Intanto volevo dirvi che ho creato la sezione "Racconto" (in alto sotto il titolo del blog) per raccogliere le parti in ordine e soprattutto di seguito. Chi ha voglia di leggerlo, almeno, non deve saltare da un post all'atro. Lo so che non ha un titolo, ma non ne ho ancora trovato uno che mi soddisfi davvero. Con i racconti ho un po' questo problema. Oltre a quello di non sapere come chiamare i personaggi, visto che i nomi italiani, letti, non mi piacciono. Per la protagonista e le sue due "aiutanti" alla fine ho trovato una soluzione, ma tra poco arriverà un altro personaggio che probabilmente si chiamerà: "?", se non mi sbrigo a battezzarlo. E dopo questa introduzione di carattere gestionale, passo al post vero e proprio:
Oggi pomeriggio stavo passeggiando con il cane. Non avevo molto tempo e così abbiamo fatto un giro dell'isolato (uso questa espressione per rendere l' idea, ma sinceramente non ho ancora capito cosa si intenda esattamente per "isolato", quindi spero di non aver reso l'idea sbagliata) e per tornare a casa abbiamo percorso una via parallela che rimane quasi sempre in ombra. C'era vento, i raggi del sole non arrivavano e il rumore del traffico risuonava invadente. E poi è successa una cosa strana. Una cosa stupida in realtà, ma mi ha colpita. Abbiamo svoltato nella via dove abito e all'improvviso il vento è cessato, il sole è tornato e il traffico è diminuito. E' bastato un palazzo per cambiare l'atmosfera. Ricordo che la prima cosa a cui ho pensato è stata: "Sono passata dalle tenebre alla pace in un secondo". Solo oggi me ne sono accorta, ma chissà quante volte mi è già successo. Ho sorriso perché non sapevo che altro fare e mi sono avviata a passo lento verso casa, pensando che la felicità si nasconde proprio dietro gli angoli.
B.