Consigli a un aspirante scrittore di Virginia Woolf
Sabato 17 ottobre 1931
Ancora annotazioni su The Waves. Le vendite, in questi ultimi 3 giorni, sono scese a 50 circa: dopo la gran fiammata in cui siamo arrivati a venderne 500 in un giorno, il fuoco di stecchi si è smorzato, come prevedevo. (Non che pensassi che avremmo venduto più di 3000.) Quel che è avvenuto è che i lettori delle biblioteche non riescono ad arrivare alla fine e rimandano indietro le copie. Prevedo dunque che ora le vendite caleranno piano fino a che non avremo venduto 6000 copie e poi si fermeranno, ma non del tutto. Perché è stato accolto, direi, usando senza vantarmi una frase fatta, con plauso. Tutte le province leggono con entusiasmo. In un certo senso ne sono commossa, come direbbe M. Gli sconosciuti recensori provinciali dicono quasi all’unisono: questa volta Mrs Woolf ci ha dato la sua opera migliore; non potrà essere popolare; ma la rispettiamo per questo; e troviamo The Waves decisamente appassionante. Davvero corro il rischio di diventare il romanziere più in voga del paese, e non soltanto per gli intellettuali. Per mostrare quanto lento sia il libro, dirò che non soltanto Vita e Dotty trovano le prime 100 pagine estremamente noiose, ma che finora (10 giorni dopo la pubblicazione) ho ricevuto soltanto 3 lettere che me ne parlano. L’entusiasmo di Nessa è la cosa che mi fa più piacere. E, per continuare, la mancanza di vendite ha sortito l’effetto provvidenziale di rendermi quieta e calma, cosicché posso riprendere il lavoro, e ho già superato la febbre e l’emozione di quel che sembrava un completo successo. Dunque, a cosa lavorerò ora? Tanti lavori mi aleggiano intorno.
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