Magazine Motori

Collezione Mauro Pascoli....o museo della Vespa

Da Motociclistidatavola
Seconda puntata con i nostri giri per musei e collezioni.
Per questa seconda puntata (di tre o di quattro, adesso vedremo) resto vicinissimo a casa.
Parliamo, infatti, della Collezione Mauro Pascoli di Ravenna, una raccolta di tutto quello che gira attorno al mondo Vespa. Non è un museo della Vespa ma ci assomiglia, diciamo così. Lo trovate presso il centro MIR a Fornace Zarattini sul retro della rivendita di ricambi Vespa.
Per sapere quando è aperto meglio contattarli ma in genere fra settimana è aperto. Comunque, per info: [email protected]. L’ingresso è libero.
Si tratta di una collezione privata che fa parte del circuito, il circuito detto del “Motorvalley”, 11 collezioni private in Emilia Romagna (Collezione storica del trasporto pubblico ATC; Coll Righini; Coll. Parmeggiani; Coll. Nello Salsapariglia; Coll. Bruno Nigelli; Coll. Battilani; Museo dell'auto storica Stanguellini; Coll. “Old Racing Spare Parts” di Mario Sassi; Coll. Dell'Automobile Bandini; Coll. Auto storiche Umberto Panini)
Me veniamo ai contenuti. Lo spazio è ristretto ma è densamente riempito. Le Vespe/Ciao/Sì/Ape sono circa 150 ma poi ci sono anche memorabilia, come si dice. Quindi: poster, locandine, gadget, giochi, pubblicità, tutto marchiato Vespa. Ovviamente anche l’immancabile: « Chi Vespa mangia le mele! » (slogan storico della fine degli anni '70 che ha "rivoluzionato l acomunicazione pubblicitaria in Italia")

Poi ci sono tanti mezzi fra i quali spiccano alcuni gioielli, come la vespa con cannone e missili in dotazione alla Legione Straniera, o l’Ape con tanica (che il Babber ricorda dai tempi in cui bazzicava il campeggio), ci sono Vespa-sidecar e anche con il porta sci.
Insomma un bel tuffo in un mito, una icona che ha attraversato interi decenni a partire dal secondo dopoguerra. Un’icona che ha attraversato, caratterizzato e interpretato i decenni. In ogni fotografia della storia d'Italia dai primi anni '50 ad oggi potremmo trovare una Vespa, col suo stile sempre coerente ma che si evolve.
La visita è libera, non guidata e vincolata. Può durare da pochi minuti a mezze giornate, a seconda di quanti dettagli vorrete apprezzare ed ammirare, di quanto vi appassionerà. Personalmente sono rimasto colpito proprio della trasversalità storica, dal vedere come questo mezzo abbia realmente attraversato da protagonista quasi settant’anni della nostra storia. Vedere cartoline con le diverse fasi della storia d’Italia e rendersi conto che questo piccolo ma stupendo mezzo c’era sempre, a portata di tutti.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :