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Colpa tua che sei negro

Da Astonvilla
Colpa tua che sei negroSe uno non le leggesse con i propri occhi, non ci crederebbe, ma purtroppo sono parole stampate come editoriale di prima pagina su un quotidiano italiano che appartiene al Presidente del Consiglio e capo del partito di maggioranza parlamentare, letto non molto, ma pur sempre letto, da centinaia di migliaia di persone: “…multiculturalismo e razzismo sono di fatto due facce della stessa medaglia. La mia conclusione? Se vogliamo sconfiggere questo razzi­smo d­obbiamo porre fine al multi­culturalismo.” A parte quel “porre fine”, che apre qualche preoccupante domanda sul “come” porre fine, con quali mezzi concreti, l’ignoranza di un’affermazione come questa toglie il respiro. Qualsiasi studente di antropologia o persona che abbia girato il mondo vi dirà che è esattamente vero il contrario, che sono semmai le comunità monoculturali, le isole e le valli chiuse con scarsi contatti esterni, le popolazioni etnicamente omogenee le più diffidenti, le più intolleranti e le più ferocemente xenofobe. E questa era esattamente la testi di quell’idiota assassino di Oslo: se non ci fossero stranieri, non ci sarebbe bisogno di essere razzisti. Dimenticando che tutti noi, in un momento della nostra genealogia, siamo stati almeno una volta “stranieri”, non essendo nessuno di noi spuntato dalla terra. Qualcuno, in passato, è arrivato “da fuori” laddove poi i suoi figli e nipoti sono nati.
VITTORIO ZUCCONI

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