votati alla distruzione di questa piaga che, nel romanzo, infestava la campagna dell’Inghilterra nei primi dell’Ottocento e che la loro differenza sociale nascesse dal diverso addestramento alle arti marziali per combatterla. 
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Il risultato? La ben nota ironia della Austen risulta amplificata dalle aggiunte mostruose e dalla reinterpretazione delle famose citazioni pronunciate da Lizzie e Darcy. Jane Austen — naturalmente — diventa co-autrice, firmando inconsapevolmente una collaborazione che l’avrebbe potuta rendere molto ricca, se solo fosse ancora in vita!


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Dopo l’enorme successo altri scrittori si cimentano con altri classici della letteratura — che hanno perso il copyright e sono, dunque, di pubblico dominio — e altri generi di mostri (naturalmente i vampiri, dopo Twilight, diventano gli immortali più gettonati). Ecco arrivare Little Vampire Women (firmato da Louise May Alcott e Lynn Messina), Wuthering Bites (di Emily Brontë e Sarah Gray), Jane Slayre (di Charlotte Brontë e Sherri Browning Erwin) e Grave Expectations (di Charles Dickens e Sherri Browning Erwin), solo per fare alcuni esempi.
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I romanzi di Jane Austen, naturalmente, la fanno da padroni: dopo l’enorme successo di Pride and Prejudice and Zombies, i «rimaneggiatori» si affrettano a contaminare tutti i romanzi della scrittrice inglese con ogni genere di mostro. Ecco Mansfield Park with Mummies (di Jane Austen e Vera Nazarian), Emma and the Werewolves (di Jane Austen e Adam Rann), Northanger Abbey, Angels and Dragons (di Jane Austen e Vera Nazarian), Sense and Sensibility and Sea Monsters (di Jane Austen e Ben H. Winter, uno dei migliori esempi di mash-up per originalità e sviluppo del romanzo originale).
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Quando ormai i classici da rimaneggiare scarseggiano, o hanno ormai subito invasioni di troppi differenti generi di mostri, si passa a sequel e prequel. Grahame-Smith, che dopo il successo di Pride and Prejudice and Zombies preferisce lasciare Jane Austen riposare nella tomba — ma ormai l’aveva già disturbata abbastanza, scatenando l’assalto ai suoi romanzi da parte di altri «profanatori» — inizia a introdurre i mostri nelle biografie di personaggi famosi: seguendo l’esempio di A.E. Moorat, che nel 2009 aveva pubblicato Queen Victoria: Demon Hunter, ecco Abraham Lincoln: Vampire Hunter (La leggenda del cacciatore di vampiri, Nord giugno 2012), da cui è stato tratto l'omonimo film.
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Gli scrittori continuano a sbizzarrirsi trasformando in vampiri Mr Darcy (Mr Darcy Vampyre di Amanda Grange, TEA luglio 2010; Vampire Darcy's Desire di Regina Jeffers; Mr Darcy's Bite di Mary Lydon Simonsen) e perfino la stessa Jane Austen, in un’esilarante trilogia (Jane Bites Back, Jane Goes Batty e Jane Vows Vengeance) di Michael Thomas Ford che sarebbe davvero interessante veder tradotta in italiano. Dopo che Grahame-Smith abbandona Pride and Prejudice and Zombies come stand-alone, la casa editrice Quirkbooks si rivolge a un altro autore, Steve Hockensmith, per scriverne il prequel. In The Dawn of the Dreadfuls (L’alba degli abominevoli, 2010) si narrano gli eventi che precedono di quattro anni Pride and Prejudice and Zombies, svelando l’origine dell’invasione degli zombie e l’addestramento delle cinque sorelle Bennet — Elizabeth, in particolare — all’uso della katana e delle arti marziali.
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Nel 2011 Hockensmith scrive il sequel ai primi due romanzi — il suo e quello di Grahame-Smith — realizzando quella che va sotto il nome di The Pride and Prejudice and Zombies Trilogy. Pride and Prejudice and Zombies: Dreadfully Ever After (Orgoglio e Pregiudizio e Zombie: Finché morte non vi unisca, Nord aprile 2012) è il capitolo conclusivo della trilogia: un sequel di Orgoglio e Pregiudizio afflitto dagli innominabili (“quelli che cominciano per Z”).
Cocktail di classico/horror: eccovi servito il mash-up
Autore: Steve Hockensmith
Titolo: Orgoglio e pregiudizio e zombie: finché morte non vi unisca
Titolo originale: Pride and Prejudice and Zombies: Dreadfully Ever After
Traduzione di P. Bonini
Casa Editrice: Nord
pagine: 319
prezzo: € 14,90
Data pubblicazione: 26 aprile 2012
Trama: Finalmente sposi, Elizabeth Bennet e Fitzwilliam Darcy si trasferiscono nella deliziosa tenuta di Pemberly, poco distante dalla villa in cui vivono Charles Bingley e la moglie Jane. In questo modo, Elizabeth può aiutare la sorella nella cura delle sue adorabili bambine e dedicarsi all'eliminazione degli orribili zombie che cercano di avvicinarsi a loro. Tuttavia quel tranquillo nido d'amore diventa ben presto il palcoscenico di una tragedia: un'immonda creatura morde Darcy al collo, condannandolo a diventare un morto vivente. Disperata, Elizabeth sa che nessuna cura al mondo può salvare il marito: l'unico modo per permettergli di riposare in pace è tagliargli la testa e, giusto per non correre rischi, bruciare il corpo nel camino. E lei sta quasi per compiere quell'estremo, straziante gesto d'amore, allorché le giunge voce che uno scienziato di Londra è riuscito a mettere a punto un vaccino per l'orrido morbo che sta devastando il Paese. Così, aggrappata a una flebile speranza, Elizabeth si mette immediatamente in viaggio, pronta ad affrontare orde infernali di cadaveri ambulanti pur di riportare Darcy alla vita. O almeno a qualcosa che le somigli...
RECENSIONE Hockensmith è riuscito a creare con questo sequel un prodotto assolutamente originale e coerente sia con Orgoglio e pregiudizio che con i mash-up che lo precedono. Darcy è protagonista solo in parte, poiché essendo stato morso da uno zombie, rischia di trasformarsi a sua volta. Ma Elizabeth, da brava eroina — e, soprattutto, da moglie amorevole — non ha nessuna intenzione di decapitarlo e bruciarlo come farebbe con un innominabile qualsiasi. Dunque, si piega a chiedere l’aiuto di Lady Catherine. Ma Lady De Bourgh, subdolamente, ha tutt’altri piani: spera che l’unione fra la figlia e il nipote, impedita dalla comparsa di Miss Bennet nella vita di Darcy, si compia finalmente, in un modo o nell’altro. D’altra parte Lizzie ha dalla sua le due sorelle nubili, la sventata Kitty — sempre pronta a entusiasmarsi e pronunciare la sua esclamazione preferita: “La!”e Mary, con la katana in una mano e il libro di Mary Wollstonecraft, Rivendicazione dei diritti della donna, nell’altra. Entrambe sono abilissime combattenti e aiuteranno Lizzie e Mr Bennet a venire a capo della situazione, nonostante i piani di Lady Catherine che ha messo loro parecchi dei suoi ninja a disposizione (leggasi: alle calcagna).
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Gran parte del romanzo si svolge a Londra: una Londra infestata dagli innominabili; in cui gli stranieri hanno ben pochi diritti e vengono trattati come carne da macello da dare in pasto agli zombie. Addirittura le corse di Ascot diventano una sorta di ludi gladiatori, o meglio venationes, in cui i cristiani sono sostituiti dagli irlandesi e le belve feroci — va da sé — dagli zombie. L’ospedale psichiatrico di Bethlem è un luogo aberrante, ove vengono rinchiuse anche persone completamente sane. La buona società è dedita al divertimento sfrenato, senza curarsi della piaga che infesta la città e le campagne d’Inghilterra. Le convenzioni sociali la fanno da padrone, nonostante il terribile pericolo che la nazione si trova a dover affrontare. A Rosings, intanto, Darcy è sempre più confuso e si avvicina alla strana cugina Anne. 

Il romanzo ha più protagonisti: oltre a Darcy ed Elizabeth, seguiamo gli sviluppi delle avventure di Kitty e di Mary, che sfideranno i luoghi comuni e le convenzioni nella ricerca della felicità in un’Inghilterra che non sarà mai più la stessa. Narrato con grande abilità, e mixato sapientemente — gli elementi macabri si amalgamano perfettamente al sequel del romanzo ottocentesco — Orgoglio e Pregiudizio e Zombie: finché morte non vi unisca è una lettura godibile e divertente, in cui i personaggi sono fedeli agli originali di Jane Austen, nonostante le contaminazioni paranormali e le armi poco tradizionali di cui si servono. Speriamo che Nord si decida a tradurre anche il primo libro della trilogia.


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L’AUTORE
Steve Hockensmith (classe '68) è un autore americano, nato a Louisville in Kentucky. Attualmente vive in California. Hockensmith è l'autore della serie di gialli The Holmes on the Range (Gli Holmes sulla Prateria, in cui i protagonisti Big Red and Old Red Amlingmeyer indagano utilizzando i metodi del loro idolo, Sherlock Holmes). Il primo libro della serie, pubblicato nel 2006 è stato finalista del premio Edgar, Shamus and Anthony come miglior romanzo primo. Attualmente la serie conta cinque titoli. Molti dei racconti di Hockensmith sono stati candidati a premi e finalisti per il genere Mistery. Hockensmith ha scritto nel 2010 il prequel di Pride and Prejudice and Zombies: Pride and Prejudice and Zombies: Dawn of the Dreadfuls (Orgoglio e pregiudizio e zombie: L'alba degli Abominevoli), e nel 2011 il sequel Pride and Prejudice and Zombies: Dreadfully Ever After (Orgoglio e Pregiudizio e Zombie: Finché morte non vi unisca).
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