Ma perché a sinistra c'è questo irresistibile istinto all'autodistruzione? Ma perché a sinistra si ha tanta paura della propria identità? Ma perché a sinistra si deve per forza cercare la massima complicazione politica quanto la risposta che LA GENTE DI SINISTRA chiede è tanto chiara?
Usciamo or ora da una delle tornate elettorali più chiare e nette della storia. Si è vinto inequivocabilmente a Milano con uno schieramento altrettanto inequivocabilmente di sinistra. L'elettorato ha chiaramente indicato una strada. E l'elettorato che l'ha indicata non è costituito dalle tessere controllate da D'Alema né dai militanti in SEL. Si è capito fin dalle primarie che la sinistra italiana vuole tornare a fare la sinistra. Lo si è capito dalla scelta del candidato che, però, avrebbe potuto perdere perché gli elettori non sono tutti di sinistra. Ma Pisapia ha vinto. E ha vinto perché ha convinto la sinistra e il centro. Ha fatto comprendere alla sinistra che esiste ancora un'identità in cui credere ma soprattutto ha fatto capire al centro che non si deve aver paura della sinistra. Anzi.
Pisapia, ma anche De Magistris e la gran parte dei nuovi sindaci e presidenti di provincia italiani eletti in contrapposizione ai conservatori berlusconiani, hanno dimostrato che, con programmi credibili e senza alleanze spurie e incomprensibili, la gente riesce ad avere fiducia in una sinistra che, nonostante le divisioni e le divergenze, può dare una grande sferzata al Paese, quella sferzata di cui l'Italia ha bisogno e che la destra e il centro non riescono a dare.
La sinistra vera vince. Dappertutto. Il "laboratorio" di Macerata, tanto voluto e spinto da D'Alema e i suoi, ha soltanto dimostrato che nella disperazione si può votare anche un uomo dell'Udc. Ma gli stessi elettori dell'Udc non l'hanno votato. Se Pettinari ha vinto lo ha fatto coi voti della sinistra, non certo con quelli dei centristi che hanno preferito guardare altrove e fischiettare. Pisapia invece, uomo di sinistra, ha convinto anche gli elettori del centro.
In tutto questo Bersani che fa? Si dice POSSIBILISTA sull'alleanza col terzo polo. Ma perché? Ma in base a quale logica? Qual è il ragionamento? Quali sono i numeri su cui conta? Ma siamo davvero sicuri che voglia vincere le prossime elezioni? O se ne sta lì a mettere i pannelli fotovoltaici alle lucciole e si è un po' distratto?
Luca Craia