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Cogan – Killing Them Softly

Creato il 21 agosto 2014 da Nehovistecose

(Killing Them Softly)PHOTO-Brad-Pitt-degaine-sur-le-nouveau-poster-de-Cogan_portrait_w532

Regia di Andrew Dominik

con Brad Pitt (Cogan), Richard Jenkins (l’avvocato), James Gandolfini (Mickey), Ray Liotta (Markie Trattman), Scoot McNairy (Frankie), Ben Mendelsohn (Russell), Sam Shepard (Dillon), Vincent Curatola (Johnny Amato).

PAESE: USA 2012
GENERE: Nero
DURATA: 97’

Malviventi di mezza tacca rapinano partite di poker clandestine. La mafia chiama, per fare pulizia, il misterioso sicario Cogan…

Terza fatica cinematografica del neozelandese Dominik, cinque anni dopo il pregevole L’assassinio di Jesse James per mano del bandito Robert Ford. Davanti al trailer c’eravamo esaltati per la presenza della mitica When the man comes around di Johnny Cash, davanti al film le cose sono andate diversamente. Tratto dal romanzo (1974) Cogan’s Trade, di George V. Higgins (ripescato – legittimamente – negli ultimi anni da Tarantino), un noir hard boiled che parte bene (situazioni surreali, attori con la faccia giusta, messinscena stranita come piace a noi) e finisce in un nulla di fatto. Tanta forma, poca sostanza: nessuno mette in dubbio che Dominik sia un virtuoso della regia (la sequenza dell’omicidio “a basso di danza” lascia il segno), ma in un’ora e mezza di film sembra che non capiti nulla. Va bene il minimalismo, ma così è un po’ troppo. Anche perché i personaggi, oltre che poco originali, sono bidimensionali, e i dialoghi, una costante dei romanzi di Higgins, sbracano presto nella noia e nel già sentito. Il parallelismo tra politica e malavita (con tanto di sicari costretti a ridurre i prezzi “perché c’è la crisi”) era uno spunto affascinante, ma non basta ambientare un film in piena campagna elettorale (nello specifico, quella tra McCain e Obama e che portò alla vittoria del secondo) e alternare omicidi ai dialoghi dei politici per fare del cinema di impegno civile. Pitt, pur preso in controparte, rifà per la centesima volta il suo personaggio di bello e dannato, ma il resto del cast (Gandolfini e Jenkins encomiabili) funziona. Uno di quei film che entrano da un orecchio ed escono dall’altro. Un’occasione mancata.

Voto


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