L’adolescenza è un periodo di transizioni e cambiamenti lenti e veloci che ristrutturano completamente l’identità della persona. Si cambia per tutta la vita ma, tra i 14 e i 18 anni si è in una fase di “terremoto” in cui i cambiamenti continuano a esserci, lasciando poco spazio alla sicurezza, alla stabilità temporanea e alla certezza.
I cambiamenti avvengono sia nell’adolescente in sè, rispetto a tutte le sue dimensioni corporee (ecologia di primo livello), sia modifica ed è modificato dalle relazioni che ha con gli altri (ecologia di secondo livello). E’ in questo quadro che i genitori si devono collocare: essi agiscono e sono agiti, modificano e sono modificati dal “terremoto” di cambiamenti che sta pervadendo il figlio in piena adolescenza. Ovviamente non riguarda solo i genitori questa situazione ma anche tutta una serie di altri attori.
In questo articolo mi occuperò nello specifico dei genitori nei confronti dell’adolescente durante un suo particolare cambiamento: l’identità sessuale. ( articolo sull’educazione sessuale)
Proverò a fare una sorta di elenco-linee guida per il genitore alle prese con l’adolescente. (ovviamente ognuno le adatti alla persona e al contesto)
1. NIENTE TABU’ e NIENTE IMBARAZZO. Questa è la parte più difficile che si incontra e scontra con il nostro rapporto con la sessualità. Se pensiamo che sia una cosa bella e “pulita” ne parleremo volentieri e serenamente. Se abbiamo dei dubbi in tal proposito invece non ne parleremo: crediamo infatti, erroraneamente, che non parlandone le cose si “aggiusteranno” da sole. In realtà -non parlare- e -parlare- sono entrambi comportamenti, per cui entrambi hanno effetti: il primo, a mio avviso, negativi e il secondo, a mio avviso, positivi. E’ normale essere un pò imbarazzati, lo si può anche verbalizzare, l’importante è capire i motivi veri di questo imbarazzo, in modo da controllarli.
2. INSEGNARE A VOLERSI BENE. La preoccupazione fondamentale dei genitori è che i figli non abbiano rapporti sessuali precoci e per le femmine, anche gravidanze indesiderate. Difficilmente quello che ho appena scritto viene verbalizzato: eppure questa paura la si trasmette con altri gesti indiretti, che l’adolescente capisce bene, come “rifornire” i figli di anticoncezionali o imporre in modo perentorio il “niente prima del matrimonio”. Io penso che la vera motivazione, che occorrerebbe dire è che “se ti vuoi bene, questa “cosa” così bella e così intima può essere messa in atto solo con una persona che ti ama e che ami, che ti rispetta, che aspetta, che è gentile. Semplicemente perchè vuoi bene a te stessa/o e non vuoi farti del male.” Inoltre sarebbe bene spiegare che in adolescenza ci si innamora e poi passa, che i ragazzi e le ragazze vanno e vengono ma il proprio essere rimane, per cui occorre ponderare bene, anche aspettando del tempo, per capire se e con chi condividere questa esperienza così profonda.
3. RACCONTARE SENZA ESSERE LIBRI DI SCIENZE. Non serve parlare ai figli come avviene il rapporto sessuale, lo hanno già studiato sui libri delle scienze alle elementari, alle medie, alle superiori, probabilmente hanno fatto le loro ricerche in internet e si sono confrontati con il gruppo dei pari. E’ più opportuno chiedere che cosa sa già e eventualmente modificare le conoscenze scorrette. Inoltre, loro non si aspettano da voi di sapere come avviene ma che cosa succede a livello emotivo, vogliono sapere quello che i libri non dicono (emozioni, ansia da prestazione sessuale, calo del desiderio sessuale…)