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«POVERO ANTONY, era cosi’ gentile e generoso. Amava tutti e tutti lo amavano. Era sempre allegro, pronto a scherzare. La sua amichetta era rimasta incinta, cosi’ aveva bisogno di soldi. Ecco perché lo ha fatto. Una ragazzata, come ne facciamo tutti alla sua età. Ma sparargli addosso, che vergogna. Nemmeno fosse un coniglio!»
CHI ERA QUESTO santarellino? Avendo bisogno di soldi, il diciannovenne Antony (gli abitanti delle cités non sono obbligati a imparare la grafia dei nomi inglesi che sentono alla TV) ha deciso di assaltare una gioielleria. Cosi’ si è munito di un fucile a pompa, di un tirapugni, di un compagno, di una moto ed è andato al 23 di rue d’Angleterre dove c’è la gioielleria tenuta da Stephan Turk. La conosco bene perché di fianco c’è una pescheria che si vanta di vendere il pesce più a buon mercato di Nizza. No, non fate quella faccia, è freschissimo.
MENTRE STEPHAN si accingeva a entrare nello shop, Antony gli pestato il calcio del fucile sulla testa, poi se lo è lavorato un po’ con il tirapugni, poi lo a preso a calci approfittando del fatto che era caduto, poi gli ha puntato il fucile in mezzo agli occhi e ha sbraitato il classico «la grana!» Pesto e sanguinante, il povero Stephan si è trascinato fino alla cassaforte e gli ha dato la grana, poi Antony è balzato sulla moto guidata dal complice e i due se la sono svignata.
O MEGLIO, se l’è svignata uno solo. Perché Stephan ha tolto dal cassetto una pistola, ha preso la mira e ha sparato. Un proiettile si è piantato fra le scapole di Antony ed è uscito dal petto spappolando tutto quello che c’era in mezzo, cosi’ Antony è caduto dalla moto stecchito, il complice si è fermato un momento a guardarlo e ha ripreso la fuga. Stephan è stato accusato di omicidio volontario perché il rapinatore stava scappando, come se il riflesso della legittima difesa potesse scomparire per legge nei secondi che seguono la fine di un’aggressione.
MA VORREI SOTTOLINEARE il fatto che i delinquenti sono sempre gentili. Questo Antony con la fedina penale vergine come Madonna, che picchiava e prendeva a calci un vecchio di 67 anni allo scopo di derubarlo, era secondo gli amici, la famiglia e la morosa la quintessenza della bontà, il più bel dono fatto da Dio al genere umano. La cosa non è nuova. Mohamed Merah, un tizio che prendeva le bambine ebree per i capelli e gli sparava nella testa sostenendo che glielo aveva ordinato il Corano, era secondo la ragazza con la quale se la spassava con il matrimonio a tempo sui Pirenei usando i soldi dell’ RSA (400 e rotti euro al mese che non si negano a nessuno), «dolce e romantico. No, non puo’ essere stato lui, no, no, no.» Perfino Luka Magnotta, un tizio che ammazzava la gente e poi se la mangiava, era secondo i suoi conoscenti «cortese ed educato, un signore di altri tempi.»
ECCO PERCHE’ adoro i tizi con la faccia patibolare, quelli con una toppa nera sull’occhio e una cicatrice che corre dalla tempia al mento. Li trovo rassicuranti. Visto che i delinquenti sembrano tutti angioletti, è molto probabile che i veri angioletti sembrino delinquenti.
Dragor