Magazine Diario personale

Come costruire dal niente una scuola libertaria

Creato il 18 giugno 2013 da Francesca_82
È lunghissimo!!
A grande richiesta (E sweem starà scalpitando perché è dal 2011 che aspetta questo post!) -e sono contenta pure io di poter scrivere già adesso - vi trascriverò le linee-guida che abbiamo scritto in tre qualche settimana fa, analizzando ben 4 anni di progetto di scuola libertaria, il nostro, tra alti e bassi.
Come costruire dal niente una scuola libertariaQuesta è solo la nostra esperienza, iniziata dall'inquietudine di due professori di scuola superiore che sapendo perfettemente cosa non volevano per la loro figlia, hanno cominciato a pensare a quello che volevano. Non sono mancate le litigate, discussioni fino a notte fonda, problemi logistici. Anche noi abbiamo preso spunto a nostra volta dalle esperienze di altre realtà in Spagna e altrove e siamo sempre in divenire. Eravamo e rimaniamo sognatori, in bilico così tra realtà e idealismo.
L'ultima scissione per noi è stata fatale, siamo rimaste solo tre famiglie, è demotivante ve lo giuro, ma siamo pronti a ripartire: settembre è dietro l'angolo!
Vi auguro quindi di riuscire nel vostro intento e soprattutto: sbagliando si impara, vale per i bambini ma soprattutto per noi!
Mi è vietato pubblicare fotografie dello spazio, su FB siamo presenti come "persona" e non come pagina, così come le altre due scuole libertarie di Valencia. E' questione di politica e privacy dei bambini. Leggendo capirete perché.
Dividerò il testo in piccoli capitoli per categorie, così anche io scrivendo faccio meno casini. Userò il termine "SCUOLA" per fare prima, ma ci siamo capite....
QUESTIONI IDEOLOGICHE
L'importante è avere le idee chiare su quello che si vuole. In questo post scrivo la fondamentale differenza tra la scuola alternativa e i suoi metodi e la scuola libertaria e i suoi non metodi. Davvero, c'è ancora tanta confusione e nonostante lo spieghiamo spesso, alcuni genitori si sono sentiti "fregati" perché dopo 12 mesi non avevano ancora capito che nella nostra non-scuola non si impara in modo organizzato. Abbiamo anche cambiato nome, passando da Scuola libera a "Spazio di apprendimento" (speriamo che serva aver tolto la parola "scuola" dal nome!)
Se volete quindi la scuola libertaria questo testo è per voi; se non la volete...anche!
1) Una volta capito quindi che la scuola libertaria è uno spazio libero da vincoli metodici, dove i bimbi non sono mai -ripeto MAI- spinti seppur in modo creativo a sottostare ad un invito a fare "qualcosa", e superare il blocco che hanno molti genitori nel capire che anche l'ozio (apparente) è una fase dell'apprendimento, anche iniziando con 3 bambini dai tre anni in poi abbiamo il nucleo centrale della "scuola".
Perché tre anni? Ve lo dico, visto che mio figlio non ne ha nemmeno due: è relativo, ma a tre anni i bimbi hanno meno problemi a superare il distacco dai genitori durante la giornata. Io stessa che provo a fare il laboratorio di scienze, lo devo fare senza mio figlio attaccato alla gamba, mentre in tutte le altre occasioni stiamo insieme.
E' difficile gestire i minori di tre anni perché per principio la scuola non ha  barriere fisiche e possono rompere molti materiali costosi messi alla loro altezza (per quelli di tre anni) .
La cosa migliore è avere uno spazio solo per loro e cercare di "contenerli" anche se è quasi impossibile. Ma molto spesso si rivela impossibile per la madre passare la giornata con il piccolo, che quindi andrà all'asilo (il mio quando non sta a casa o con me alla scuola va dalla tagesmutter). Non si raccomanda creare un asilo libertario perché l'accompagnante non può gestire più di 5 bimbi alla volta e uno di 2 anni è molto impegnativo. Altrimenti dovrete avere più di un'accompagnante (il che diventa costoso). Se lo statuto lo prevede, i piccoli possono partecipare accompagnati ad un genitore, che deve essere presente (tipo io), ma vi dico che crea difficoltà e può disturbare i grandi, specie se è da solo. Noi alla fine della storia abbiamo dedicato un giorno a settimana all'invasione nanesca, sempre con le mamme al seguito, almeno si fanno compagnia.
Sarà il benvenuto quindi quando dopo il periodo di adattamento* (che può durare fino a sei mesi ed è autogestito dai genitori) potrà integrarsi con il gruppo (e non vedo l'ora che arrivi il 29 agosto 2014 per lasciarlo là..no scherzo!)
2)darsi un nome: motiva. Moltissimo. Dà senso di appartenenza. Volete sapere come si chiama la nostra scuola? Come il mio compagno! Si, è intitolata proprio a lui, perché qua a casa nostra sono iniziale le assemblee e quindi.... :-)))
3) se volete costituirvi come qualcosa non siate associazione. Noi lo siamo stati fino a tre settimane fa e abbiamo deciso di chiudere e cambiare e passare ad essere Confederazione. Ci sono scuole libertarie che comunque non sono niente di questo e lavorano da 20 anni. Ci piaceva l'idea che tutti i genitori avessero diritto di parola e fossero equamente coinvolti, non solo lasciare i bimbi là, pagare e tornare alle 5 del pomeriggio. No, volevano qualcosa di libertario anche per noi. Allarme!! Ad un certo punto ci siamo ritrovati-come fondatori-in minoranza e abbiamo quasi rischiato di dover riscrivere lo statuto e cambiare essenza per alcuni neo-arrivati che non avevano capito molto eppure avevano tutto il diritto di parlare. No  no, che sia chiaro fin dall'inizio che esiste una Direzione (poco libertario ma fidatevi, lo dico col cuore) e uno Statuto a cui i genitori sono liberi di aderire e restare oppure provare e poi decidere cosa fare oppure non provarci proprio.  Ma non si cambia il cuore della Scuola.
GESTIONE DELLO SPAZIO
1) Cominciate in casa, in pochi per conoscervi.
Per tre anni siamo stati sede vacante. Ci riunivamo qua casa mia, che vivo in campagna. Poi siamo stati ospiti della Società Vegetariana di Valencia, che ha una villa in campagna con piscina e avevamo un salone con parquet, il parco, la piscina, l'orto. Solo che l'età media dei soci della SVV è di 80anni e non ce la facevano con questi bimbi di 5 correndo su e giù. Ci hanno sfrattati pur pagando quasi 900 € al mese.
Dopo qualche riunione al parco (il tempo permetteva), ci è arrivata in regalo una casetta in campagna, che abbiamo sistemato, è bellissima, era mezza diroccata e ci siamo trasformati in idraulici, falegnami e quando era difficile abbiamo chiamato una impresa. Abbiamo un regolare contratto a zero euro per 10 anni rinnovabile. Sta ad un km da casa mia.
Altre realtà che conosciamo come La Asociación Olea (qua invece il blog della scuola) continua da anni riunendosi in casa di uno dei fondatori, è proprio casa sua e credo che sia il cammino più facile per cominciare, specie per chi vive in città.
Altra piccola scuola domestica che conosciamo ha affittato un piccolo appartamento, arredato all'ikea e fine dei problemi. 
Anche se siete in quattro gatti, con FB oramai è un attimo conoscere persone a qualche km di distanza e poter condivedere le spese nel caso pensiate ad affittare uno spazio che non sia casa di qualcuno. all'inizio abbiamo fatto volantinaggio nei parchi, vi giuro...ora invece abbiamo un posto fisso alla Fira Alternativa di Valencia.
E' bello avere il giardino ma anche noi che credete....tra parchi e musei, giri in treno e bicicletta, stiamo molto a passeggio.
GESTIONE DEI CONFLITTI, AIUTI ESTERNI, ACCOMPAGNANTE
Allora, vediamo.
1) Per quanto riguarda l'inizio i genitori possono serenamente farsi carico della gestione dei bimbi. Si tratta di avere pochi materiali ma buoni (il tipico microscopio di scienze, libri, il mappamondo, colori) e ispirarsi oramai alle mille e più proposte su internet, tipo uncinetto, il tavolo del fabbro, il mercatino con le verdure fatte all'uncinetto da una mamma, vestiti per travestirsi..... sicuro che in garage avete di tutto, quindi tiratelo fuori... e aspettare che i bimbi dicano la loro. Qui ho poco da dirvi, si tratta solo di motivare l'immaginazione di ognuno. Ne riparleremo comunque.
2) Quando sarete abbastanza, potete allora pensare di affidare i figli ad una tutrice (o tutore). Noi dopo anni di figura femminile principale passiamo all'uomo. Non sono stati scelti a caso. L'accompagnante era una persona splendida con i bimbi, una gioia di persona e aveva studiato le magistrali per poi scegliere Montessori. Madre di un HS di otto anni, aveva esperienza e fantasia da vendere. Poi appunto la scissione.....
Quindi da settembre il nuovo tutore sarà il papà di uno dei bimbi (che Erika, la mamma che cura la pagina di Controscuola conosce personalmente!), un padre da anni impegnato nell'HS con suo figlio che oramai ha 8 anni, membro dell'Asociación para la Educación Libre e quindi ci fidiamo di lui. Anche la moglie è molto brava e formata, ma da quel che ho capito, lei dopo otto anni mamma full time vuole lavorare mentre lui lascerà temporaneamente il lavoro per dedicarsi al figlio (e al mio, diciamolo!). Rimangono comunque i genitori "satellite" per i laboratori (Gala all'arte, io a scienze, vedremo alla musica...)
3) I genitori creano conflitto: è meglio davvero che non siano troppo implicati nel normale svolgimento della giornata. Spesso non riescono a rimanere neutrali quando i bimbi sono in conflitto tra loro è quindi importante che la tutrice sia decisa quando chiede che i genitori non si impiccino e i genitori devono avere fiducia nei bimbi e nell'educatrice. Rispetto ad una scuola normale non è che la maestra abbia sempre ragione, nono, semplicemente anche l'accompagnante è solo una osservatrice, non prende le parti di nessun bimbo, è qualcosa di affascinante ma riesce a moderare gli animi, senza ferire nessuno. I genitori poi cercano di motivare i figli a fare "qualcosa" e di nuovo l'accompagnante si ritrova più spesso a dover discutere con i genitori... e non poter stare dietro ai figli....l'ho visto con i miei occhi.... state attente....
Uno dei temi più  calientes sapete qual è? Il Natale. Se festeggiarlo o no tocca  deciderlo ai genitori: buon divertimento!
4) E adesso, arreggeteve forte che tiro fuori un temazo....
Non prendetemi per pervertita, ma abbiamo notato dopo anni e anni e anni...che c'è bisogno che i genitori affrontino de una vez un tema spinoso che salterà fuori. La sessualità.
Tra i tre e otto anni i bimbi amano stare nudi, amano passare le giornate dicendo solo culo e vulva, preparatevi.... avete voluto i figli liberi? E' fondamentale che la sessualità sia presa altamente in considerazione perché fa parte del processo di educazione emozionale e sentimentale. Ho visto tanti tanti bimbi essere censurati e i risultati si vedono. Inutile girarci intorno, inutile credere di poter posticipare la questione quando saranno grandi: poi arriverà che svilupperanno davvero fin troppa curiosità e cercheranno da soli le risposte, sbagliando.
Pensate che in un normale asilo di Valencia, bé normale, diciamo che pur essendo statale da 30 anni ha sempre appoggiato una politica libertaria, dentro i limiti della legge) ho trovato un poster attaccato alla parete a grandezza naturale di una bimba e bimbo nudi, disegnati in modo infantile ma con tutti i dettagli. Devo dire mi ha (quasi) turbata!

No, tranquille, niente orge. Ma sapere gestire la loro naturale curiosità, esattamente come la loro creatività e intelligenza.
Vi consiglio di fare riferimento a uno psicoterapista di scuola Reichana e non Freudiana.
Freud reputava  come "nevrosi" troppe questioni che invece sono puramente normali. Reich è stato suo allievo e migliore amico, alunno preferito di Freud finché questi ha cominciato a fargli ostruzionismo e non voler accettare le idee rivoluzionarie. Reich è stato denigrato, i suoi libri bruciati, credo che quasi non venga nominato in corsi universitari di Psicologia ma il tipo aveva capito TUTTO.
Siete fortunate! In Italia è presente il nocciolo duro dei Reichiani dopo la Germania! I miei referenti spagnoli infatti hanno studiato a Napoli e Roma con gli alunni diretti di Reich.
Per fare prima vi invito a leggere due post scritti in merito alla questione,
qua dove parlo della "scuola di padri", delle riunioni con altri genitori e una psicologa reichiana (e se ve lo state chiedendo, tutt'ora io al giovedì vado a vedere la mia psicologa, che è un'amica, non si smette mai di scavarsi a fondo)
mentre qua vi parlo di Reich, dei suoi libri e di quello che sto imparando. Segnatevi i libri!
SOLDI
Maledetti soldi, già.
Presto detto: abbiamo un regolamento e i soldi sono gestiti in modo trasparente.
Siamo fortunati, non dobbiamo pagare l'affitto. Ma abbiamo uno spazio molto grande e i soldi comunque escono per la manutenzione (sono entrati a rubare le placche solari, poi le finestre.... poi la pompa dell'acqua....)
In questi anni abbiamo comprato fin troppo materiale montessoriano (se avete Pinterest guardate la mia board qua, pinno spesso le immagini dei materiali che abbiamo pure noi), ma ci siamo resi conto che eravamo sommersi ad un certo punto sembrava un bazar cinese e i nani stavano in giardino a giocare. Abbiamo ripulito tutto creando un ambiente più aperto e areato, con zone dedicate a laboratori, tavoli bassi, divani per leggere.... paghiamo 200€ al mese oltre al fatto che i genitori devono farsi carico di alcuni laboratori e se non possono perché lavorano esiste sempre la domenica per fare qualcosa (qualunque cosa, anche se fosse costruire uno spaventapasseri) oppure pulire. Per la cucina ogni mese cambiamo idea, dipende da come siamo messi ci sono volte che cuciniamo là oppure un genitore viene con le teglie già fatte, cibo sempre vegano, per questioni educative, ma pure per ... fare prima e non dover stare a discutere. Questi soldi che appunto possono nel complesso essere 1000€ al mese come 400 come 800, si usano prima di tutto per pagare l'accompagnante e poi messi in cassa e usati centellinati per le questioni di mantenimento e spese collettive. Tra le spese fisse abbiamo stipulato anche un' "assicurazione civile a terzi" per lo spazio, non è mai successo niente di grave ma.... facciamo le corna su....
QUESTIONE LEGALE
Orbene, in Spagna l'HS non è né legale né illegale. Bello vero? Semplicemente non esiste.
La questione della legalità qua in Spagna ci tocca nel profondo perché in Italia crea molti meno problemi. Lottiamo con l'Associazione ALE affinché sia riconosciuto il diritto dei genitori ad educare in casa. Ci sono casi che hanno avuto problemi con i tribunali però il peggio che può passare è che il bimbo sia obbligato a tornare a scuola. Già.
Quindi, scuola a distanza.
Ne esistono due a cui è possibile iscrivere i propri figli dicendo "e che io voglio che mio figlio studi in USA, ma siccome non ho i soldi per andare a vivere là, almeno lo iscrivo".
E' un escamotage, vero e proprio.
Cioè, in USA è diverso, è legale essere HS ed è quindi ben visto che ci siano scuole che forniscono programmi alle famiglie circensi o Amish o che vivono in Alaska e non hanno la scuola vicina.
Noi usiamo la copertura legale, essendo riconosciute in Spagna, Germania e insistendo un po' pure in Italia, ma mica stiamo a mandare i test per email.... e fare conferenze skype con i prof e queste scuole lo sanno perfettamente....
Però sappiatelo, finché potete evitare, non iscrivete i figli, ste scuole costano e credo che dimostrando a chicchessía che vi state incaricando voi dell'educazione dei vostri figli nessuno vi dirà niente.
Non è un caso che queste scuole americane abbiano un settore dedicato alla Spagna e Germania dove appunto l'HS è illegale. Sono la nostra ancora di salvezza. In Italia non credo che ci sia questo problema così pressante.
Per curiosità comunque, se pensate che un titolo di una scuola americana non sia male al giorno d'oggi, queste sono le due scuole
Orange School
Clonlara
Ho finito?
Credo di sì.
Ad ogni modo come detto, siamo sempre in divenire, ma scrivere queste linee guida è importante per noi.
Riceviamo molte richieste, c'è gente disposta a venire a vivere in zona.... noi invece invitiamo le famiglie ad auto-organizzarsi e quello che leggete qua è quello che diciamo in giro. Noi con 10-12 bambini stiamo bene, è l'ideale ed è quello a cui puntiamo per settembre. Ce la faremo, di nuovo a partire da zero (mi pare che sia la terza volta!)


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