Magazine Diario personale

Come diventare ifermiera-velina dell’anno

Da Maricappi
COME DIVENTARE IFERMIERA-VELINA DELL’ANNOSOTTOTITOLO: quando la notorietà è alla portata di casa e di televisione.Ogni riferimento a fatti o persone non è puramente casuale ma realmente reale.
Simona l’infermiera, ascolta l’intervista del suo Direttore che, come consuetudine, partecipa volentieri ai programmi informativi sulla medicina preventiva. Nuove invenzioni di tele-protion delle TV locali che informano la popolazione sulle innovazioni della medicina regionale e promuovono la salute con notizie informative e divulgative. Per farla breve, talk-show sanitari locali con tanto di telefonate in diretta, senza premi però. Peccato, dovrebbero inserirli. In palio vincite di visite gratuite, con quello che ormai costa la Sanità Pubblica, prelievo ematico completo di emocromo e biochimico, per gli addetti al lavoro, una visita specialistica a scelta in base all'acciacco del telefonista vincitore primo estratto. Lanciamo la proposta.
Simona, un po’ ascolta e un po’ si distrae mentre lava i piatti della cena.
Ed ora spazio alle telefonate…..tuona il conduttore con voce rauca e rullante.
Driinnn….driinnn…complimenti e ringraziamenti echeggiano nelle vie del digitale terrestre ed extraterrestre.
Buonaseraaa professore….. io non so come ringraziarla, mi avete salvato la vita…con me siete stati bravissimi, eccezionali, fantastici! Grazieeee….
I complimenti scrosciano come un tuonante temporale in piena estate, compreso di fulmini e saette.
Simona riconosce quella voce, così molla i piatti e con le mani sgocciolanti d’acqua e sapone, frettolosamente agguanta uno strofinacci, va verso lo schermo del televisore e ascolta.
E si è proprio lui, lo conosco, è un compaesano. Pensa incredula.
Simona ancora non sa cosa sarebbe successo da li a breve.
Ascolta divertita la telefonata, lui è un tipo bizzarro e simpatico. Mentre complimenta in diretta TV la sanità locale, sperimentata con la sua breve infermità, risolta poi in maniera egregia, Simona ne ricorda le gesta. Quando si ricoverò, nel reparto dove lei lavora come infermiera, la salutò con tale enfasi, felice di vedere un viso familiare, pur essendo solo un conoscente.Per piacere Simona, chiama mia sorella e digni (in dialetto locale) che mi portasse la valigia già pronta che è sotto al mio letto…
Intanto la telefonata prosegue ed insegue il Direttore.
Professore…io non so veramente come ringraziarla…
Il professore diventato una divinità soprannaturale, incoronato salvatore divino, sprofonda in un disagio sempre più percettibile.
Io professore non credevo di trovare persone così eccezionali. Lo sa professore, io le mando sempre i saluti con la Cettini.
Il professore per un attimo abbandona il disagio divino e cerca nella sua mente questo cognome, CE-TTI-N I,  ma non se lo ritrova, non è nella sua rubrica di nomi famosi e divini.
Lo strofinaccio cade sulle punte delle ciabatte, i pensieri interrotti repentinamente, tutto tace, dal paese intero al conduttore rauco, come nelle sere delle partite dei mondiali di calcio in rigoroso silenzio pre-gol, non vola neanche una zanzara…zzz… o una mosca...tze… tze.. Poi una grossa grassa risata generale.
Colpo di scena, Carramba che sorpresa!!!!
C’è posta per te, oltre che solo imposta.
Simona è la Cettini.
Per la Cettini, finita in diretta TV locale, questa notorietà, le è valsa il titolo di infermiera-velina dell’anno. Il burlesque a noi ci fa un baffo.

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