Come i gesti parlano più di mille parole

Eugenio Fontana vedi altri articoli 04 ottobre 2013 10:30

Solo mille parole? Probabilmente molte di più! Un sorriso, un lieve cenno della mano o un impercettibile battito di ciglia. Gesti inconsapevoli che non passano inosservati, che comunicano un’impressione, forse la prima, forse la più importante. La prima impressione non si dimentica. E saranno necessarie molte parole per cambiarla, troppe.

I colpi di fulmine esistono, vivono grazie agli sguardi furtivi di chi s’innamora. Di chi si guarda intensamente negli occhi e cui forse tremano le mani.

Stati d’animo che si esprimono nel linguaggio universale del corpo. Un linguaggio sincero, incontaminato da falsità e ipocrisie, da quelle maschere che ogni giorno indossiamo. Il corpo non mente, si limita a narrare agli osservatori esterni ciò che accade all’interno. E sono proprio i gesti a rendere unica una persona. E sono proprio quelli più nascosti, quelli più invisibili, quelli che non vedi subito a rivelare quanto speciale possa essere.

Ma solo occhi allenati possono vedere. Occhi che sanno intravedere ciò che c’è oltre il muro innalzato dall’abitudine o dal non far più attenzione alle piccole cose, dal considerarle quasi scontate.

Questa è la comunicazione non verbale. Fatta di silenzio. Fatta di osservazione accorta e mai superficiale. E ovunque si vada, ovunque c’è. Mai assente, basta solo guardarsi intorno e soffermarsi per un istante.

Mani, gambe, testa, occhi, piedi…tutto parla, tutto racconta. E lo raccontano bene tutti i manuali, i libri scritti su quest’argomento. Sono centinaia, uno più interessante dell’altro. Basta digitare su Google: “Linguaggio del corpo” e vi rimanderà a un’immensa bibliografia. C’è solo l’imbarazzo della scelta e in ogni libreria è sempre presente il settore dedicato all’argomento.

E se la cosa vi spaventa, non preoccupatevi, presto arriveranno altri articoli dedicati all’argomento!

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