firenze, lunedì pomeriggio. un caldo quasi cinese.
dopo qualche minuto alla fermata mi rassegno, il diciassette, come preannunciato dallo schermo nero e giallo, oggi non passerà.
decido di arrivare a piedi qualche isolato più in là, forse passa qualcos’altro…
quando mi arrendo definitivamente e decido di andare a piedi a santa maria novella è già un po’ tardi per sperare di prendere il bus per lucca…
fermo un passante.
“scusi, esiste una via più breve di quella che fanno gli autobus per andare a piedi a santa maria novella?”
“a santa maria novella? ma è lontanissimo!”
“lo so, ma non mi scoraggi, suvvià, ci devo andare per forza!”
“guardi, allora LA prende il viale quello che vede lì in fondo, LA gira a sinistra, poi LA prende il vialone che porta alla fortezza, poi a un certo punto, sulla sinistra LA vede la strada che porta alla stazione. comunque è lontanissimo”.
decido di tentare, un taxi non se ne parla neanche, sono lucchese dentro io, tirchia fino al midollo.
prendo il primo viale indicato, sento della musica.
sono loro! gli autisti dell’ataf! è la manifestazione dello sciopero.
secondo voi potevo resistere?
mi sono infilata nel corteo, mi sono mescolata agli autisti e alle autiste vestite d’ordinanza, se mi avessero dato una bandiera sarebbe stato perfetto.
cosa succede a firenze? succede che matteino renzi, il rottamatore, vuole privatizzare una quota del servizio trasporti. gli autisti non sono per niente contenti e così a occhio mi pare che abbiano ragione.
ma ne so molto molto poco, speriamo di capirci qualcosa di più nelle prossime settimane, che io al diciassettevialeverga, al diecisettignano e anche a ventinonmiricordodove ci tengo parecchio.
dopo un po’ di manifestazione mi rinvengo che devo anche tornare a casa. così fermo un vigile.
“scusi, per santa maria novella?”
“santa maria novella??? ma è lontanissimo!”
“non me lo dica…”
“comunque, se insiste, LA attraversa la piazza, LA prende i’vvialone, quello che va verso la fortezza, poi LA gira a un certo punto”.
mi avvio, alla fine non è male, vedere ogni tanto firenze a piedi, fosse un pochino meno caldo…
attraverso piazza indipendenza, è rotonda, chissà quale strada “L’è i’ vvialone..”
chiedo a una signora seduta a una panchina che quasi mi benedice prima di lasciarmi andare.
poi faccio tutto un viale a mille gradi, alla fine, stufa, giro a sinistra così, a casaccio, tanto prima o poi ci dovevo pure girare.
richiedo, rivado, mi avvicino piano piano ma inesorabilmente.
dopo una mezz’ora capisco dove sono, ci sono quasi. sono dietro san lorenzo, bello… bellissimo, ma il pensiero di stare perdendo il bus per pochi secondi non mi permette di essere troppo turistica.
slalomeggio fra i tedeschi culoni e i francesi che baloccano in mezzo al marciapiede e arrivo in lago alinari.
guardo l’orologio.
il bus è partito da due minuti.
peccato, è stato bello lo stesso.
quello dopo è fra mezz’ora…
poi vedo davanti a me qualcosa di blu che mi viene contro.
una scritta arancione davanti.
“LUCCA DD”.
è lui!
lo fermo.
si ferma.
apre la porta.
bacerei l’autista.
“scusi, grazie mille, sa… lo sciopero!”
e col fiatone mi scelgo un posto dove stramazzare in santa pace.