L'albero di ciliegio, appartenente al genere botanico Prunus, è originario dell'Europa. Esistono due specie fondamentali di ciliegio: il ciliegio dolce (Prunus avium) ed il ciliegio acido (Prunus cerasus). I frutti del ciliegio, le ciliegie, della specie dolce possono essere duracine, con polpa molto compatta, rossa, bianca o scura, oppure tenerine, con polpa morbida, rossa o nera. La specie acida comprende 3 tipi di frutti: le amarene, utilizzate per sciroppi e succhi, le visciole, da consumare fresche o sotto forma di confettura, le marasche, per la produzione di liquore. In Italia la specie più comune è il ciliegio dolce, coltivato dappertutto, in particolare in Veneto, Campania, Puglia ed Emilia-Romagna. la pianta, oltre che nei Paesi mediterranei, è diffusa anche nelle regioni del Nord Europa.
Il ciliegio si adatta facilmente ad ogni clima benché preferisca quello temperato e senza eccessive precipitazioni. Resiste assai bene alle basse temperature ma soffre quelle troppo alte e la carenza d'acqua. Le gelate, comunque, possono danneggiare i fiori. Il terreno per la coltivazione del ciliegio deve essere ad impasto medio, con sabbia, torba e ghiaia, per un buon effetto drenante, per evitare pericolosi ristagni d'acqua. Va concimato con letame oppure compost. Nelle settimane precedenti all'impianto dell'albero occorre lavorare il terreno con la zappa per renderlo morbido ed arieggiarlo. Le innaffiature devono essere effettuate con regolarità ma non bisogna esagerare con le quantità, facendo attenzione a non lasciare il suolo troppo umido. I primi anni di coltivazione non necessitano di fertilizzazioni. Soltanto dopo che l'albero avrà iniziato a produrre frutti, si potrà somministrare un concime a base di azoto dopo ciascuna raccolta.
La messa a dimora del ciliegio si effettua da ottobre ad aprile, acquistando alberi giovani in vivaio o altri negozi specializzati. Utilizzando la zappa si scavano delle buche di 60 cm di profondità e di 1 m di larghezza. Occorre eliminare eventuali sassi e radici di infestanti, eseguire una concimazione di fondo e quindi interrare il ciliegio. Una volta ricoperte di terra le radici, si procede con una buona irrigazione. Spesso è utili inserire un tutore per sostenere lo sviluppo dell'alberello. Il primo anno si lascerà crescere la pianta naturalmente, senza alcuna potatura. Questa operazione è mal sopportata dal ciliegio se non è eseguita in maniera adeguata da operatori esperti. Ci si limiterà ad un intervento nella stagione invernale atto a rimuovere unicamente i rami danneggiati e secchi, con un taglio netto ed inclinato, utilizzando cesoie ben affilate e sterilizzate. Dopo la leggera potatura è bene disinfettare i tagli.
La coltivazione del ciliegio prevede che, una volta terminata la stagione invernale, dopo la fioritura della pianta, un trattamento con la poltiglia bordolese per prevenire l'attacco della Monilinia, un fungo che provoca il marciume dei piccoli rami. Normalmente la pianta non viene facilmente colpita da gravi malattie. Alcuni problemi possono derivare da parassiti come la cocciniglia, gli afidi e la mosca delle ciliegie. Vanno combattuti con insetticidi specifici. La raccolta delle ciliegie, generalmente, si effettua a giugno ma ci possono essere delle differenze in base alle varietà, infatti alcune maturano nel mese di luglio. Una volta raggiunta la completa maturazione i frutti appaiono lucidi, di un colore vivo, hanno un buona giusta consistenza della polpa e si possono semplicemente staccare dal ramo con le mani.
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