Colazione da Tiffany 50 anni dopo: Paul le scrive parole d’amore sull’iPad e Holly canta “Moon River” su Facebook!

Creato il 08 novembre 2011 da Rosariopipolo

Al di là delle celebrazioni che lasciano il tempo che trovano, i 50 anni del film “Colazione da Tiffany” di Blake Edwards stanno spopolando su i social network. A fare tanto rumore non è il restauro della famosa pellicola con la raggiante Audrey Hepburn e lo scanzonato George Peppard. Più o meno è la voglia di intrufolarsi tra le pagine del romanzo di Capote. Persino le ragazzine di ultima generazione sognano di assomigliare ad Holly.

Tuttavia, un modo originale per spegnere queste 50 candeline, potrebbe essere riadattare “Colazione da Tiffany” ai tempi nostri, nelle ore in cui l’Italia è allo sbando su tutti i fronti e si trova per giunta senza un Governo. Lo scrittore è lì che cuce pensieri e parole sul touchscreen del suo iPad e Holly non sente più il tic tac dei tasti della macchina da scrivere. Non sapendo che lui è a pochi metri, accende il PC e lancia sulla bacheca di Facebook la melodia di “Moon River”. Paul non vede il video, esce di casa e dimentica l’ombrello. Holly sbuffa, non resiste, sbatte la porta e girovaga nella notte.

Mentre il diluvio ricopre Genova di fango, Paul e Holly si incrociano sotto un acquazzone. Non si tratta di New York, ma dell’ennesimo paesotto di periferia, che fa da sfondo ad un lungo bacio tra i due, dopo che Holly si é lasciata alle spalle dubbi, delusioni, dolori. Il miagolio di un gattino ricorda a Paul che è il 9 novembre. Mette le mani in tasca, ma gli ultimi soldi sono diventati carta straccia dopo la chiusura della Banca d’Italia. Sul ciglio della strada si ferma in una bijoutteria, che di “Tiffany” non ha un bel niente. Baratta il suo iPad per una collanina di perline. La mette al collo di Holly e le sussurra: “Buon compleanno tesoro, oggi in due festeggiamo cinquant’anni”.

Hollywood non fabbrica più sogni così come quest’Italia cinica e cialtrona, che li ha chiusi a chiave in un cassetto. Allora ce li costruiamo noi, impugnandoli per restituire consistenza ai sentimenti. Perciò nella notte del 9 novembre prossimo non ci sarà un party, i soliti dolcetti e una torta gigante. Da qualche parte ci sveglieranno dal sonno i passi di un uomo e una donna, mano nella mano tra cinquanta candeline. E sarà “Colazione da Tiffany” come la prima volta, tra il ticchettio della macchina da scrivere di Paul e la voce di Holly che canta “Moon River”.


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