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“Colpa delle Stelle”, straordinaria riflessione sulla vita e sulla morte
Creato il 05 settembre 2014 da Marianocervone @marianocervone
Ci sono dei film che guardiamo per provare
dei sentimenti veri. Non importa che siano tristi o se finiranno male, noi li
guardiamo comunque, perché sappiamo che ci faranno emozionare. Un po’ come Titanic o Romeo e Giulietta: non ti aspetti che i protagonisti restino insieme,
eppure vuoi vederli comunque.
Colpa
delle Stelle
è uno di quei film. Uscito ieri, giovedì 4 Settembre, e basato sull’omonimo romanzo di John Green, la pellicola parla dell’intensa storia d’amore tra
Hazel Grace e Augustus Waters. Un banalissimo teen-drama, la cui colonna sonora
è composta da gruppi e cantanti emergenti così cari agli adolescenti oggi, se
non fosse per il fatto che i due protagonisti, interpretati rispettivamente da Shailene Woodley e Ansel Elgort, già visti insieme nel blockbuster Divergent, sono ammalati di cancro. Un
film da vedere con i kleenex alla mano, lacrimoso certo, come ci si aspetta da una
pellicola che parla di ragazzini che stanno per morire, eppure non per questo
scontato, non per questo (solo) triste. Una riflessione sulla vita e sull’amore,
una metafora arguta su cosa significhi davvero morire, e su quel “dopo”, che
ognuno, prima o poi, per interesse o solo curiosità, prova ad immaginare.
George Sand diceva: «Esiste nella vita una
sola felicità: amare ed essere amati». Questo film, fedele al romanzo cui si
ispira, significa proprio questo. È la chiara dimostrazione di quanto l’amore
possa salvare l’anima, e anche se il corpo non c’è più, anche se la nostra vita
sarà breve, non importa, perché chi ci ha amato si ricorderà di noi, per
sempre, ed è molto più di quanto molti altri riescano ad ottenere. Non importa
per quanto tempo, né se la nostra esistenza sia stata particolarmente breve o lunga,
benevola o crudele, ciò che più conta è riuscire a cogliere la bellezza del
mondo che ci circonda, ed esserne felici. E se l’oblio è la vera morte, allora Hazel
e Augustus di certo vivranno per sempre.