di Beniamino Franceschini
da IL CAFFE’ GEOPOLITICO, 04 ottobre 2012
Dopo i fatti di ieri, con un colpo dell’artiglieria siriana che ha ucciso cinque persone nei confini turchi, il Parlamento di Ankara, su sollecitazione dell’esercito, ha approvato a maggioranza assoluta (320 contro 129) una mozione che permette alle Forze Armate di compiere per un anno azioni oltre la frontiera in difesa della sicurezza nazionale. I vertici turchi, comunque, hanno specificato agli alleati della NATO che la misura non rappresenti una dichiarazione di guerra contro Damasco. «La crisi in Siria, – si legge nel documento – mina la stabilità e la sicurezza nella regione, ma adesso la crescente ostilità riguarda direttamente la nostra sicurezza nazionale» (fonte: Anatolian News Agency)
LE MISURE D’EMERGENZA TURCHE – Il Parlamento di Ankara, al termine di una seduta a porte chiuse, ha approvato, con i voti favorevoli dell’AKP del premier Recep Tayyip Erdogan e dell’MHP, il secondo partito di opposizione, una mozione che permetto alle Forze Armate di compiere azioni nei confini siriani per la difesa della sicurezza nazionale. La misura è stata assunta dopo che, ieri, un colpo di mortaio proveniente dalla Siria ha ucciso cinque persone in territorio turco. Tuttora non è chiaro se il proiettile sia stato esploso dalle forze regolari di Damasco o dagli insorti, ma, secondo i vertici militari turchi, la responsabilità sarebbe da attribuirsi all’esercito siriano. Per risposta, Ankara ha ordinato il bombardamento terrestre di alcune postazioni oltre confine: secondo alcune testimonianze, l’artiglieria turca avrebbe fatto fuoco almeno dieci volte tra la mezzanotte e l’alba, colpendo le zone intorno alla cittadina di Tel Abyad, a poco più di cinque chilometri dalla frontiera (nella foto sotto: rifugiati che attraversano il confine tra Turchia e Siria) e causando, probabilmente, la morte di alcuni soldati siriani. Il presidente al-Bashir ha inviato le proprie condoglianze a Erdogan, ma il governo turco ha negato che «le parole di una dittatura che uccide i propri cittadini possano avere un significato».
RAID IN DIFESA DELLA SICUREZZA NAZIONALE – Secondo la mozione approvata dal Parlamento turco, l’esercito e l’aviazione potranno agire oltre confine per la difesa del Paese, poiché, come si legge nel documento, «la crisi in Siria mina la stabilità e la sicurezza nella regione, ma adesso la crescente ostilità riguarda direttamente la sicurezza nazionale della Turchia». Ankara, comunque, ha specificato che quanto deciso non sia da intendersi quale dichiarazione di guerra contro Damasco.
Beniamino Franceschini
La versione originale dell’articolo può essere letta qui: Colpi di avvertimento.
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