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La prima volta che vidi "Colazione da Tiffany" ero un cucciolo di occhialuto in piena pubertà. Rammento che apprezzai il film, sopratutto le parti più leggere, non fu uno schock di quelli che ti cambiano la vita, ( quello è successo con Bianca e con Paris, Texas),ma mi piacque assai ed ebbi per moltissimo tempo un lieto ricordo di codesta opera.
Avvertivo una certa fragilità e malinconia nel personaggio di Holly e sopratutto adoravo che lui fosse uno scrittore. Che bella professione,che bella vita! Pensavo all'epoca.
Così per molto tempo ho pensato a questo film, ogni tanto leggevo qualche recensione, se cazzeggiavo su youtube,magari mi cercavo qualche scena. I capolavori e i classici fanno questo: sconfiggono il tempo, le mode, i facili entusiasmi. Questi tre elementi per i marrani di ogni risma che pretendono di far "critica", ( popolare,post citazionista, pulp pure troppo),invece sono fondamentali ma in senso contrario: il capolavoro è tale dopo l'accensione delle luci in sala. Tutto è immediato, spontaneo,veloce. La morte della riflessione, della pacata analisi,del vedere e rivedere per consolidare o riscrivere un giudizio,è pressoché scomparsa . Sono i tempi, va bene così . Pazienza.
Colazione da Tiffany è chiaramente un capolavoro. Dovremmo scrivere pagine su pagine circa il lavoro di un Blake Edwards, uno di quei grandissimi autori- artigiani di lusso, che hanno fatto la storia di Hollywood e del cinema non solo americano. Mi viene nostalgia di quel periodo! Anche le produzioni dedicate al grande pubblico si basavano sui personaggi e le storie. Tutti i films erano costruiti secondo codesta regola: una bella storia girata più che bene. Uscivi dalla sala con la voglia di innamorarti o di conquistare il mondo. Oppure angosciato per le derive esistenzialiste, esaltato dalle battaglie di algeri e cosi via.
Dopo il bacio sotto la pioggia , presente in questa pellicola, sfido chiunque non senta il bisogno di innamorarsi o di baciare la propria dolce metà. Oppure in mancanza di altro: svegliarsi alle 6 di mattina e cantare " Mooon riveeer"
Secondo Wiki, ( non prendo idee da altri e le spaccio per mie oh!), ci furono dissapori tra Truman Capote , autore del libro da cui è tratto il film, e la casa di produzione. Lui voleva a tutti i costi Marylin Monroe e invece scelsero Audrey Hepburn, ( facendo benissimo benissimo in modo assurdo,direi. Vero anche che a me la Monroe non mi piace più di tanto),portarono sostanziali modifiche alla storia e in particolare il finale: da una parte un finale pessimista e dall'altro un capolavoro di romanticismo e bellezza abbacinante.
Cose che capitano spesso tra autori, giustamente gelosi della loro opera , e cinematografari , i quali sanno che devono vendere un prodotto a un pubblico vasto e quindi rassicuriamolo,ma va bene anche questo. Oltretutto se il risultato finale fosse un'opera memorabile e amatissima come questa, che ci sarebbe di male?
La storia la conosciamo bene: Holly e Paul si incontrano per caso, in quanto abitano nello stesso palazzo , nasce un'amicizia basata su due caratteri opposti in alcune cose,ma tanto uniti da una vita che dietro alla luce delle feste e del "far l'artista",nasconde una tragica malinconia e insoddisfazione. Lei fa la modella e la escort di lusso, gioiosa e allegra,per difesa e distacco, alla ricerca di un milionario che la sposi. Carattere indipendente, amante del lusso, ( trova la pace solo andando a far visita alla gioielleria Tiffany),è in realtà una povera ragazza di provincia che ha tagliato con il passato , una donna sola . Lui dice di fare lo scrittore,ma in sostanza è un mantenuto. Molto più posato di lei, si difende con un labile cinismo di facciata,perde tempo vivendo alla giornata, fingendo di scrivere il nuovo libro. Dietro la loro esuberanza, i loro discorsi,entrambi nascondono un vuoto esistenziale pauroso, un bisogno assoluto di avere una persona accanto,di condividere amore e vita insieme.
Ci metteranno quasi due ore per scoprirlo e a me questo happy end piace assai. E che cazzo! Io lo pretendo il lieto fine, pretendo che trionfi l'amore , che ci sia un minimo di giustizia e umana pietà per certi personaggi. E in questo caso ci sta e anche tanto.
E ora tutti a cantare Mooon Riveeer
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