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Colpa tua!

Creato il 06 febbraio 2011 da Patuasia


Aurelio Marguerettaz, un fiume in piena? Bene vediamo di arginare tale esuberanza. Secondo l’assessore non è la Regione a dover investire sulla ferrovia, ma il proprietario. Vero. Però, quando gli interessi sono quelli di tutti il pubblico si sente o, come in questo caso, si dovrebbe sentire, parte in causa e investire anch’esso per il bene della collettività. Infatti la Regione non è esente da contributi vari rilasciati ai privati di questa o di quella azienda per evitare dolorosi tagli. Allora, ci si domanda, perché con Trenitalia non si è mai concluso niente? Possibile che le responsabilità siano tutte della Società? O sono anche da imputare al totale disinteresse dei nostri politici verso il problema? la ferrovia non è nostra dunque chissenefrega? Che tipo di contratto di servizio ha stipulato la Regione con Trenitalia? I soldi buttati per gli studi di fattibilità per l’Aosta-Martigny quale disegno perseguivano? l’acquisto della linea? Marguerettaz scarica le responsabilità su Trenitalia, ma non ci convince. Finora i disagi subiti dai viaggiatori e soprattutto dai pendolari, sono stati da questi metabolizzati in un tran tran fatto di abitudine e di rassegnazione. Su questa infinita pazienza i nostri hanno speculato a lungo, lasciando marcire la questione. Più interessati a progetti di proprietà regionale: ieri il trenino di Cogne, oggi il metrò. Il bubbone è scoppiato con la nuova stazione sotterranea di Porta Susa che mal sopporta i locomotori diesel. E i nodi vengono al pettine. La politica dell’amministrazione regionale si è sempre rivolta all’acquisizione di qualsiasi bene: impianti a fune, Casinò, energia, immobili… , nell’ottica futura di un totale controllo del territorio; la ferrovia, essendo di proprietà statale, non è mai entrata nella lista degli acquisti e quindi non ha mai solleticato nessun interesse. Troppo facile ora liberarsi la coscienza, puntando il dito accusatore contro Trenitalia! I gravi problemi di oggi sono da addebitare alla politica sbagliata di ieri! E ieri come l’altro ieri si chiama Union valdotaine con le sue fasulle mire indipendentiste!

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