Le elevate temperature estive fanno soffrire un po’ tutta Italia, specialmente nelle città, nelle quali le parti costruite (edifici, asfalto, ecc.) hanno la proprietà di accumulare il calore ricevuto dal sole, per poi trasmetterlo di nuovo all’aria, anche durante la notte. Quando c’è anche una forte umidità e una scarsa ventilazione, si verificano le cosiddette “ondate di calore“.
Le persone anziane devono stare particolarmente attente alla loro salute: il loro corpo è infatti meno abile nell’adattarsi alla temperatura attraverso i normali meccanismi di raffreddamento, come la sudorazione. In più, la dilatazione dei vasi sanguigni periferici (una normale reazione dell’organismo quando sale la temperatura), può comportare problemi per il cuore e per la circolazione.
Cosa fare
Ecco alcuni consigli che la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale suggerisce per affrontare meglio il periodo estivo, modificando le normali abitudini giornaliere:
- evitare di uscire fra le ore 12 e le 18. Sono queste le ore più calde della giornata che, nelle città, sono accompagnate da un aumento della concentrazione di ozono nell’aria che respiriamo;
- mangiare molta frutta e verdura, cibi che contengono una grande percentuale di acqua: una pesca, per esempio, è composta di acqua per il 90 per cento, un melone per l’80 per cento. Ancora, meglio fare pasti leggeri, preferendo pasta e carboidrati, rispetto a carni e formaggi fermentati;
- bere molta acqua (almeno un litro e mezzo al giorno, di più se si svolge un’attività che comporta un’intensa sudorazione). È importante ricordarsi di bere anche se non si ha sete: l’intensità di questo “segnale di allarme” naturale dell’organismo diminuisce con l’avanzare dell’età, aumentando il pericolo di disidratazione;
- evitare di bere alcolici, caffè, bevande gassate (specialmente la Coca cola, che contiene caffeina) o zuccherate. Alcol e caffè sono infatti sostanze che hanno un effetto diuretico: l’acqua espulsa con l’urina non è disponibile per i processi di raffreddamento dell’organismo, quale la sudorazione. Vanno evitate anche le bevande troppo calde o troppo fredde: quelle calde hanno l’effetto di aumentare la temperatura corporea (per esempio, le minestre bollenti invernali) mentre quelle troppo fredde possono causare crampi e congestioni. La temperatura ideale di una buona bibita, quella che permette un veloce assorbimento e un giusto raffreddamento, dovrebbe essere attorno ai 10 gradi, né troppo fredda né troppo calda;
- usare vestiti di colore chiaro e non aderenti, di cotone, di lino o di fibre naturali. I vestiti scuri o di materiale sintetico trattengono il calore. In casa, è meglio vestirsi in maniera “leggera”, evitando però le correnti d’aria e i flussi diretti di ventilatori o condizionatori;
- se la casa è rinfrescata con i climatizzatori, è importante pulirne i filtri periodicamente (sono un ricettacolo di polveri e batteri) e regolare la temperatura a 25-27 gradi centigradi, non troppo più bassa rispetto a quella esterna. Così si evitano i bruschi sbalzi di temperatura, spesso fonte di malesseri;
- se si è affetti da diabete o ipertensione, o da altre patologie che implicano un’assunzione continua di farmaci, è importante consultare il proprio medico di famiglia per conoscere eventuali reazioni che possono essere provocate dalla combinazione caldo/farmaco o sole/farmaco. Tra le più frequenti, vi è l’eccessiva sensibilizzazione alla luce o i cali di pressione ed il rischio di svenimento. Anche l’uso di eventuali integratori di sali minerali deve essere concordato con il medico: potrebbero esservi pericolose interazioni sia con la patologia e che con i farmaci che si prendono abitualmente;
- chi soffre di patologie bronco-polmonari deve evitare di passeggiare nelle ore più calde, bere più acqua della dose normalmente raccomandata ed evitare i bruschi sbalzi di temperatura corporea, come per esempio l’entrare sudati in un grande magazzino con l’aria condizionata. Se non si può evitare, è importante cercare di non respirare con la bocca aperta, ma solo con il naso, almeno nei primi minuti;
- chi è affetto da diabete, deve esporsi al sole con molta cautela perché, a causa della possibile minor sensibilità al dolore, potrebbe ustionarsi anche in maniera seria.
Fonte: Intrage