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“Come faccio ad accettare la realtà?”

Da Pasqualefoglia @pfoglia2

UN PROBLEMA MOLTO COMUNE…

Ciao Pasquale,

donna infelice
Sono Rosaria, una signora di 54 anni e sto vivendo un brutto momento della mia vita, ma proprio brutto anche se non è successo nulla di proprio grave. Riassumo, sono sposata da 30 anni con un figlio di 25 che abita con noi… Ho un marito con cui non ho alcun dialogo, di qualsiasi cosa io parli, lui risponde con delle battute idiote, volgari, critica sempre tutto e tutti, io ed il figlio facciamo sempre tutto sbagliato, solo lui è perfetto… ha anche parecchi sbalzi di umore, a volte è euforico e volte non parla nemmeno…. io ho perso il lavoro ancora nel 2011, ora ho finito pure il periodo di disoccupazione e sono senza entrate personali…mio marito tende ad isolarsi da tutti, starebbe sempre a casa a guardare la tv ed io devo implorare per convincerlo ad andare a fare un giretto domenicale…

Con il figlio ha un forte contrasto e rivalità e litigano spesso anche in maniera pesante, il figlio lo odia e lo detesta e poi stanno mesi senza parlarsi…. il clima in casa è proprio deprimente… per di piu’ tenderebbe a bere parecchio se io non lo controllassi, quindi mi sono ridotta a rinunciare a tutta la mia vita privata (amiche e passioni) per stare sempre a casa, in modo che almeno quando ci sono lui non beve, altrimenti mi accorgo subito che, se lui esce o non ci sono io, qualcosa beve e alla fine ho una gran paura che diventi un ubriacone (come suo padre)….

Lui sente tutto il peso di questa mia presenza da guardiano ed è diventato molto nervoso….12 anni fa volevo lasciarlo ma lui mi ha implorato di restare che le cose si sarebbero aggiustate…Adesso io sono a casa, lui lavora ancora, ma la mia vita è devastata dai pensieri negativi: perchè non posso andare via di casa, perché non ho una rendita…. vivo giorno per giorno, andando a fare spesa, e facendo qualche lavoro domestico, senza avere un briciolo di serenità, soddisfazione o entusiasmo, il week end quando c’è, lui è ancora peggio perché devo pure sopportare tutte le sue arrabbiature e manie. Per me questa situazione sembra non avere una via d’uscita…praticamente non vivo più!!!

Ecco dopo questa premessa, io sinceramente faccio molta fatica a fare ciò che lei scrive, di accettare la realtà e quindi poi si riesce a vivere con più consapevolezza e felicità…Ma anche se io accettassi il fatto che vivo con un marito che beve e che non mi capisce e che litiga sempre con il figlio, io ci sto male lo stesso, non riesco a fare una vita mia parallela a questi nostri problemi e vivere felice…..

Non riesco proprio ad applicare la sua teoria alla mia realtà…

Mi scusi se le ho scritto tutti i fatti della mia vita, forse lei voleva solo che le scrivessero dei commenti sui suoi libri etc etc… in quel caso cestini pure la mia lettera che io capirò. (Rosaria).

Cara Rosaria,

la ringrazio molto per questa sua lettera accorata e sincera. Dice: “Se sono in questi guai al punto da non avere più alcuna speranza di miglioramento, come faccio ad accettare la realtà”?

Da quanto scrive vedo però che lei vorrebbe migliorare la situazione familiare, e questo è un buon punto di partenza.

Accettare la realtà che ora detesta, le serve a recuperare la lucidità mentale per trovare la soluzione ai suoi problemi. Fino a quando lei rifiuta la sua realtà, fino a quando non l’accetta e si lamenta della grande sfortuna che le è caduta addosso dando la colpa di tutto al partner, lei continuerà a restare in un vicolo cieco e non uscirà da questa brutta realtà.

Lei ha la sua parte di responsabilità nella situazione in cui si trova. Anche se è convinta che sia tutta colpa di suo marito – ma io non parlerei di colpe ma di assunzione di responabilità-  siete entrambi responsabili.  Anzi, le assicuro che nessuno di voi due ha colpa: è la vita familiare che è sempre così difficile, e lo diventa sempre più quando non si sa cosa fare per migliorare la situazione.

Nella situazione attuale in cui ora lei si trova, è preda del risentimento, dell’impotenza e della rassegnazione. Si tratta di emozioni terribili che annientano letteralmente la capacità di ragionare con lucidità. Ecco perché lei ha perso la speranza.

Soltanto accettando la realtà, che come dicevo significa prendersi la propria parte di responsabilità, e accetta la “croce” da portare, queste emozioni si attenuano e la realtà le sembrerà meno brutta e più accettabile.

Anziché fissarsi sulla triste situazione in cui si trova, lei dovrebbe concentrarsi sulla soluzione, ma i brutti pensieri ora non glielo consentono. Accettare la realtà significa ingoiare il rospo e soltanto ingoiandolo, comincerà a ragionare con obiettività.

Lei in apertura ha scritto una frase rivelatoria: “…sto’ vivendo un brutto momento della mia vita, ma proprio brutto anche se non è successo nulla di proprio grave”. Dunque, non è successo nulla di veramente grave.

Ciò significa che il suo unico problema è che vorrebbe un marito diverso: vivace, gentile e servizievole.

Ma se io chiedessi a suo marito come vorrebbe che fosse sua moglie, probabilmente lui mi risponderebbe: vorrei che fosse meno invadente e assilante, più comprensiva e più affettuosa. Rosaria, gli uomini vogliono trovare nella moglie la propria madre premurosa, tollerante e servizievole….

Cara signora, i mariti hanno bisogno di coccole anche e soprattutto dopo 30 anni di matrimonio! Lei quante glie ne fa? Neanche una, scommetto.

Rosaria, i mariti e gli uomini in generale hanno bisogno di sentirsi importanti. Lei lo fa sentire importante o un essere inutile e odioso? Ecco le responsabilità di cui le parlo.

Suo marito è insoddisfatto e depresso e perciò non ha voglia di vedere nessuno. Ecco perché si comporta in maniera scostante. Suo marito dovrebbe fare un bel viaggetto insieme a lei, perché anche lei ha bisogno di evadere e svuotare la mente oppressa da troppi pensieri di scontentezza. Se non si è contenti, la propria vita diventa un inferno.

Smetta di dare tutta la colpa a lui e in questo modo si attutisce immediatamente il suo  risentimento e si sentirà disposta ad aiutarlo, a stargli vicino, non per controllare cosa combina, ma per farlo sentire importante e coccolato. Suo marito ha bisogno di aiuto, cara signora! Da quanto tempo ha smesso di sorridergli e di fare qualche cosa per eccitarlo sessualmente?

Ho la netta impressione che le redini della casa sono nelle tue mani. Lei è una donna forte e suo marito è un debole. E sfoga la sua debolezza col figlio che a sua volta andrebbe incoraggiato a uscire dall’adolescenza. Alleandosi apertamente con suo figlio, aggrava le cose. Spesso i figli di 18-30 anni odiano i genitori perché sono insoddisfatti della propria vita e devono pur dare la colpa a qualcuno.

Ecco la cosa più importante: in famiglia, basta che cambia uno solo, e migliorano anche  gli altri.

Cara Rosaria, cominci a sentirsi lei per prima responsabile, dispensi sorrisi ed elogi ai suoi uomini, li faccia sentire importanti e coccolati, e tutto comincerà ad andare per il verso giusto.

Lei auguro tutto il bene possibile.

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