Sono passati più di venti giorni dalla scomparsa Sarah Scazzi. Sulla vicenda sembra che tutti si permettano a giudicare e arrivare a conclusioni insensate.
Alla madre l’hanno accusata di essere insensibile e fredda o peggio una ”cattiva madre” solo perchè non piange come lo stereotipo della femmina piagnona vorrebbe.
Tutti dicono che è assente dalla vita della figlia. Nemmeno al padre che sta spesso distante da Avetrana nessuno ha osato dire croba simile. Altri addirittura credono che abbia ucciso Sarah.
A Sarah le hanno l’hanno accusata di essere una poco di buono perchè secondo il “buon costume italiano“ non è bello che una femmina si allontani da casa da sola, che abbia 3 account su facebook e tre schede sul cellulare.
Così continua a tuonare la colpevolizzazione delle vittime da parte dei mass-media e l’opinione pubblica, la stessa che pochi giorni fa si è conclusa con l’omicidio di Teresa Buonocore, la donna che fece condannare il pedofilo che abusò di sua figlia di otto anni
La stessa sorte che toccò a Matilde Sorrentino per aver difeso i bambini dagli orchi di Torre Annunziata, la quale pagò il suo coraggio con la morte.
Colpa della madre, colpa della figlia. Ma chi alimenta questo sistema corrotto?
Corrotto certo, perchè a tratti sembrano le stesse modalità utilizzate dalla mafia, un’esecuzione senza fine contro le donne che decidono di non stare in silenzio.