Scritto da Lele
Pubblicato in Fight Coaching, Sviluppo Personale
ottobre 11, 2015
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Ciao, ormai siamo nell'era dove tutti "dobbiamo" far vedere che siamo forti, che stiamo bene e che non abbiamo nessun problema, ma devi sapere che la realtà e ben diversa.
Anzi, ti dirò di più, questo può diventare addirittura pericoloso perché si tenta in tutti i modi di soffocare il proprio IO, alimentando inconsapevolmente i killer interni.
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Insomma, il problema non è in quanto -Dobbiamo nascondere le nostre debolezze per farci vedere forti anche se abbiamo paura.
-Dobbiamo nascondere le nostre emozioni per non farci vedere deboli anche ce la facciamo sotto.
-Dobbiamo farci vedere fighi per non farci vedere sfigati anche se dentro di noi siamo insicuri.
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essere, ma apparire e far vedere agli altri di essere, ma questo oltre che a non portare nessun frutto positivo, può diventare pericoloso e controproducente perché vuol dire mentire a se stessi in primis evitando di lavorare sui punti deboli che ogni persona ha per natura.
Da far vedere o far credere di essere, c'è una enorme differenza, tu qualche scegli?
Bene, allora Resistenza e resilienza, due parole diffuse ma poi nel concreto non tutti sanno cosa vogliono dire, a cosa servono veramente e cosa fare per aumentarle vero?
La resilienza si può definire il totale rifiuto di arrendersi nel momento duri della vita coniugata alla capacità di rialzarsi dalle cadute in minor tempo possibile in modo assertivo e positivo.
Basta fare riferimento al mondo del lavoro, il quale mette a dura prova molte persone con carichi di stress oltre ogni limite, o anche la paura di perdere il lavoro, facendo diventare il lavoro stesso una sorta di test di sopravvivenza causato da una tassazione e burocrazia al quanto (complessa.) come se fosse un vero ring no stop!
Lo stesso vale nello sport; probabilmente avrai avuto un forte stimolo di gettare la spugna in momenti duri e difficili, magari per qualche sconfitta irregolare dove i tutti i tuoi sforzi NON sono stati valorizzati dandoti una bella sconfitta ai punti per un arbitraggio sbagliato anche se avevi vinto.
Se pratichi sport da combattimento di sicuro sai di cosa parlo vero?
Alcuni ricercatori definiscono la resilienza la capacità di far fronte positivamente agli eventi traumatici della vita, lavorativa, sportiva e personale cambiando e trasformando nel minor tempo possibili i processi negativi limitanti e debilitanti in potenzianti, utili a resistere ed affrontare situazioni particolarmente difficili nel perseguire obiettivi importanti, mantenendo alta la motivazione.
Non a caso è sempre lo stato emotivo che determina i risultati delle nostre azioni perché influenza il nostro corpo e il nostro modo di agire.
E si, tante belle parole, ma poi quando arrivano le mazzate cambia tutto, e mettere in pratica alla lettera qualche bella frase può diventare al quanto complicato.
La resilienza nello sport è una qualità importantissima ed essenziale che tutti devono allenare per avere successo perché lo sport è duro, ci vuole costanza e cuore, e ovviamente dei metodi giusti, ma se valutiamo bene la cosa, non è che la vita sia una passeggiata di salute continua perché ci sono gli alti e bassi per tutti, e a volte molto alti, ma anche molto bassi fino a costringerti di assaporare la polvere.
Diversi studi al contrario di quello che si può pensare, affermano che tutti possediamo la capacità di risollevarci e rialzarsi dopo un fallimento personale o sportivo, di non arrenderci alle forze negative, solo che questa capacità non viene stimolata nel modo giusto lavorando sulla propria (lettura cognitiva), cioè il modo che vengono lette e percepite le stimolazioni esterne.
Purtroppo nella società di oggi, dove siamo bombardati continuamente da messaggi e stimoli negativi per non dire distruttivi, non è per niente facile avere una resilienza ben compatta per il semplice motivo che veniamo distratti continuamente da migliaia di informazioni esterne inutili, basta fare riferimento solamente a quando apri i social appena hai un minuto libero no?
Cosi facendo, il classico momento di ascolto interiore sparisce perché viene sempre sostituito da qualcosa di più (importante di te), cioè i gossip.
Non a caso ai fighter professionisti che hanno un match importante tipo un titolo, gli faccio togliere facebook per la settimana del match proprio per evitare che venga (distratto- bombardato e risucchiato) da tutto quello che non serve perché in quella settimana la mente è molto più sensibile, e basta un semplice commento negativo per impiantare dubbio e incertezza nell'atleta.
Un fighter resistente è quello che nonostante la fatica ed il dolore continua il suo match o procede nel suo lungo e faticoso allenamento anche quando ha male e non ce la fa più ed è stanca. E' quello che quando le prende, o ha un occhio gonfio, al posto di dire ( non ce la faccio, ho male), reagisce con più tenacia lottando con tutto se stesso per vincere reagendo anche con un semplice sorriso senza giudicarsi negativamente per aver preso un colpo.
E' quello che quando arriva alla fine ed è stanco, tira colpi a manetta focalizzandosi sul risultato, e non sulla ipotetica stanchezza.
La resistenza ha a che fare con la capacità di rimanere in piedi nonostante le difficoltà e rifiutarsi di gettare la spugna. Resta forte resistendo ai colpi e alle percussioni mentali esterne, infatti sotto certi aspetti questa viene chiamata la Forza Mentale.
Il fighter resiliente è colui che dopo aver fallito il suo obiettivo dopo una gran lavoro di preparazione, riprende ad allenarsi con rinnovato impegno e determinazione in vista del prossimo incontro, lavorando però seriamente sugli aspetti psicologici negativi che si sono formati nell'evento destrutturandoli completamente.
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Perché reagire subito senza capire se sono formati dei blocchi interiori, delle paure nascoste, rancori o altri sentimenti negativi e corrosivi, si rischia di lavorare arrivare al match preparato a livello razionale, ma completamente impreparato e incoerente a livello profondo, trovandosi con dei meccanismi potenti che ti remano contro senza capirne il vero motivo creando una specie di condizionamento nel momento della performance.
Lascia che ti dica che questa non è una sentenza, ma è una possibilità!
Mi rendo conto che queste parole possono dare fastidio ad alcuni, ma questa è la verità!
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Ma perché? Immagina di aver subito un grande torto o di aver fallito totalmente. Quando capitano queste cose, dentro di noi si formano delle emozioni negative, quali Rancori, Rimorsi o Rimpianti.
Queste diventano come delle fiammelle dentro di noi invisibili che continuano a bruciare, ed essendo molto piccole, nessuno le vede, ma questo non vuol dire che essere siano spente.
Bene, la cosa più strana e subdola, è che queste emozioni se trovano le stesse emozioni o inneschi che le alimentano, si amplificano con una forza inaudita proprio quando dovrebbero restare spente, e se ci pensi bene secondo te fanno da propulsore o freno a mano?
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La resilienza non sta tanto nella capacità di resistere quanto in quella di La preparazione mentale è quindi un obiettivo fondamentale per tutti gli atleti impegnati negli sport da combattimento. Molti allenatori lavorano cercando di sviluppare la resistenza degli atleti trascurando la loro resilienza, cioè allenando solo il corpo escludendo completamente la mente e le emozioni, commettendo un gravissimo errore.In poche parole, non ci si inventa nulla, è tutto collegato, mente, cuore, corpo, e se la mente è in disequilibrio, nei momenti di picco emotivo può diventare pericolosa facendo dei bruti scherzi.Infatti una delle caratteristiche utili è avere un migliorarsi dopo aver perso, di rialzarsi dopo essere crollato al tappeto. La resilienza sta anche nella capacità di affrontare e superare le difficoltà della preparazione tecnica/atletica, di guarire e riprendersi dopo un evento traumatico come un grave infortunio o fallimento personale.
A loro volta molti atleti curano eccessivamente il lavoro su forza e potenza, ma al primo fallimento o trauma grave, hanno una caduta di resilienza ed abbandonano perché non hanno lavorato a 360°.
buona conoscenza di se, ma devi sapere che la (Mente-Mente), quindi per conoscersi bene, direi che è impossibile farlo da soli proprio perché la mente ti svia dai punti deboli.
Un' altra caratteristica è saper gestire le proprie emozioni, le quali se non le sai gestire, saranno loro a gestire te nei momenti importanti della vita perché esse hanno un impatto fortissimo nel corpo perché lavorano sul pannello di controllo che manda i segnali al motore.
Come sarebbe guidare una Lamborghini avendo mal di testa e sapere che hai preso 100.000 euro di multa? Guideresti bene divertendoti o penseresti a tutti i problemi che devi affrontare per risolvere quel problema?
Gli studi sulla resilienza mostrano che gli atleti ottimisti reagiscono alle avversità molto meglio di quelli pessimisti. Se un combattente percepisse anche minimamente un obiettivo impossibile, il sistema mente/corpo/emozioni risponderebbe a questa percezione adeguandosi e limitando la performance.
La resilienza appartiene agli atleti vincenti, sta nella capacità di guardare la realtà in modo diverso, di individuare strategie d'uscita quando il perdente dice "è impossibile", reagendo in modo assertivo e positivo, ma per fare questo bisogna allenare e cambiare il proprio assetto mentale e il modo di percepire gli eventi esterni in modo diverso.
Infatti per allenare e resistere, bisogna imparare ad assumersi i rischi focalizzandosi a dare il meglio provando nuove esperienze difficili, uscendo cosi la propria zona di comfort dimostrando entusiasmo in quello che stai facendo.
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Altra nota molto importante da prendere in considerazione.
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Questo serve per identificare bene cosa è accaduto e cosa fare per rimediare lavorando in modo concreto e realistico, e non sulle ipotesi fatte a caso. O lavori seriamente usando un metodo, oppure no, non c'è la via di mezzo!
Facendo questo esercizio si può analizzare dettagliatamente tutto quello che è successo e lavorarci per crescere evitando di commetter gli stessi errori. Alla fine il coaching serve a questo.
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Un altro aspetto essenziale è il sorriso, cioè ridere; questo perché molti atleti si allenano con il broncio restando seri, specialmente dopo una caduta o fallimento. Ridere fa emanare endorfine al cervello, dando sensazioni di benessere al corpo, aiutandolo cosi a recuperare e reagire.
Ora invece voglio parlarti di una forma mentale, di una pratica essenziale che ogni persona dovrebbe imparare e farla sua, cioè la Presenza Mentale, detta anche Mindfulness. Questa serve per vivere nel presente imparando a controllare i propri pensieri senza esserne trasportati involontariamente.
Immagina di essere dentro un fiume e venire trascinato dai detriti, che sarebbero i tuoi pensieri.
Essendo invece (mind full), cioè presente, al posto di restare dentro il fiume, potrai uscirne e guardare i detriti nel fiume da fuori restando fermo dove sei, cioè immune guardandoli in tutte le loro forme più strane.
Se vuoi imparare a fare questo, inizia con il restare fermo per almeno 10 minuti seduto sulla sedia con la schiena dritta, e non con la schiena super rilassata in versione ipnosi, ma presente!
Se pensi che sia noioso, ti subito che lo è, e anche molto, ma se vuoi saperla tutta è noioso perché ti accorgerai che dopo appena due respiri la tua mente inizierà a schizzare da qualsiasi parte venendo trascinata dai tuoi pensieri.
Perché è importante essere presenti? Perché spesso ci sono atleti che quando sono sul ring, pensano ai problemi di casa o altro, e quando sono a casa pensano al match; Il trucco sta che quando sei a casa, devi pensare ai problemi di casa, quando sei sul ring, devi pensare al combattimento e basta..
Se non mi credi ti consiglio di provare; Se mi credi invece fallo che ti servirà tantissimo.
Se invece non te ne frega nulla e pensi che siano tutte buffonate, prova lo stesso e vedrai come la tua mente viaggia da sola.
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Già qui però ti ho detto una cosa che io proibisco a tutti gli atleti che seguo, cioè di pensare perché il mio compito è quello far combattere usando la mente al 100%, cioè il 5 % della mente conscia, e il 95% della mente inconscia, cioè combattere nello stato di Flow, ma questo è un altro discorso che in questo contesto preferisco evitare.
Se vuoi saperne di più sullo stato di Flow nello sport da combattimento, clicca qui.
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E ora ecco un'altra piccola chicca, cioè usare i fiori di Bach per uscire più velocemente dai brutti periodi. Se non li conosci, devi sapere che ogni fiore lavora per un determinato contesto, il che vale a dire che ognuno ha il suo settore. Vanno usati per un periodo fino a che ti dimentichi di prenderli, costano poco e sono molto utili, importante avere una persona esperta che ti cinsigli quelli giusti per te per quella determinata situazione.
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Bene, direi che siamo alla fine, quindi ora ti lascio con qualche bella domanda:
Tutto quello che hai letto in questo articolo, proverai a metterlo in pratica oppure lo dimenticherai immediatamente senza cambiare nulla nella tua vita, cioè senza cercare di scoprire il tuo potenziale interiore?
Non lo so, ma se tieni a te stesso e ti ami crescere, allora inizia a fare questi semplici esercizi, e ti garantisco che scoprirai cose di te che non conosci minimamente, oppure altri lo faranno al posto tuo.
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Se invece vuoi conoscere i tuoi demoni interiori che non ti permettono di dare il 100% nella tua vita e nello sport e liberatene una volta per tutte, allora sarò felice di aiutarti a trovare il tuo equilibrio sbloccando i canali energetici liberando le emozioni negative in modo definitivo, equilibrando le tue energie vitali ritrovando il tuo equilibrio interiore stimolando lo stato di Flow anche stando comodamente seduto a casa tua tramite skye in video chiamata.
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Note sull'Autore
Emanuele Zanella. Mental coach. Coaching, PNL, Comunicazione e Crescita personale.