Negli sport di squadra il giocatore più forte è quello in grado di dare quel qualcosa in più, perché tutti raggiungano la vittoria. Il Mental Coaching è uno strumento utilissimo per imparare a gestire la pressione nei momenti importanti e conservare la lucidità per mettere tutta la squadra in grado di dare il 110%. L'uomo squadra si sacrifica per un obiettivo più grande.
Purtroppo oggi, a qualche ora dalla sconfitta dell'Italia contro la Spagna agli Europei, mi viene facile prendere spunto da queste ultime partite. Premetto che il calcio non è esattamente il mio sport preferito è che viviamo in un paese in cui tutti imparano a commentare il calcio prima di saper leggere e scrivere. Quindi mi limito ad un commento, del tutto opinabile, su quello che secondo me non è propriamente un esempio di "sacrificio per la squadra".
Uno su tutti, non riesco proprio a trovare un significato al gesto di Balotelli che dopo il goal segnato al 26' contro la Germania, si toglie la maglia prendendo un cartellino giallo. La cosa che trovo più strana è che nel calcio, questo tipo di atteggiamento, sembra essere accettato e normale. Ascoltando diverse cronache del goal, i commentatori dicono semplicemente che prenderà un cartellino giallo, ma "chissenfrega" oppure "beh ci sta".Sto prendendo questo esempio perché mi sembra surreale, non credo di aver mai visto "perdonare" in modo così leggero questi atteggiamenti in altri sport. Per esempio io vengo dal mondo della pallavolo e se un giocatore o un allenatore prende un cartellino per aver protestato inutilmente o fatto scene plateali o offensive non è che il resto della squadra lo scusa, ma lo accusa pesantemente. Non è un comportamento accettabile in un' ottica di squadra.
A mio modo di vedere l'uomo squadra è colui in grado di sacrificarsi, anche a costo di non essere sotto i riflettori, per far vincere tutti. E' quello in grado di dare una sicurezza e un equilibrio che fa da collante con il resto del team. In tutti gli sport ci sono milioni di esempi, dall'assist perfetto per il goal o per il canestro decisivo, il gregario del ciclismo, il libero nella pallavolo, sono tutti esempi di giocatori che non segnano il punto, che non vincono da soli ma senza i quali la squadra non arriverebbe mai alla vittoria.
Ci sono sport in cui il ruolo di questi giocatori è ben definito ma altri sport in cui è molto più sottile la linea tra l'essere l'egoista che vuole fare tutto da solo o l'altruista che gioca per la squadra e credo che in questi sport la preparazione mentale per affrontare questi momenti sia ancora più importante.
Guarda questi video per capire cosa intendo, nel primo vedrai azioni di una squadra di basket in cui non c'è una protagonista ma dove le azioni portano al massimo risultato per la squadra:
Nel secondo Paola Cardullo, libero della nazionale italiana di pallavolo, per il ruolo in cui gioca, non potrà mai effettuare azioni di attacco ma dalle sue difese nascono le condizioni di attacco delle compagne:
Questi sono gli esempi che mi piace portare nel coaching e da ex giocatrice so quanto sia importante avere in squadra giocatori così, giocatori sui quali puoi sempre contare, in grado di dare tranquillità ai compagni e in grado di gestire la pressione della gara dimostrando con azioni concrete come si lavora PER LA SQUADRA.
"Il talento ti fa vincere una partita. L'intelligenza e il lavoro di squadra ti fanno vincere un campionato" Michael Jordan.
Di Sara Gatti