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Come fabbricare …. profughi

Creato il 10 ottobre 2013 da Maria Carla Canta @mcc43_

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ELENCO DEI PAESI DESTABILIZZATI DAI QUALI  FUGGONO PERSONE DISPERATE, SPESSO PER MORIRE FRA LE SABBIE DEL SAHARA O LE ONDE DEL MEDITERRANEO
TRATTO DAL BLOG  4realinf’s 

Naufragare a Lampedusa, storia già scritta

SIRIA: 1916 – in corso d’opera

96 anni di massacri che si sono succeduti senza che alcun ente abbia posto termine. Gli interessi giacciono nel controllo di quella parte del medioriente che in base all’accordo Sykes-Picot avrebbero andare ai francesi ed inglesi, ma il costituito governo fantoccio, uscito dalla disfatta dell’Impero Turco, avrebbe promesso alle due nazioni di coltivare i loro interessi in quella terra. Gli interessi di quegli anni vengono successivamente adattati alle conseguenti alleanze con il Regno Saudita dell’Inghilterra e degli Usa e di tutte quelle nazioni uscite vincitrici dalla seconda guerra mondiale. L’Italia invece perdente accetta di essere il supporto logistico e spionistico delle superpotenze. Effetti: migrazioni massiccie in Turchia, Giordania, Iraq ed Italia.

LIBIA: 17 Febbraio 2011

Inizia la Guerra di Libia e a Bengasi prendono parte alle manifestazioni gli anti-Gheddafi libici e di li a poco le potenze di Francia, Inghilterra, Usa e Italia portano il democratico aiuto al popolo martoriato dalla dittatura sanguinaria e repressiva del Colonello Gheddafi e di tutto il gruppo di comando da lui instaurato. Nell’ottobre del 2011 viene giustiziato democraticamente il colonello Gheddafi permettendo l’instaurazione della democrazia e della libertà per tutto il popolo libico.
Attori: Usa, Israele, Francia, Inghilterra, Italia, Germania, Svezia, Olanda.
Effetti: libertà delle bande armate di assaltare, massacrare, stuprare, assassinare ogni persona che non sia inquadrata o che abbia il colore della pelle diverso, emigrazione di popolazioni.

TUNISIA: 2010 – 2011

Prende avvio la rivoluzione dei gelsomini (i nomi esotici, romantici per giustificare qualsiasi efferatezza) per disarcionare Zine El-Abidine Ben Ali, despota padrone assoluto, sanguinario.
Attori: Usa, Israele, Francia, Inghilterra, Italia.
Effetti: centnaia di morti in loco, emigrazioni dalle coste tunisine verso quelle italiane.

SOMALIA: 21 Gennaio 1991 – in corso d’opera

Inizia la guerra di Somalia contro il governo repressivo di Siad Barre e con l’aiuto dell’ONU, degli Usa e dell’Italia si poterà alla stabilizzazione della regione. Le stesse aziende americane (Conoco, Amoco, Chevron e Phiips) saranno il perno principale per la democratizzazione della Somalia. Nel 2007 gli Usa, gli esportatori della democrazia, compiono l’azione meritoria di pregio e onore per invadere una parte del paese ancora riluttante al processo iniziato.
Attori: Usa, Israele, Italia, Francia, Inghilterra
Effetti: migrazioni, carestie, devastazioni sociale, massacri senza fine, omicidi, squartamenti.

ETIOPIA ERITREA: 6 Maggio 1988 – in corso d’opera

Scoppia la guerra tra Etiopia ed Eritrea, decine di migliaia di morti tra le due parti e migliai di rifugiati che scappano da ambo le parti. La comunità internazionale assiste indifferente alla tagedia aggravata anche dalla siccità che ne aumenterà le vittime.
Attori: Usa, Israele, Francia, Inghilterra, Cina, Russia
Effetti: migrazioni, carestie, devastazioni sociale, massacri senza fine, omicidi, squartamenti.

YEMEN: 27 Gennaio 2011 – in corso d’opera

Scoppia la guerra nello Yemen tuttora in corso che vede affiliati di Al-Qaeda appoggiati dagli Usa, Gran Bretagna Israele contro le fazioni filo iraniane del Nord. Il motivo è sempre lo stesso: la democrazia!

NIGER: 1922 – in corso d’opera

Inizia la lunga guerra del Niger per il controllo delle risorse petrolifere e minerarie di questo paese che vede gli attori principali della destabilizzazione Usa, Francia, Olanda, Inghilterra, Russia, Cina ed Israele. Il motivo ufficiale è sempre lo stesso: manca la democrazia ed è necessario, per il benessere delle popolazioni instaurarla, volenti o no! Milioni di profughi si spostano da una parte all’altra del continente africano migrando lì dove la situazione sociale appare “più stabile”, percorrendo anche migliaia di chilometri fino alle sponde del Mediterraneo. La guerra è tuttora in corso.

CIAD: 1986 – in corso d’opera

Guerra del Ciad. Vede impegnati l’allora colonello Gheddafi a sostegno del Governo Transitorio di Unità Nazionale che si opponeva alla riunificazione dello stato. Guerra terminata, ma riaperta con la Guerra di Libia (vedi sopra).

MALI: 1962 – in corso d’opera

Una guerra senza fine per il controllo delle risorse di questa parte del deserto del Sahara.
Gli attori principali: Usa, Francia, Inghilterra, Israele, Italia.
Motivo: instaurare la democrazia al fine di sfruttare le risorse e la posizione geostrategica della regione.
Effetti: migrazioni, carestie, massacri perpetrati dalle fazioni in causa.

MAURITANIA: 1989 – in corso d’opera

Altra scenario di guerra per il controllo delle risorse petrolifere e minerarie.
Attori: Francia, Usa, Inghilterra, Cina, Russia e Italia che offre supporto logistico.
Effetti: migrazioni, massacri perpetrati dalle truppe islamiste sostenute dai paesi occidentali

SUDAN: 2003 – in corso d’opera

Scenario di guerra e terrorismo finalizzato sempre per lo stesso scopo: petrolio, controllo geostrategico.
Attori: Usa, Israele, Inghilterra, Italia, Francia, Iran, Turchia.
Effetti: migrazioni, massacri carestie

L’elenco potrebbe continuare con molti altri paesi africani, del medioriente e dell’oriente e la spinta che anima quelle persone ad abbandonare i loro paesi natali è sempre la stessa: carestie, sovrappopolazione, guerre, rivolte sociali, criminalità diffusa e permessa dai governi locali.


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