Oggi tutti si domandano come investire i risparmi in un momento come quello attuale. Borse che crollano, debito pubblico alle stelle, spread – differenziale tra Bund tedeschi e Btp a dieci anni – che ha raggiunto record impensabili e pericolosi (460 punti), Italia a rischio e osservata speciale sull’attuazione delle misure di risanamento e riforme da parte del Fondo Monetario Internazionale e dall’Europa, pericolo di default della Grecia, tasse che aumentano, inflazione che ha raggiunto il 3,5%. Tutti questi fattori hanno fatto crollare la fiducia, e molte certezze dei piccoli e grandi risparmiatori italiani sono venute meno.
Non è facile dare consigli, soprattutto in questo momento. Tentiamo comunque di fare ordine e di analizzare, in base ai possibili scenari futuri, le possibili soluzioni per investire i risparmi tenendo conto dei rischi e delle opportunità che offre il mercato.
Il problema attuale di fondo è quello della fiducia o meno che abbiamo dell’Italia. Se pensiamo che il nostro Paese non vada in default, cioè che non possa fallire, una grossa
opportunità è fornita dai titoli di Stato, soprattutto dai Btp sulle varie scadenze (dai 3 ai 15 anni) che hanno raggiunto rendimenti lordi tra il 5 ed il 6,40%. Per scadenze più brevi sono da preferire i Bot ad un anno (3,60%) ed i Ctz a 2 anni (4,60%).
A questo proposito precisiamo che chi acquista Bot è più tranquillo di chi possiede Btp. I Bot hanno scadenza breve e le oscillazioni dei tassi sono contenute, al contrario dei Btp a lunga scadenza che subiscono pesanti oscillazioni dei prezzi, per cui, in caso di vendita anticipata, esiste il rischio di realizzare delle perdite in conto capitale.
Sono da prendere in considerazione anche i Buoni Fruttiferi Postali , ma il loro rendimento è inferiore a quello dei Bot. Comunque, in questo momento di forti oscillazioni, dovute anche alla speculazione, i titoli di Stato a breve termine sono da preferire.
Se non stiamo tranquilli con i titoli di Stato e pensiamo che l’Italia sia a forte rischio di default, abbiamo altre possibilità di impiego dei risparmi. Per cui, volendo stare alla largha dai titoli di Stato italiani, greci, spagnoli e portoghesi, si potrebbero comprare titoli pubblici tedeschi, svizzeri, olandesi o finlandesi, ma garantiscono tassi più bassi rispetto all’inflazione e alcuni di questi sono a lunga scadenza. E, in questo momento, ripetiamo, è preferibile essere prudenti e stare sul breve termine, tenendo liquidi gli investimenti almeno per una buona percentuale del proprio portafoglio.
Se non vogliamo investire in titoli di Stato perchè ritenuti “pericolosi”, a maggior raggione dobbiamo evitare le Borse, adatte in questo momento, solo ai trader e ai forti di cuore. Cosa rimane, dunque? Il conto corrente bancario o postale, ma non offrono rendimenti adeguati. Anche i pronti contro termine offrono rendimenti interessanti, ma presentano dei rischi.
Tutti siamo d’accordo sulle scadenze brevi e su investimenti “liquidi”, per cui sono da preferire i conti di deposito che le banche, a corto di liquidità ed in cerca sempre di nuovi clienti, offrono a tassi generosi, con scadenze fino ad 12 mesi, che arrivano anche al 4,5% (ottimo tasso considerando che dal prossimo gennaio la tassazione scenderà dal 27 al 20%) .
Se poi guardiamo con fiducia al futuro, possiamo fare delle scelte (in base all’età ed alla propensione al rischio) anche più lungimiranti e coraggiose sottoscrivendo, per esempio, un pac (piano di accumulo di capitale) in Fondi comuni o in Etf con una percentuale azionaria massima del 50%. E’ chiaro che occorre essere consapevoli che il lungo termine premia questo tipo di investimento in quanto soggetto ad oscillazioni, ma la sistematicità e la pazienza saranno premiati dai rendimenti finali.