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Cocoon, amici miei e le pensioni.

Creato il 27 novembre 2011 da Investiresemplice

Ciao, se io mi dovessi descrivere, tra le mie caratteristiche penso ci sia senz’altro quella di  essere una persona molto vitale. Mi piace lavorare a progetti e sono senz’altro uno, che non si risparmia mai. In ogni caso so che, se sarò ancora vivo, arriverà anche il giorno in cui smetterò di lavorare :)

Ecco, quel giorno ancora in là nel tempo, è un appuntamento per me, molto importante.

Oggi infatti, ti voglio parlare di previdenza. Anche questo è un argomento, tanto più io ne parli con persone giovani, che quando affronto nel mio lavoro, suscita quasi sempre del disagio nei miei clienti. Come quando si inciampa, involontariamente, in qualche argomento tabù come le malattie o altre sciagure. Io ne ho invece una concezione molto diversa, che mi fa tornare alla mente, il film Cocoon. E’ una pellicola di Ron Haward, il Ricky Cunningham di Happy Days, che nel 1985  racconta di un gruppo di “anziani” che, poiché entrano in contatto con degli involucri caduti dallo spazio, sembrano aver riacquistato le forze della giovinezza, e in poco tempo convincono le rispettive mogli e compagne ad usufruire dei miracoli di questa strana energia. Questo film, molto grazioso, e se vogliamo piuttosto improbabile, calza a pennello con l’idea che ho di vivere una “terza età” serena, vitale, e con risorse economiche adeguate ai miei bisogni. Insomma, una parte della vita che mi voglio, come anche quella dell’adolescenza e la maturità, godere al pieno delle mie possibilità (umane)!!

:)

Oggi voglio infatti introdurre il primo di diversi articoli, in cui ti parlerò di come pianficare correttamente il momento in cui uscirai dalla fase “produttiva” ed entrerari in quella del meritato “riposo” ( che a mio parere può essere altrettanto gratificante e stimoltante).

In questo articolo, a riguardo del bisogno previdenziale, voglio attirare la tua attenzione su due aspetti fondamentali: “il perché” e “il quando”.

Bisogna aver molto chiaro infatti, i motivi e i tempi per cui io ritengo indispensabile, pensare a come risolvere questo problema. Ciò, per poi decidere “il come” e “il quanto”. Ma prima i motivi e i tempi.

Allora, decliniamo meglio i cardini di come questo obiettivo “vitale”, vada affrontato:

1) Perché devo ( e non a caso non ho scritto “dovrei”) pensare oggi, ad un problema che non ho? perché interessarmi di questa faccenda che tutto sommato, non mi riguarda? Questa domanda non l’avrei potuta che scrivere in rosso

:D

La scarsa informazione, la cultura statalista che abbiamo ereditato, la pigrizia, la dis-informazione dei media e degli esponenti politici ha generato una contro-cultura circa la previdenza, che non ha quasi eguali in nessun altro paese al mondo. Le statistiche ci accomunano a stati, con tutto rispetto, come Bulgaria e Nigeria. Non ti annoierò con tabelle, dati, statistiche,  argomentazioni su “cosa” ha generato una situazione previdenziale pubblica che di per se, non è più sufficiente per disporre di risorse adeguate ad avere un tenore di vita sopra, la povertà!!!

E’ cosa certa che, se una persona oggi, tra i 25 e 40 anni, non pianifica con risorse proprie, la costruzione di un “serbatoio” previdenziale, all’età di ingresso nel mondo dei “pensionati” avrà un “assegno mensile” pari ad un importo tra il 40 % e il 60% del suo attuale stipendio.

Ora ti chiedo: chiudi gli occhi e, con sincerità, prova a immaginare se oggi fosse il tuo ultimo giorno di lavoro, domani sapessi di “entrare” ufficialmente in pensione, se tu sapessi di non avere da parte nulla di specifico per la pensione ( e non un generico patrimonio per gli imprevisti, che é un’altra cosa come vedremo più avanti….), come ti sentiresti a sapere di andare in pensione con circa la metà del tuo stipendio? cosa proveresti alla bocca dello stomaco? come dovresti reinventare la tua vita?

8O

Lo penso davvero, non è retorica: il momento più importante per i miei clienti, in relazione al loro patrimonio,  è quello dell’ingresso in “pensione”.

Cocoon, amici miei e le pensioni.
Non ho dubbi. Si, se porto loro un rendimento sui loro risparmi, durante la loro vita lavorativa,di 2% in più…non cambio loro, la vita. E’ vero invece, che la data più importante in cui il mio cliente dovrà disporre in modo certo di risorse, è quello in cui dovrà essere sicuro, di poter contare su un tenore di vita uguale o superiore a quando lavorava. Quello, dell’ingresso in pensione.E’ un appuntamento, che non si può “sbagliare”.

Spesso, a riguardo del punto n. 1, ci sono tutta una serie di obiezioni pretestuose facilmente discutibili che ti elenco fin da subito, perché in questo percorso sulla previdenza, le andrò letteralmente a disintegrare

8)

Molti mi dicono: “…tanto da qui a la, ci penserò….”, e ancora, “…non ho soldi….”, e poi “…eh ma io…non  mi fido…”, ancora, “…si si ci penso…. farò qualcosa più in là….” e perfino, “…eh…tanto io …muoio prima…quindi tanto vale godersi i soldi prima….”

Ma molti altri, e sempre di più, mi chiedono di aiutarli a pianificare questo “appuntamento”. Soprattutto in questo periodo…

:(

2) Perché adesso? Perché è fondamentale inziare il più presto possibile? Perché il fattore “tempo” è il nostro alleato numero? La risposta è molto semplice. Non voglio scomodare le formule di matematica finanziaria, ma mi limito a dire che, prima si inizia e meno costa.

E’ molto importante però, che io ti metta in guardia sul “contrario”: più aspetti e più ti diventerà costoso se non addirittura insostenibile un’integrazione previdenziale. Perché? quanto dovrebbe accantonare un 55 enne per integrare la sua pensione? parecchio è la risposta, sempre che se lo possa permettere!

Adesso ti faccio un esempio per spiegarti meglio come funziona il meccanismo dell’accumulo costante e dell’efficacia straordinaria del tempo :

Esempio: Sereno, decide di versare € 1.000 all’anno per 30 anni al rendimento costante del 2%. Alla scadenza, avrà versato €30.000 e si troverà con un capitale finale di € 41.379. Modesto, suo cugino e coetaneo, è molto indeciso e rimanda di un anno la decisione di fare la stessa cosa. Un anno dopo quindi, decide di versare € 1.000 per 29 anni al rendimento costante del 2%. Come nel primo caso. Alla scadenza avrà versato €29.000 e si troverà con un capitale finale di € 39.569. Ti è chiaro? se ognuno di noi, iniziasse a 20 anni, un accumulo di € 100, a 65 anni avrebbe questi valori: totale versato € 48.000 e un capitale finale di € 73.932. Non male vero? considerato anche la “modestia” del rendimento (2%).

All’estero, e ora inizia a succedere anche in Italia, è usanza piuttosto diffusa che genitori giovani, inizino ad accantonare denaro per i figli per l’obiettivo previdenziale, già quando questi ultimi sono ancora bambini o ragazzi. Proprio perché con poco, ma sfruttando l’enorme quantità di tempo davanti, hanno così risolto del tutto o parzialmente il problema previdenziale del figlio.

Bene, per ora è tutto, seguimi nei prossmi post perché andremo sempre più a fondo in questo argomento. Se hai commenti e domande sarò molto felice di risponderti. Alla prossima!


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